Sintesi
Battersea Park è una stazione ferroviaria prossima all'angolo sud-orientale dell'omonimo Parco, nonché vicinissima stazione di Queenstown Road. Scarse sono le tracce di insediamenti antichi, anche se vennero rinvenuti alcuni strumenti Paleolitici e Neolitici, nonché resti Romani nel Tamigi al largo di Battersea. Sembra che siano stati portati giù nel Fiume o sulla terra sommersa vicino a esso dal terreno più alto, a meno che alcuni di essi non siano stati gettati dalle palafitte. Il nome dell'area è uno dei più antichi documentati a Londra, ritrovandosi il 13 giugno 693 (riprodotto in un atto dell'XI secolo) come "Batrices ege" e "Badrices ege". Un tempo, Battersea era un piccolo Villaggio a lato del Tamigi, con la popolazione aggregata attorno a Battersea Square (ad 1,3 miglia ad ovest della stazione di Battersea Park), vicino alla quale (a 0,1 miglia, poco più di 150 metri), insiste la Chiesa di St. Mary's Battersea (una Chiesa a Battersea è indicata in una Bolla Papale del 1157). Con la soppressione dei Monasteri, durante il Regno di Enrico VIII (1509-1547), l'Abbazia di Westminster venne privata del Manor di Battersea, che venne acquisito dalla Corona, e nel 1627, passò alla Famiglia St. John, la cui Manor House si trovava ad est della Chiesa di St. Mary. Su terreni paludosi bonificati vicini al Tamigi, vennero create delle industrie, tra cui una fonderia di armi da fuoco, una fabbrica di intonaco ed una fabbrica di birra a Nine Elms. Dagli anni '40 del XVIII secolo al 1756, presso York House vennero realizzate scatole di smalti decorativi; vita breve ebbero egualmente molte altre industrie manifatturiere. Lontano dal Tamigi, la maggior parte di Battersea venne utilizzata per l'orticoltura (che prosperò sino al XIX secolo), con alcuni gruppi di abitazioni attorno a St. Mary ed in Falcon Road e Bolingbroke Grove (rispettivamente a 0,8 e 1,8 miglia a sud della Chiesa). Il ponte del 1772 venne sostituito dall'attuale Battersea Bridge, risalente a partire dal 1890. Il vicino Albert Bridge, di Rowland Mason Ordish e Sir Jospeh Bazalgette, fu aperto nel 1873. Le ferrovie occuparono gran parte dei vecchi orti. Nine Elms (compreso tra la stazione di Battersea Park e quella di Vauxhall) fu scelto come capolinea della "London and South Western Railway", in rapida espansione, con un deposito e officine. Gasometri e fabbriche giganteggiavano sopra le strade e molte attività chimiche nocive si trasferirono nella zona. Nell'arco di un solo secolo, la popolazione passò da 3.000 residenti (1801), a 6.600 (1841) a quasi 169.000 (1901), il che creò le condizioni ideali per i Sindacalisti, come John Burns. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, le attività industriali abbandonarono Battersea e vennero rimpiazzate da sviluppi residenziali lungo il Tamigi. Al tempo stesso, dopo anni di abbandono, va sottolineata la riqualificazione della ex Centrale Elettrica di Battersea, progettata da Sir Giles Gilbert Scott e costruita nel 1932 per erogare energia elettrica a Londra. Divenuta superflua, è stata riconvertita per una combinazione di usi per il tempo libero. Oggi, Battersea appare in costante miglioramento, pur conservando molti appartamenti municipali, situati sulla riva meridionale del Tamigi, a nord-est di Wandsworth.
Distanza dal centro: 2,8 miglia.
Attrattiva: dipende molto dai gusti, non mancando gli spazi verdi (come Battersea Park e Falcon Park), il Tamigi, la combinazione di casette tradizionali ad uno, due o tre piani con negozi a livello stradale, sempre più rimpiazzate da edifici moderni. Spesso il contesto appare come quello di tante squallide zone periferiche, ma, basta spostarsi, e le cose cambiano.
Descrizione dell'area attorno alla stazione
Uscendo dalla stazione, vi trovate lungo Battersea Park Road (direzione ovest-est) nel punto in cui è sormontata da due ponti ferroviari che rappresentano la biforcazione delle linee. Se andate verso ovest, raggiungete l'incrocio con Queenstown Road (direzione nord-sud). Seguendo tale strada verso nord, raggiungete l'angolo sud-orientale di Battersea Park (delimitato a sud da Prince of Wales Drive) e proseguendo sempre diritto, il Tamigi e Chelsea Bridge che consente di attraversarlo (dall'altro lato del Parco, si trova Albert Bridge e più avanti, Battersea Bridge), mentre se seguite la citata strada verso sud, raggiungete la stazione di Queenstown Road. Se, invece, seguite Battersea Park verso est, la strada diventa Nine Elms Lane e poi Wandsworth Road, conducendovi alla stazione di Vauxhall. Tuttavia, qualora il vostro interesse sia storico, quel che resta del nucleo originario di Battersea è aggregato attorno Battersea Square e St. Mary's Battersea, che raggiungete puntando decisamente verso ovest, sino ad approssimare il Tamigi.
Toponimo
Il nome dell'area è uno dei più antichi documentati nell'area di Londra, ritrovandosi il 13 giugno 693 (riprodotto in un atto dell'XI secolo) come "Batrices ege" e "Badrices ege" in una concessione di un Vescovo (Eorcenwald?) ad una Chiesa (St Mary's Barking?) di 28 unità (manentes) a Battersea, 20 a Watsingaham (forse Washingham, perduto, a Battersea) e 20 (cassatae) nei pressi di Hidaburna (Fiume Wandle), a quel tempo, tutti nella Contea del Surrey. I terreni erano stati concessi al Vescovo da Cædwalla, Re del Wessex, e confermati da Æthelred, Re di Mercia. Come capita per tante concessioni Anglo-Sassoni, salvo qualche difensore dell'atto, che si esprime con "basi autentiche" pur facendo osservazioni sui confini, "ampiamente affidabile", "probabilmente genuino ma interpolato", prevalenti sono le osservazioni negative, venendo ritenuto "dubbio o falso", avanzandosi rilievi di carattere topografico e sui confini, "falso, almeno nella presente forma", con osservazioni sui nomi dei luoghi, "lista di testimoni una confusione di quelli dalla concessione di Cædwalla e la conferma di Æthelred", "sui caratteri di sepolture nei confini", "non originale", "copia dell'XI secolo di un'autentica concessione con confini aggiunti". Il testo è in Latino, con indicazione dei confini in Sassone (abbiamo evidenziato le parti che riteniamo salienti): "In nomine domini nostri Jhesu Christi salvatoris . Ea que secundum decreta canonum et statuta synodalia salubriter definiuntur . quamvis sermo solus ad testimonium sufficeret . attamen ob incertam futurorum condicionem . firmissima scripturarum syngraffat . et cautionum cyrografis sunt roboranda . Qua propter ego ....... absque meritorum precedentium prerogativa pontificali nomine functus aliquam terram æcclesiæ beati . . . libenter impendere decrevi : His locorum limitibus designatum . Id est in batrices ege . xxviii . manentes . et alibi in villam quæ vocabulo fungitur Watsingaham . xx . Ex occidentali vero plaga fluminis . cujus vocabulum est Hidaburna . xx . cassatas . Quam videlicet terram a venerando rege Ceduuala acceptam . et ab Æthelredo regali culmine freto . roboratam : in cassatos sexaginta . viii . regulariter reciperam . sub testificatione plurimorum ; quorum nomina infra tenentur asscripta . Si quis vero hanc donationis munificentiam augere et amplificare voluerit ; augeat Deus partem ejus in libro vitæ . Si quis vero tirannica fretus potestate . irritam facere nisus fuerit . noverit se in tremendo vivorum et mortuorum examine coram Christo singulorum facta . æqua discretionis lance librante . Novemque angelorum ordinibus zizaniorum fasciculos sequestrata beatorum caterva conligantibus rationem districte reddituram . Scripta est autem hæc cartula idibus Junii mensis . indictione . vi . Anno ab incarnatione domini sexcentesimo nonagesimo . iiio
Ego . . . . . propria manu subscripsi .
Ego Wilfridus episcopus consensi : et subscripsi .
+
Ego Hædde episcopus consentiens . subscripsi .
+ .
Signum manus Æthelredi regis .
+ .
Signum manus Hagona abbatis .
+ .
Signum manus Hooc presbiter .
+ .
Signum manus Eadberht . Ego Headda episcopus consentiens subscripsi .
+ .
Ego Tirtil episcopus crucem infeci .
+ .
Ego Eadgar electus crucem infeci .
+ .
Signum manus Wecca .
+
Ego Tidbald abbas crucem infeci .
+ .
Signum manus Ceduualla regis .
+ .
Signum manus Wynberhti abbatis .
+ .
Signum manus Cissi ministri .
+ .
Ego Brihtuuoldus archyepiscopus crucem infeci.
+ .
Ego Brihtmærus episcopus consentiens subscripsi .
+ .
Ego Waldhere episcopus consentiens subscripsi .
+ .
Ego Eadmund electus crucem infeci .
+ .
Ego Cotta abbas crucem infeci.
+ .
Hæc sunt termina huius telluris .
˝is syndon ˇa landgemæru to badrices ege 7 to wendles wur∂e ; ˇæt is ærest heah yfre . of heah yfre into ceokan ege . of ceokan ege into gryddeles elrene . of gryddeles elrene . into ∂ara smalan ac . Of ˇara smalan ac ; into rysmere . Of rysmere into leoddebeorge . Of leoddebyrge . into uckebyrge . Of uccebyrge into bernneardes byriels . Of byrnærdes byrielse . inne ˇane blacan mor . Of ˇan blacan more ; o∂ middan hlida burnan . Of hlida burnan . in gibbe felde . Of gibbe felde . in ˇa blaca dic . Andlang blaca dic ; into beferiˇi . Of beferi∂e : andlang stræte ; into fugel riˇie . Andlang fugel ri∂ie . into ˇære tæmese oˇ midne streame . Andlang streames . eft into heah efre .".
Successivamente, si legge: "(Ba)doricesheah" (695, ma in un atto del XV secolo), " Batriceseie" (957, ma in un atto del XIII secolo, 1067, circa 1075), "Patriceseia" 1067, "Patricesey" (circa 1080), "Patricesy" (1086, Domesday Book), "Patricheseia" (circa 1152, 1200), "Patricheseie" (1199), "Badrichesey" (1198, 1204), "Badericheseie" (1198, 1225), "Batricheshee" (1200), "Batrichesey(e)" e "Batricheseia" e "Batrichesei(e)" (1200, 1201, 1316, 1328), "Baterichesee" (1212) "Betrecheseye" (1241, 1428), "Bat(e)recheshegh" e "Badrecheshegh" (1255), "Batericheseye" (circa 1270, 1294) "Betricheseie" (1301), "Baterichesseie" (1303), "Patericheseie" (1305), "Badrigesee", "Batrichesegh(e)" (1344, 1350), "Batriseye" (1366), "Badersheye" (1372), "Batreseye" (1385, 1395, 1414), "Batersey" (1408), "Batressey" (1438), "Batrichsey" (1461), "Patriceseie" (1461), "Bateresey" (1474), "Battersea" (1595-1675), "Batrichsey alias Battersaye" (1622, 1675), "Batrichsea alias Battersea" (1700). "Battersea Park" è così indicato nella Ordnance Survey Map del 1876. In merito al significato del termine, occorre partire dalla considerazione che "The Institute for Name-Studies" (L'Istituto per lo Studio dei Nomi) dell'Università di Nottingham, analizzando gli elementi componenti il nome ed il loro significato, si limita ad indicare solo "ēg", fornendone una origine Anglica e riportando come significato "Un'isola. Nei nomi di insediamenti antichi, il più delle volte si riferisce a terreno arido circondato da paludi. Utilizzato anche in riferimento ad isole nel senso moderno. In nomi del Tardo Old English: terra ben irrigata.". Inoltre, riporta come significato "Isola di Beaduric", aggiungendo "Le forme dell'XI e XII secolo indicano tentativi di associare il sito a St. Patrick (ndr San Patrizio)". Quindi, l'originaria forma Sassone del 693 "badrices ege", avrebbe come primo componente un nome di persona (badrices) e come secondo un riferimento ad un'isola (ege). Ponendo assieme tutto quanto riportato sopra, A. D. Mills traduce come "Isola, o terra asciutta in palude, di un uomo chiamato Beadurīc" (come composto di un nome personale dell'Old English + l'Old English "ēg", "che qui si riferisce a un insediamento su un terreno più elevato nelle paludi vicino al Tamigi.". Le forme del nome dei secoli XI e XII, come visto sopra, avvicinano il nome a St. Patrick (San Patrizio): tale è la visione di Edward Walford, il quale scrive "Battersea, o Patrick's-eye (ndr eye = occhio), è detto aver tratto il suo nome da St. Patrick o St. Peter (ndr San Pietro), dato che nei giorni antichi esso apparteneva all'Abbazia di San Pietro a Westminster. Nel Domesday Book, A.D. 1078, è scritto che 'San Pietro di Westminster possiede Patricesy'.", posizione riportata anche in "A Topographical Dictionary of England" del 1848. Daniel Lysons, invece, è molto più contenuto: "Il nome ha subito diverse modifiche. Nella Indagine del Conquistatore, si chiama Patricesy; e da allora è stato scritto Battrichsey, Battersey e Battersea, ogni variazione portandolo ancora più lontano dal suo significato originale. Una congettura molto vaga è stata conferita all'etimologia di questo nome, sia da parte di coloro che hanno visto i documenti più antichi, sia da quelli che hanno tentato di derivarlo dal modo più recente di scriverlo. Aubrey deriva il nome da St. Patrick (aggiungendo in nota 1: "Vol. i. p. 135. Aubrey fu ingannato vedendolo scritto Patricesy, invece di Petricesy, nel Doomsday; ma i Normanni non erano molto precisi con l'Ortografia. Petersham veniva scritto nello stesso modo con una a."). Lambarde, che cita Leland per la sua autorità (anche se non sono stato in grado di trovare nulla sull'argomento nei suoi lavori stampati), si lascia andare alle congetture più ridicole (aggiungendo in nota 2: "Battersey, Egli dice, quasi Botersey; perché era vicino all'acqua, ed era la casa di rimozione degli Arcivescovi di York. Dizionario Topografico, p. 48"). Per contestare un'etimologia così assurda, è appena necessario dire che gli Arcivescovi di York non ebbero proprietà a Battersea sino al Regno di Eduardo. IV;". Inoltre, in altra pagina, aggiunge: "Derivazione di Battersea. La derivazione di Leland del nome di questo posto .... si trova nelle annotazioni al Cantio Cygnea; le sue parole sono, Nomen loco inditum, ut ego conjicio, ex cymbis (aggiungendo in nota 8: "Itinerario di Leland, vol. ix. p. 35"). Infine, dopo tutta questa valutazione, Daniel Lysons conclude: "Del significato originale della parola, penso che ci possano essere pochi dubbi. Patricesy, in Sassone, è l'acqua o il fiume di Pietro (ndr Peter); e come lo stesso documento che lo chiama Patricesy, menziona che è stato dato a San Pietro, potrebbe quindi prima assumere tale appellativo; ma ciò ammetto essere congettura. Petersham, che è scritto esattamente lo stesso nel Doomsday, Patriceham, apparteneva all'Abbazia di San Pietro, a Chertsey, e conserva il suo nome originale un poco modernizzato.". La concessione del 693 cita anche "Watsingaham" (Wassingham o Walsingham), che si trovava all'interno del Manor di Sylverton, poi Bridge Court (XV secolo) e York Place (XVI secolo), il quale si estendeva sopra l'importante Borgo di "Bridges" (Brugges o Bregges). Tale borgo, si snodava lungo la riva del Fiume sino al Fiume Wandle (che era attraversato da un ponte mantenuto dall'Abate di Westminster, Lord del Manor di Battersea e Wandsworth) ed era attraversato da un fiume, forse "Falcon", che confluiva nel Tamigi. Bridges, che era tenuto per il Manor di Battersea, si trovava a sud rispetto all'insediamento più antico di Battersea, sulla riva orientale di Battersea Reach, dove si trova St. Mary's Battersea e dov'era la Manor House.
Storia
Informazioni fondamentali sulla Storia dell'area sono fornite da Daniel Lysons "The Environs of London: Volume 1, County of Surrey" (1792), alle voci "Battersea" (pagine 26-48), "Wandsworth" (pagine 502-518), "Appendix: Additions and corrections" (pagine 541-572), ed in "The Environs of London: Volume 4, Counties of Herts, Essex and Kent (1796), alle voci "Market gardens in London" (pagine 573-576), "Appendix: Corrections to volume 1" (pagine 577-617), "Appendix: Corrections to volume 4" (pagine 646-661), "Appendix: Corrections to volumes 2 and 3" (pagine 617-645); da Edward Hasted in "The History and Topographical Survey of the County of Kent: Volume 2" (1797), alla voce "Addenda and corrigenda to volume 1" (pagine 553-567) ed in "The History and Topographical Survey of the County of Kent: Volume 4" (1798), alla voce "Additions and corrections to volume 4" (pagine 565-572); da David Hughson in "London; Being an Accurate History and Description of the British Metropolis and Its Neighbourhood: To Thirty Miles Extent, from an Actual Perambulation, Volume 6" (1806); da Richard Phillips in "A Morning's Walk from London to Kew" (1817); si leggono in "Topographical Dictionary of England" (1848), alla voce "Battersea (St. Mary), pagine 177-181; in "Letters and Papers, Foreign and Domestic, Henry VIII, Volume 4, 1524-1530" (1875), alla voce "Henry VIII: February 1525, 12-20" (pagine 471-486); sono fornite da Edward Walford in "Old and New London: Volume 6" (1878), alla voce "Vauxhall (continued) and Battersea" (pagine 467-479); da Walter de Gray Birch in "Cartolarium Saxonicum: A collection of charters relating to Anglo-Saxon History" (1885); si leggono in "Letters and Papers, Foreign and Domestic, Henry VIII, Volume 10, January-June 1536" (1887), alla voce "Henry VIII: January 1536, 11-15" (pagine 26-38); in "Calendar of Wills Proved and Enrolled in the Court of Husting, London: Part 1, 1258-1358" (1889), alla voce "Wills: 2 Edward I (1273-1274), pagine 14-19; sono fornite da Giraud Browning - R. E. G. Kirk in "The Early History of Battersea" (Surrey Archaeological Collections Volume 10 (1891), pagine 205-254; si leggono in "Calendar of Letter-Books of the City of London: B, 1275-1312" (1900), alla voce "Folios 16b - 6b" (pagine 31-55); in "Calendar of Letter-Books of the City of London: D, 1309-1314" (1902), alla voce "Folios li-lx'" (pagine 134-157); in "Calendar of Treasury Books, Volume 1, 1660-1667" (1904), alla voce "Entry Book: March 1664" (pagine 587-593); in "Calendar of Letter-Books of the City of London: H, 1375-1399" (1907), alla voce "Folios cxci-cc: June 1385" (pagine 266-285); in "Calendar of Treasury Books, Volume 3, 1669-1672" (1908), alla voce "Entry Book: February 1672" (pagine 1180-1196); in "A History of the County of London: Volume 1, London Within the Bars, Westminster and Southwark" (1909), alla voce "Benedictine monks: St Peter's abbey, Westminster" (pagine 433-457); in "A History of the County of Middlesex: Volume 2, General; Ashford, East Bedfont With Hatton, Feltham, Hampton With Hampton Wick, Hanworth, Laleham, Littleton" (1911), alla voce "Industries: Bell-founders" (pagine 165-168); in "A History of the County of Surrey: Volume 4" (1912), alle voci "The hundred of Brixton: Introduction and map" (pagine 1-2), "Parishes: Battersea with Penge" (pagine 8-17), "Parishes: Clapham" (pagine 36-41); sono fornite da Walter H Godfrey in "Survey of London: Volume 4, Chelsea, Pt II" (1913), alla voce "Old Battersea Bridge" (pagina 28); si leggono in "An Inventory of the Historical Monuments in London, Volume 2, West London" (1925), alla voce "Battersea" (pagine 6-7); in "An Inventory of the Historical Monuments in London, Volume 3, Roman London" (1928), alle voci "Introduction: London after A.D. 60" (pagine 33-56), "Appendix 1: Burials in Roman London" (pagine 152-169), "Appendix 2: Inscriptions of Roman London (pagine 170-178); sono fornite da J. E. B. Mawer - A. Stanton - F. M. Gover in "The Place-names of Surrey" (1934); si leggono in "Two Early London Subsidy Rolls" (1951), alla voce "Subsidy Roll 1292: Cripplegate ward Infra" (pagine 152-158); in "Survey of London: Volume 26, Lambeth: Southern Area" (1956), alla voce "Vauxhall and South Lambeth: Introduction and Vauxhall Manor" (pagine 57-59); in "A History of the County of Middlesex: Volume 1, Physique, Archaeology, Domesday, Ecclesiastical Organization, the Jews, Religious Houses, Education of Working Classes To 1870, Private Education From Sixteenth Century" (1969), alle voci "Archaeology: The Mesolithic Age" (pagine 21-28), "Archaeology: The Neolithic Age" (pagine 29-36), "Archaeology: The Beaker Period" (pagine 36-41), "Archaeology: The Bronze Age" (pagine 42-50), "Archaeology: The Iron Age" (pagine 50-64), "Archaeology: The Romano-British Period" (pagine 64-74); sono fornite da A. K. McHardy in "The Church in London, 1375-1392" (1977), alla voce "Acta of William Courtenay, Bishop of London: Dec 1375-Nov 1375 (nos 547-597)" (pagine 78-84); si leggono in "Westminster Abbey Charters, 1066 - c.1214" (1988), alle voci "Calendar of royal documents: Henry I (nos. 57-96)" (pagine 44-59), "Calendar of papal documents: Nos. 152-94" (pagine 79-93), numeri 169, 231, 232, "Calendar of episcopal documents: Nos. 195-233" (pagine 93-107), numeri 197, 231, 232, "Charters of the abbots: William Postard nos. 307-26", pagine (160-175) , numero 314. "Charters of the abbots: Ralph Arundel nos. 327-38" (pagine 175-185), numero 330; sono fornite da Walter H. Godfrey in "Survey of London Monograph 15, St Bride's Church, Fleet Street" (1944), alla voce "History of St Bride's: Guilds, fraternities and charities" (pagine 16-24); da J. L. Kirby in "Calendar of Inquisitions Post Mortem: Volume 20, Henry V" (1995), pagine 13-30 (punto 51); da Patrick Loobey in "Battersea Past" (2002); si leggono in "A History of the County of Middlesex: Volume 12, Chelsea" (2004), alle voci "Economic history: Farm-gardening and market gardening" (pagine 150-155) e "Economic history: Agriculture" (pagine 146-150); in "The Bede Roll of the Fraternity of St Nicholas" (2004), alla voce "Part 1: Bede Roll, nos 412-432" (pagine 186-195); sono fornite da Hannes Kleineke in "Borough Market Privileges: the Hinterland of Medieval London, C.1400 (2006), alla voce "Market Privileges 1371-1380"; da A. D. Mills in "A Dictionary of London Place-Names" (2010) e "A Dictionary of British Place Names" (2011); si leggono in "Brewer's Dictionary of London Phrase & Fable" (2011 e 2013); in "The history of the borough - Battersea" (Wandsworth Council); in "Battersea" (Wandsworth History Society); sono fornite da Pamela Greenwood in "A 17th-century 'witch bottle' from Battersea Square" (Wandsworth History Society); si leggono in "Area guide for Wandsworth" (Kinleigh Folkard & Hayward); in "The Battersea Shield" (The British Museum); in "Encyclopaedia Britannica"; in "Enciclopedia Treccani", che traduciamo e sintetizziamo liberamente. Chi volesse approfondire la tematica, oltre a consultare il "Journal" della Camera dei Comuni e della Camera dei Lords, legga: Simon McNeill-Ritchie - Ron Elam "Battersea Through Time (2014).
1. Eventi storici di rilievo
Al fine di agevolare la lettura, frazioniamo la trattazione in paragrafi:
1.1 Preistoria
Sulla riva destra del Tamigi vennero rinvenuti resti risalenti al Mesolitico (Periodo intermedio dell'Età della Pietra, dal 10.000 all'8000 A.C, per tale ragione, definito "Età della Pietra di mezzo), di cui i più significativi erano costituiti da pezzi di punte di osso spinato rinvenuti a Wandsworth e Battersea. Sempre lungo il Tamigi, a Battersea, venne ritrovato un reperto, risalente al Neolitico, Epoca di inizio, fine e durata variabile a seconda dei Paesi, corrispondente all'ultimo Periodo dell'Età della Pietra, quaificato dall’utilizzazione di attrezzi di pietra levigata, pur nella costanza dell'uso di strumenti di pietra scheggiata sempre più perfezionati, di Tradizione Paleolitica. Nel Neolitico vi è una profonda mutazione del "modus vivendi", visto che gli uomini da Cacciatori-Raccoglitori (Economia parassitaria) diventano Produttori del proprio cibo (Agricoltori ed Allevatori). Il reperto suindicato era rappresentato da un frammento, probabilmente materiale scanalato, con bordo piatto; inoltre, venne rinvenuto un esterno di un muro decorato con motivo a spina di pesce orizzontale di solchi e la parte superiore interna con quattro scanalature orizzontali. Come abbiamo riportato in Putney, mentre le Culture del Neolitico si stavano affermando, nuovi gruppi di Immigranti Continentali penetrarono in Gran Bretagna: erano Genti della Cultura del Vaso Campaniforme (Beaker Folk" o "Beaker People", così chiamati per le loro ceramiche distintive). Sbarcarono in varie Epoche e luoghi sulle coste meridionali ed orientali, da dove si diffusero su gran parte del Paese, all'incirca tra il 1900 A.C. ed il 1500 A.C., penetrando, e probabilmente dominando, le Società Neolitiche. Tali Invasori avevano diversa provenienza dal Continente, ma quelli che raggiunsero la Gran Bretagna sembra provenissero principalmente dall'Europa nord-occidentale. Il lato del Tamigi del Middlesex ha prodotto una delle più dense concentrazioni di pugnali a pietra focaia nel Paese. Questi sono a volte associati alle coppe a collo lungo riferibili alla citata Cultura del Vaso Campaniforme. La discrepanza tra i pugnali e i ritrovamenti di ceramiche può rappresentare la differenza tra l'insediamento ed il traffico lungo il Tamigi. Asce da battaglia di pietra del tipo che occasionalmente si trovano in associazione coppe a collo lungo riferibili alla citata Cultura del Vaso Campaniforme sono state trovate anche nel Tamigi, a Westminster, forse a Brentford e vicino a Battersea; in quest'ultimo caso, oltre alle asce di pietra, descritta come Diorite (roccia eruttiva), vennero rinvenuti un pugnale di pietra focaia ed una linguetta dentellata. L'eccezionale concentrazione di metalli dell'Età del Bronzo nell'area del Middlesex, in particolare dal Tamigi tra Staines e Westminster, è di grande importanza nel tracciare la cronologia dell'Età del Bronzo Britannica. La più notevole concentrazione di reperti proviene dal Tamigi, ed in misura minore, dalla Valle del Fiume Lea, anche se il numero dei ritrovamenti in "terra asciutta" proveniente dalla zona non è insignificante. Una caratteristica degna di nota dei ritrovamenti del Tamigi è che, mentre gli oggetti in metallo dell'Età del Bronzo Antico e Medio sono stati spesso recuperati dal Fiume al di sotto di Battersea, i lavori in metallo della Tarda Età del Bronzo sono stati raramente trovati nel Fiume sotto quel punto: non è chiaro pienamente il significato di tale differenza. A partire dall'VIII secolo A.C. la gamma dei tipi di bronzo fu più grande che precedentemente. Le fonti per alcuni dei metalli grezzi e per molti dei tipi trovati nella Gran Bretagna meridionale ed orientale nelle fasi finali della Tarda Età del Bronzo devono essere ricercate sul Continente. Nel Middlesex, fu rinvenuta una grande varietà di asce e punte di lancia e strumenti ad incastro come sgorbie, scalpelli e martelli. La fabbricazione locale è indicata dal ritrovamento di uno stampo per un'ascia cava da Southall. Un Calderone (largo vaso per cottura), di produzione Irlandese-Britannica, ma basato su un modello in definitiva Mediterraneo, fu trovato nel Tamigi a Battersea. I ritrovamenti di oggetti in metallo nel Middlesex suggeriscono che potrebbe non esserci stato alcun divario cronologico tra gli ultimi bronzi dell'Età del Bronzo e l'introduzione di prodotti metallici in stile Età del Ferro. Tra i vari ritrovamenti, vanno segnalati alcuni dei primi prodotti Britannici dell'ultima Età citata, come i pugnali di ferro in stile Hallstatt con guaine di bronzo estratti dal Tamigi a Battersea e Mortlake, datati alla fine del V secolo-inizio V secolo A. C. e ritenuti derivare dai modelli della Germania Meridionale ed Austria. Sempre a Battersea, si segnala il rivenimento di due piccoli vasi neri, presumibilmente dal Tamigi a circa 40 yarde dalla riva e contenenti ossa: uno era bordato, possibilmente una versione tardiva della forma del sitolato, un altro, brunito e mostrante la struttura della bobina, presentava una leggera dentellatura e deboli impronte di dita vicino al bordo. Gli invasori "Marniani" entrati in Gran Bretagna intorno al 400 A.C. sono riccamente documentati nei registri archeologici dello Yorkshire orientale, anche se una brutta spilla tratta dal Tamigi ad Hammersmith è stata addotta come prova della loro influenza in altre parti del Paese anche se tale spilla potrebbe essere di un Periodo successivo, e quindi, non "Marniana". Le due borchie di Scudo dal Tamigi tra Hammersmith e Wandsworth ed il famoso Scudo di Battersea sono la prova principale di questa fase, sebbene vi possa essere un secolo tra gli oggetti di Wandsworth (250 A. C. circa) ed il successivo scudo di Battersea. Il British Museum stima la datazione dello Scudo di Battersea tra il 350 A-C. ed il 50 D.C. e, dopo aver riportato che presenta dei rilievi, lo descrive sinteticamente come "fatto di diversi pezzi di fogli di bronzo. Con ventisette borchie con montatura a smalto in vetro rosso.". Viene poi fornita una descrizione particolareggiata: "Lo Scudo di Battersea non è in realtà uno scudo completo, ma solo il rivestimento, una copertura metallica che era attaccata alla parte anteriore dello scudo di legno. È composto da diverse parti di lastre di bronzo (4 fogli e 3 pannelli decorati), tenuti insieme da rivetti in bronzo e racchiusi in una striscia di rilegatura. Tutti i rivetti sono nascosti da sovrapposizioni tra componenti diversi in cui i pannelli ed i tondi erano originariamente fissati al supporto organico. La decorazione è concentrata nei tre tondi. Un capo a cupola alta nel mezzo del tondo centrale è sopra dove si trovava la maniglia. La decorazione in stile La Tène è realizzata con la tecnica del repoussé, enfatizzata con incisioni e punteggiature. Il design complessivo è evidenziato da ventisette tacchetti incorniciati di vetro smaltato rosso (vetro opaco rosso) in quattro diverse dimensioni, il più grande gruppo al centro del capo. Le forme dominanti di repoussé sullo scudo sono la palmetta e motivi a S incastrati. Statisticamente, la decorazione in stile La Tène non è strettamente correlat ad alcun altro oggetto. Per questo motivo, datare da vicino questo oggetto è difficile. Lo scudo fu quasi certamente fatto in Britannia per dell'uso di una forma specificamente Britannica del capo centrale a scudo circolare. Di incerta origine, un tempo ritenuta Belga, poi Francese, è un bel fodero di spada tratto dal Tamigi tra Chelsea e Battersea.".
1.2 Romani
I Romani occuparono la Britannia dal 43 al 410. Le Religioni a Londinium sono rappresentate da iscrizioni alla Divinità dell'Imperatore, a Mitra, alle Dee Madre e ad Iside (da Southwark), da un altare recante la figura di Diana, da uno strumento usato probabilmente nel culto orientale di Attis-Cybele (forcipe di bronzo, elaboratamente decorato con busti di Attis, Cibele e le Divinità planetarie che presiedono agli otto giorni della settimana Romana), fu identificato ingegnosamente e in modo convincente dal Signor A. G. Francis come strumento usato nella castrazione dei Sacerdoti di Cibele. Fu rinvenuto nel Tamigi vicino al London Bridge nel 1840 ed è ora nel British Museum; potrebbe essere stato gettato nel Tamigi da un Iconoclasta Paleocristiano, forse durante un'incursione nel Tempio. Mostra segni di molto uso e venne accuratamente riparato in Epoca Romana), da alcuni piccoli oggetti con simboli o iscrizioni Cristiane (due lampade nel Museo Guildhall recano rispettivamente il Monogramma Chi-Rho ed una croce con la scritta "SPES IN DEO". L'origine della prima non è abbastanza certa, ma è probabilmente Londra. Otto o dieci lingotti di peltro (lega di stagno) trovati nel Tamigi tra Battersea e Wandsworth, vicino a Battersea Bridge, portano l'indicazione "SYAGRI" - Syagrius, 430-486/487, ultimo Comandante Militare Romano di uno Stato Romano della Gallia settentrionale, con il Monogramma Chi-Rho e "SPES IN DEO" o l'Alfa e l'Omega), ma da nessun Santuario o Tempio riconoscibile. A Battersea, nel 1794, un passante vide alcuni Operai scavare quattro scheletri da una profondità di 2 piedi. Uno degli scheletri era sepolto con calce in una bara di piombo, e uno schizzo del coperchio mostra che era ornato con le caratteristiche modanature e conchiglie Romane.
1.3 Sassoni
Dal "Toponimo", già sapete della difficoltà di ricostruire l'etimologia del nome dell'area. Ad ogni modo, probabilmente, c'era una Chiesa Anglo-Sassone in loco nell'800, ma poiché le sue fondamenta furono distrutte quando fu costruita l'attuale Chiesa, non abbiamo idea di come apparisse. Ad ogni modo, la tipica Chiesa Anglo-Sassone era un piccolo e semplice edificio di due stanze, molto simile alla Chiesa (risalente al VII o VIII secolo) che ancora si può vedere nel Villaggio di Escomb nella Contea di Durham.
1.4 Normanni
In Inghilterra, l'Epoca Normanna va dal 1066 al 1154. È stato suggerito che Guglielmo Il Conquistatore abbia stabilito un accampamento a Battersea, da dove devastò il lato meridionale del Tamigi, dopo non essere riuscito ad entrare a Londra. La Hundred di Brixton, che faceva parte della Contea del Surrey, comprendeva Battersea, Bermondsey, Camberwell, Hatcham, Lambeth, Walworth, Streatham, Barnes, Merton, Mortlake, Tooting e Wandsworth. Allora, Rotherhithe era compreso in Bermondsey, Wimbledon e Putney in Mortlake. Southwark non fu compreso nel Domesday Book nella citata Hundred. La popolazione totale era pari a 70 nuclei familiari (dato molto ampio). Le unità tassabili erano 72 (dato molto ampio), vi era terra per 3 gruppi di lavoro del Lord e 14 gruppi di uomini liberi, 82 acri di prati, boschi per nutrire 50 maiali, ben 7 mulini, il Prete del Villaggio, Gilbert, possedeva 3 unità di terra (90-120 acri). Il valore per il Lord era 80 sterline (1066), 30 sterline (circa 1070), 75,5 sterline (1086). Nel 1066, il Lord era il Conte Harold, nel 1086, i Lords erano l'Abbazia di San Pietro di Chertsey, il citato Prete Gilbert, il Conte Robert di Mortain, l'Abbazia di San Pietro di Westminster, un uomo d'arme, mentre la citata Abbazia di San Pietro di Westminster era anche Tenant-in-chief. In un primo atto, si legge l'ordine di Enrico I (che regnò dal 1100 al 1135) inviato a Gilbert, Sceriffo del Surrey, affinché privasse l'Abate Herbert dei terreni di Battersea, come in precedenza Rannulf il Cancelliere, ed in particolare quella terra di cui Gilbert ingiustamente consegnò il possesso a Hugh Fitz Hedric. Waltham. All'atto viene attribuita la data "circa gennaio × ante 11 giugno 1123", considerando che Gilbert cessò di essere Sceriffo verso il 1125, Enrico I fu in Normandia dall'11 giugno 1123 all' 11 settembre 1126, Rannulf Il Cancelliere morì nel gennaio 1123, Herbert divenne Abate verso il gennaio 1121, ma l'atto venne emesso probabilmente dopo la morte di Rannulf (vedasi atto successivo). Nel secondo atto, Enrico I informa Roger, Vescovo di Salisbury, Geoffrey de Clinton, ed i suoi Sceriffi ed Ufficiali nelle Contee di Oxford, Surrey e Middlesex, che ha reintegrato l'Abate Herbert ed il suo Convento in quelle terre che il Cancelliere possedeva per loro, e specificamente, Battersea (Surrey), Islip (Oxford), Pyrford (Surrey), Shepperton (Middlesex). All'atto viene attribuita la data "gennaio 1121 × ante 2 agosto 1133 (? × 1123), considerandolo emanato prima della definitiva partenza del Re dall'Inghilterra e dopo l'accesione di Herbert (circa gennaio 1121); una probabile data sarebbe successiva la morte del Cancelliere Rannulf, nel gennaio 1123. Va osservato, però che l'atto è attestato da Nigel d'Oilly, che si ritiene morto verso il 1115, essendo ritenuto, per tale ragione, falso. Inoltre, a parte altre osservazioni, va rilevato che il Cancelliere in questione fu identifcicato come Rannulf Flambard, nonostante che H. W. C. Davis avesse obiettato che non fu mai Cancelliere. Nel Regno di Guglielmo II (William Rufus, 1087-1100), i Cancellieri furono successivamente Robert Bloet e William Giffard, che rimasero nel loro Ufficio dopo l'ascesa lal Trono di Enrico I. Egli fu seguito da Roger, poi Vescovo di Salisbury, Waldric, un altro Rannulf, ed infine, da Geoffrey rufus. Robert Bloett possedette altri terreni dell'Abbazia, ma di tutti questi Cancellieri, soltanto il secondo Rannulf non acquisì un Vescovato, per cui, in modo retrospettivo, sarebbe stato naturalmente denominato "Cancelliere". Segue la conferma dell'Arcivescovo Theobald, Legato Pontificio, dell'atto di rinunzia del Re Stefano di pretese sui Manors di Westminster (6/12 unità), e Battersea (44 unità), le restanti 28 unità, nonché della rinunzia ad 1 "virgate" di terra appartenente alla Chiesa di Hanwell (allora nel Middlesex), secondo le concessioni del Re, che il citato Arcivescovo aveva ispezionato. All'atto viene attribuita la data "circa 1151 × 1154)", e considerando la nomina di Theobald come Legato Pontificio e la morte del Re Stefano, le sue concessioni relative a Battersea ed Hanwell potrebbero più precisamente datarsi "1151 × 1152". In aggiunta, si fa notare che delle concessioni di Stefano risalenti al 1150-1152, una soltanto è autentica e l'attestazione di Theobald appare su tutte. La conferma da parte di Theobald rafforzerebbe il titolo di Westminster, in considerazione sia dei dubbi sollevati da questi testi, sia dell'incertezza politica nell'ultima parte del Regno.
1.5 (Restante parte del) XII secolo
Come risulta dai dati del Domesday Book riportati precedentemente, nel 1086, nessuna citazione fu fatta di una Chiesa a Battersea. In aggiunta, riporta Edward Walford (op. cit.) che "Dei dettagli strutturali dell'antica Parish Church di Battersea, dedicata a St. Mary, poco o nulla è ora (ndr 1878) noto ...". Di certo, nel 1157, giusto tre anni dopo il termine del Dominio Normanno, la Chiesa di St. Mary esisteva, anche se nulla della struttura originaria è giunto sino a noi. Va sottolineata la circostanza che gli Abati di Westminster godettero di molti diritti a Battersea. Ad esempio, verso il 1159, si procurarono per la prima volta le grandi decime per quell'Abbazia. I Monaci di Westminster dovevano ricevere 2 marchi, riservando al Vicario il necessario a svolgere le sue funzioni Episcopali e sostentarsi. Nei primi anni di reggenza dell'Abate Lawrence (1153-1175), le Chiese di Battersea e Wandsworth furono entrambe adibite all'uso dell'Infermeria dell'Abbazia di Westminster. Ciò ricevette la conferma da parte del Papa Alessandro III a Roger (Capo-Infermiere?), datata Anagni, 7 febbraio 1161, a favore di Roger (Capo-Infermiere?), concessa dall'Abate Laurence, dietro richeista dell'Abate Laurence e Roger. Una notifica di Richard (di Ilchester), Vescovo di Winchester, indirizzata a tutti i Fedeli della sua Diocesi, li informa che, in onore di Santa Caterina, ha concesso a San Pietro di Westminster ed al Convento, le Chiese di Wandsworth e Battersea (allora nel Surrey) con tutte le loro pertinenze, in modo che le loro decime ed offerte potessero sostenere i Monaci dell'Infermeria, adiacente alla Cappella di Santa Caterina, prevedendo la creazione di una Canonica, con Vicari perpetui, i quali, alla presentazione dell'Abate e del Convento, sarebbero stati istituiti dal Vescovo di Winchester ed avrebbero risposto a tutti gli obblighi nei suoi confronti. L'atto, con indicazione di testimoni, viene ritenuto "post 7 novembre 1176 × 1188". Diverse sono le osservazioni sull'atto, tra cui "attestazioni carenti"; relativamente alla data, si osserva che il Vescovo Richard morì il 21-22 dicembre 1188. Una notifica di Godfrey (de Lucy), Vescovo di Winchester, indirizzata a tutti i Fedeli della sua Diocesi, riporta che, dopo aver ispezionato la concessione del suo predecessore, il Vescovo Richard (di Ilchester), riguardante la concessione delle Chiese di Wandsworth e Battersea (allora nel Surrey) alla Chiesa di San Pietro di Westminster e al relativo Convento, l'aveva confermata. Alla presentazione dell'Abate e del Convento, i Vicari perpetui potevano essere istituiti dal Vescovo di Winchester, rispondendo per tutti gli obblighi dovuti al Vescovo ed ai Monaci una pensione annuale di 6 marchi dalla Chiesa di Wandsworth, e 2 marchi dalla Chiesa di Battersea, a condizione che questi Vicari si fossero fatti carico di tutte le incombenze Episcopali e si fossero comportati onestamente, e che i diritti Episcopali e l'autorità e la dignità della Chiesa di Winchester fossero rispettati. L'atto, con testimoni, fu emanato a Southwark, il 6 luglio 1193. Infine, porta la data dell'11 novembre 1198, l'atto emesso a Westminster presso la Curia Regis, contenente l'accordo finale tra Stephen di Turnham e sua moglie Edelina, Attori in giudizio, contro l'Abate William, Convenuto: Stephen ed Edelina reclamarono i loro diritti reltivi ad 1 virgate e mezzo e 2 unità a Battersea (allora nel Surrey) e l'Abate concesse loro un pezzo di terra a Westminster, vicino al Tamigi ed accanto alla Chiesa dei Santi Innocenti. Vengono comunque avanzate alciune osservazioni in merito all'atto, a cui viene premessa tale Rubrica: "(1) Batricheseye'. (2) Concordia inter Stephanum de Turnham et Edelinam uxorem eius et abbatem Westmonasterii de una virgata terre et dimidia et duabus hidis terre in villa de Bat[ri]ch'.". Il testo in Latino è il seguente (abbiamo evidenziato in neretto gli elementi che riteniamo salienti): "Hec est finalis concordia facta in curia domini regis apud Westmonasterium die Mercurii in Festo Sancti Martini anno regni Regis Ricardi x°, coram E[ustachio] Eliensi, P[hilippo] Dunelmensi, episcopis; G[aufrido] filio Petri; Willelmo de Sancte Marie Ecclesie; Willelmo Brawer; Ricardo de Heriet; Reginaldo de Argentom', et aliis domini regis fidelibus ibidem tunc presentibus, inter Stephanum de Turnham et Edelinam uxorem eius, petentes, per ipsum Stephanum positum loco eiusdem Edeline ad lucrandum vel perdendum, et abbatem de Westmonasterio, tenentem, de una virgata terre et dimidia et duabus hidis terre cum pertinentiis in Patricheseye. Unde recognitio de Morte Antecessoris summonita fuit inter eos in prefata curia, scilicet: quod predictus Stephanus et Edelina remiserunt et quietum clamaverunt de se et heredibus suis totum ius et clamium quod habuerunt in predicta terra eidem abbati et eius successoribus in perpetuum: et pro hac remissione et quieta clamantia predictus abbas dedit predictis Stephano et Edeline quandam terram in Westmonasterio contra ecclesiam Sanctorum Innocentium, cuius latitudo versus vicum continet xxxj ulnas et in medio continet xxxvij ulnas et versus Thamisam continet in latitudine xxxiiij ulnas et in longitudine quicquid continetur inter vicum de Westmonasterio et Thamisam, tenendam eiusdem Stephano et Edeline et heredibus eorum de predicto abbate et eius successoribus in perpetuum; reddendo inde annuatim in Festo Sancti Michaelis eidem abbati vel eius successoribus unam libram piperis vel sex denarios pro omni servitio. Et predictus abbas et successores eius debent warantizare predictam terram predictis Stephano et Edeline et heredibus eorum contra omnes homines. Surr' Middelsex".
1.6 XIII secolo
Nel 1204, nel giorno di Pasqua, a Westminster presso la Curia Regis, viene stilato l'accordo finale tra Ralph, Abate dell'Abbazia Benedettina di San Pietro di Westminster, Attore in giudizio, e William de Ginnes con sua moglie Matilda, Convenuti, in merito ad 1 "carucate" di terra a Battersea (allora nel Surrey) e bosco e terra a Penge (allora nel Surrey), come si legge nella Rubrica: "Concordia inter abbatem Westmonasterii et Willelmum de Ginnes et Matildem uxorem suam de una carucata terre in Batricheseya". Il testo è in Latino (abbiamo evidenziato le parti che riteniamo salienti): "Hec est finalis concordia facta in curia domini regis apud Westmonasterium a die Pasche in j mensem, anno regni Regis Johannis quinto, coram Gaufrido filio Petri, Ricardo de Her[iet'], Simone de Pat[es]hull, Eustachio de Faucunb[er]g, Johanne de Gestling, Osberto filio Hervei, Godefrido de Insula, Waltero de Creping', justiciariis, et aliis baronibus domini regis tunc ibi presentibus, inter Radulfum abbatem Westmonasterii, petentem, et Willelmum de Ginnes, et Matildem uxorem suam, tenentem, de una carucata terre cum pertinentiis in Batricheseya sicut aquaductus designat usque ad propriam terram predicti Willelmi, et a nemore archiepiscopi Cantuariensis usque ad parcum de Beke[n]ham. Unde placitum fuit inter eos in prefata curia, scilicet: quod predicti Willelmus et Matildis recognoverunt totam predictam terram cum pertinentiis esse ius ipsius abbatis et ecclesie Sancti Petri de Westmonasterio. Et pro hac recognitione et fine et concordia predictus abbas concessit predicto Willelmo et Matildi et heredibus ipsius Matildis totam predictam terram cum pertinentiis, tenendam de ipso abbate et successoribus suis inperpetuum per liberum servicium viginti solidorum per annum pro omni servicio, reddendo ad duos terminos anni, scilicet: ad Pascha decem solidos, et ad Festum Sancti Michaelis decem solidos. Et pro hac concessione predicti Willelmus et Matildis remiserunt et quietum clamaverunt predicto abbati et successoribus suis totum ius et clamium quod habuerunt in bosco et in terra de Pange de se et heredibus ipsius Matildis inperpetuum, ita quod predictus abbas et successores sui possint facere voluntatem suam de predicto bosco et terra sine contradictione predictorum Willelmi et Matildis et heredum ipsius Matildis: ita tamen quod predictus abbas concessit predicto Willelmo et Matildi et heredibus ipsius Matildis communam herbagii in bosco suo de Pange de omnibus propriis averiis de Bekenham, exceptis capris et alienis averiis, quamdiu boscum clausum non fuerit. Et preterea idem abbas concessit predictis Willelmo et Matildi et heredibus ipsius Matildis triginta porcos in predicto bosco quietos de pannagio et omnes alii porci et omnia averia de Bekenham removeantur de predicto bosco de Pange quamdiu pessio durat, scilicet: inter Festum Sancti Michaelis et Festum Sancti Martini. Et si forte contigerit quod predictus abbas vel successores sui predictum obscum de Pange clauserunt predicti Willelmus et Matildis et heredes ipsius Matildis habebunt in predicto bosco pasturam ad quadraginta animalia et ad centum oves et predictos triginta porcos quietos de pannagio. Et si forte contigerit quod idem abbas vel successores sui de predicto bosco essartare voluerint licet bene facere eis hoc sine contradictione predictorum Willelmi et Matildis vel heredum ipsius Matildis sed tamen remanebit de predicto bosco et herbagio non sartato quod idem Willelmus et Matildis et heredes ipsius Matildis habeant sustentacionem ad predictos triginta porcos et ad quadraginta animalia et ad centum oves. Et idem abbas cepit homagium ipsius Willelmi de predicta terra in eadem curia.". Nel 1225, Richard de Berking assegnò all'Abbazia di San Pietro di Westminster i Manors di Feering, Stevenage, Wheathampstead, Aldenham, Battersea, Wandsworth e Knightsbridge, con le fattorie di Deene e Sudborough, Shepperton e Halliford (Halgeford), Kelvedon e Hendon, con sostegni ed incameramenti di 10 marchi annui che i suoi Predecessori avevano ricevuto per i loro vestiti ed 8 sterline dalle decime di Droitwich; per il combustibile assegnò alle fattorie di Denham (15 sterline), Holwell (6 sterline) e Datchworth (60 scellini), ed il sottobosco di Pyrford; per i salari del Convento assegnò 6 sterine dalla Chiesa di Oakham; e per le riparazioni nel dormitorio ed altrove, 100 scellini dal Manor di Islhampstead e le entrate dei mulini di Westminster. Per le incombenze di ospitalità, appropriò la Chiesa di Staines e la metà della Chiesa di Wheathampstead con un affitto di 10 sterline da "Wokendune" (Essex) ed 8 sterline da Westminster e metà dei diritti di pascolo del bestiame di Westminster. Verso il 1235, è probabile, che gli Affittuari del Manor di Battersea dell'Abbazia di Westminster fossero esentati dal partecipare alle Corti (Tribunali) presso la Hundred di Brixton. Sotto la proprietà dell'Abbazia, i Vicari perpetui furono dapprima nominati a Battersea. Prima di allora, la Parish era probabilmente servita da un gruppo di Monaci che viaggiavano controcorrente dall'Abbazia. Il primo Vicario di Battersea il cui nome ci è noto è Robert, che fu istituito nel 1263. Da allora la successione fu ininterrotta. Nel Calendario dei testamenti provati e registrati presso la Corte di Husting (Londra), durante il Secondo Anno del Regno di Eduardo I (1273-1274), in corrispondenza del lunedì, giorno della Festa di San Barnaba (11 giugno), si legge che William de Ware dispose che le sue case a "Flete Bridge" fossero vendute per il bene della sua anima, come pure il suo diritto di affitto sotto Johanna de Retherheth, e quello relativo a 2 acri e mezzo a Batricheseye, da essere utilizzati per fornire una Cappella nella Chiesa di Santa Brigida (il testamento è privo di data). I "Subsidy Rolls" sono documenti sulla tassazione con liste ordinate per Contea; la descrizione di ciascun documento indica l'area coperta). Quelli relativi al 1292, quelli attinenti alla "Warda de Creppelgate" (Cripplegate Ward Infra) riportano al numero 14 "Joh' de batrichese" (Battersea) con la somma "xl d." (John de Batricheseye, Cordigliere 1299-1300, J. de Batericheseye 1300). L'Abbazia usava le entrate rinvenienti da Battersea per pagare le spese della sua Infermeria (Ospedale per Monaci malati), di cui avete letto in precedenza, e in cambio l'Abbazia era responsabile della manutenzione e della vita spiritutale della Parish. Nel 1297, ad esempio, l'Abbazia pagò 5 scellini e 4 pence per costruire un pontile vicino alla Chiesa. I Registri suggeriscono anche che tutti i Monaci dell'Abbazia venissero a Battersea una volta all'anno in una "gita annuale".
1.7 XIV secolo
Al principio del XIV secolo, Roydon e Wassingham erano entrambi dei Borghi ragguardevoli e sino all'inizio del XIX secolo, furono le parti più densamente popolate di Battersea (nonostante che nel XVII secolo, vi fossero soltanto molte case sparse, di bell'aspetto e dimensioni considerevoli). Fu proprio verso quest'ultima data che Battersea iniziò a crescere allo stesso modo delle altre Parishes vicino a Londra). Nel "Calendar of Letter-Books of the City of London", il 12 marzo, Giorno della Festa di San Gregorio, del Quarto Anno del Regno di Eduardo II (1310-1311), in corrispondenza di "Ric's fil' Will'i de Batricheseye", si legge che Richard, figlio di William de Batricheseye (Battersea) (allora) nel Surrey, si presentò davanti ad Henry de Durham e Simon de Paris, Assessori, riconoscendosi Apprendista di William Hervy, di Sopereslane, per un periodo di 4 anni a partire dalla prossima Pasqua, per non più di 2s. 6d., su istanza di Hugh de Waltham, Impiegato (Impiegato comune, cioè un Impiegato municipale della City of London). Il lunedì dopo la Festa di Santa Caterina (25 novembre) del Sesto Anno del Regno di Eduardo II (1312), si presentò Robert de Gloucestre, Orafo, che si riconobbe essere legato ad Emma, figlia di John de Batricheseye (Battersea), nella somma di 100 scellini, da pagare alla Festa di Tutti i Santi. Il 6 maggio 1373, si ha il perdono per prescrizione a favore di Henry Tydyngbern di Battersea per non essere comparso a rispondere al Maestro Richard Wodelonde, Parroco della Chiesa di Lambeth, per un debito di 20 sterline. Negli Atti di William Courtenay, Vescovo di Londra, si legge il certificato di esecuzione della Commissione di William, Vescovo di Winchester, datato 23 settembre 1378, per lo scambio tra John Colyn, Rettore di "All Hallows London Wall" (Diocesi di Londra), e William Bakere, Vicario perpetuo di "Batricheseye" (Battersea), effettuato il 26 settembre 1378 a Londra. Nei "Calendar of Letter-Books of the City of London", il 18 gennaio del Nono Anno del Regno di Riccardo II (1385-1386), si legge che John Salesburi, Custode delle acque del Tamigi, portò davanti a Nicholas Brembre, il Sindaco e gli Assessori, alcune reti chiamate "treinkes" prese nel Fiume, ed appartenenti a William Daniel di Hamme, John Pyge dello stesso, e John Doo di Berkyng; anche alcune reti chiamate "Peteresnettes" (reti di una certa maglia usate dai Pescatori conosciute come "Peters" o "Petermen", proprio come i Pescatori che usano "treinkes" erano conosciuti come "Trinkermen") appartenenti a John Weymaker di Fulham e William Elyot di Batricheseye (Battersea), che Egli dichiarava essere di maglia troppo piccola. Le reti furono esaminate da Elias Braybroke, Clement Lavender, John York e John Nettere, Pescivendoli e vennero giudicate false, per cui, venne ordinato che fossero bruciate (Combustio recium).
1.8 XV secolo
Nella Inquisition post-mortem di John Gate di Battersea, atto del 30 maggio 1413, ed Inquisition del 1 giugno a Lambeth (allora nel Surrey), si legge che Egli possedeva una dimora e 6 acri a Battersea di Riccardo II per "knight service", del valore annuale di 13s.4d. Egli era morto il 25 marzo 1387. Agnes atte Gate, moglie di Richard Freman e figlia di John, figlio di Richard, suo fratello, era l'erede più prossimo ed aveva 21 anni e più. Margaret Kent tenne metà della terra e 2 parti della dimora dalla sua morte sino al 29 settembre 1409. Joan atte Gate tenne il resto sino al 25 marzo 1410. John Iter, un Guascone, e sua moglie Agnes, figlia di Margaret Kent, avevano posseduto da tali date sino a quella della Inquistion, ma non se ne conosceva il titolo legale.
1.9 XVI secolo
La "Fraternità di San Nicola" comprendeva non solo gli Impiegati e le loro mogli, ma anche membri della Nobiltà e del Clero di alto rango. La maggior parte delle iscrizioni era composta da Londinesi di medio rango che decidevano le preghiere extra e la cerimonia funebre che gli Impiegati della Parish potevano fornire. Nei relativi documenti (Bede Roll), Iohannes Robynson compare tra le morti per il 1512, forse, il John Robinson, Cittadino, che richiese la sepoltura nella Chiesa dei Greyfriars, a Londra, dove il suo corpo doveva essere portato via Fiume da Battersea secondo testamento del 19 agosto, provato il 4 settembre 1511, in cui è citata sua moglie Joan. Nelle lettere e documenti relativi agli Affari interni ed esteri di Enrico VIII, in corrispondenza del 13 febbraio 1525, si legge in relazione ai Commissari per le ricerche a Londra, per le aree di Kennington, Newington, Camberwell, Clapham, Wandsworth, Battersea, Wimbledon, i nomi di Lord Edm. Haward, John Scotte. In corrispondenza del 12 gennaio 1536, in merito alla valutazione dei terreni dell'Arcivescovato di York, della Signoria di Battersea e Wandsworth (allora nel Surrey), si legge il nome di Henry Argentyne, Bailivo (Ufficiale Giudiziario), 14£. 18s. 1d.; il Manor di Bishop Thorpe ed il Manor di Battersea. Durante il Regno di Eduardo VI (1547-1553), in una Indagine sul Manor di Battersea e Wandsworth, esso venne valutato 128£. 2s. 9½d. annue. Nel 1553, quando l'Arcivescovo Holgate fu fatto rinchiudere nella Torre di Londra dalla Regina Maria, gli Ufficiali impegnati ad arrestarlo, rovistando nella sua casa a Battersea, portarono via "300 sterline in monete d'oro, 1.600 once di vasellame placcato, una mitra di d'oro, con due pendenti disposti intorno ai lati ed al centro con diamanti a punta fine, zaffiri e balisti, e tutta la trama, con altre pietre e perle, ed i pendenti in modo simile, del peso di 125 once, alcuni anelli molto preziosi, una lingua di serpente incastonata in uno stendardo d'argento dorato e incisa, il sigillo dell'Arcivescovo d'argento ed il suo sigillo, uno antico d'oro". Successivamente, Holgate fu privato dell'Arcivescovato di York, in cui non fu mai reintegrato. Nel 1584, la fogna comune tra Battersea e Vauxhall, chiamata Battersea Ditch, formè oggetto di una contesa giudiziaria adita da Elizabeth Roydon, che teneva il Manor di Battersea, contro Laurence Palmer ed altri, proprietari ed occupanti di terreni a Lambeth e Clapham. La disputa verteva sulla responsabilità del pagamento della pulizia del fosso (Ditch) e la manutenzione delle due chiuse. Secondo le prove presentate, la fognatura drenava le terre a Battersea, Clapham e Lambeth, che venivano "inondate" in caso di cattiva manutenzione delle citate chiuse.
1.10 XVII secolo
In una Indagine effettuata durante il Regno di Giacomo I (1603-1625), si ritrova un accurata indicazione dei confini del Manor di Battersea e quelli dell'alllora suo borgo, Penge. Una tassa di origine medioevale, applicata con discontinuità nel Regno d'Inghilterra, fu la c.d. "Nave moneta", un tributo che gravava sugli Abitanti delle zone costiere Inglesi e Contee, che aveva la caratteristica della "Non Parlamentarietà", nel senso che poteva essere elevato dal Monarca senza approvazione Parlamentare e si giustificava per la copertura delle spese di difesa in tempo di guerra: coloro che venivano gravati dal tributo dovevano fornire un certo numero di navi da guerra, potendo alternativamente, pagare l'equivalente in denaro delle navi. Orbene, Battersea venne stimato per tale tributo 35 sterline, Putney 60, Wandsworth 47, Streatham 33. Nel 1663, vi erano circa 156 case soggette alla tassa sul focolare e 123 non soggette. Nel "Calendario dei Libri del Tesoro" del 1664, il 12 marzo, il Tesoriere Southampton e Lord Ashley si rivolgono ai Giudici di Pace del Surrey, in merito ad un tal Symball, un Birraio, di Battersea, in relazione a "quali grandi sforzi Egli effettuava per turbare la entrate dell'Eccisa e ritenevano che Egli volesse attrarre a sé altri" (sebbene in quella Contea del Surrey non vi fosse quasi tranne lui ad usare tale opposizione) alla non conformità simile ". Pertanto veniva richiesta che i Giudici suindicati si interessassero di tali pratiche. Il 15 marzo, si ha un mandato dal Tesoriere Southampton a Francis Stevens, un Sergente, affinché arresti John Symball, di Battersea, Birraio, per aver insultato e assalito Thomas Owen, il quale, con Philemon Porter, si era recato a casa sua per misurare i vari tipi di birra, trovando una quantità di birra forte con alcuni barili di birra piccola, parte di cui Symball trasportava via per essere mescolata con la forte al fine di ridurre il tutto al solito prezzo consentito dallo Statuto per la birra forte, e, quindi, raggirare i tributi di Sua Maestà. La Parish patì significativamente la peste del 1665; le sepolture, infatti, passarono da 23 (1603) e 25 (1661) a 113 (1665). Ancora nel "Calendario dei Libri del Tesoro" del 1672, il 9 febbraio, vi è la sottoscrizione del Tesoro di un documento, datato 1671-1672, febbraio, di un sigillo privato che richiedeva Sir Thomas Trevor, Cavaliere. d Bath, da trasmettere a Thomas Stringer, Gentiluomo, tutti i suoi diritti per diversi affitti di 240£. 0s. 0¼d. annui, pagabili dal Manor di Glaston, nel Somerset e 151£. 12s. 0½d .. pagabili dai Manor di Battersea e Wandsworth, nel Surrey, che gli erano giunti in qualità di Esecutore del defunto padre Sir Thomas Trevor, Cavaliere. che era il destinatario superstite di un periodo di 99 anni nei suddetti affitti per l'uso del defunto padre Reale di Sua Maestà: il detto Signor Stringer aveva stipulato un contratto con gli Amministratori fiduciari per la vendita dei canoni delle fattorie per l'acquisto dello stesso. Il giorno seguente, 10 febbraio, vi è un ordine Reale per un sigillo privato per Sir Thomas Trevor, Cavaliere, di Bath, figlio ed erede di Sir Thomas Trevor, uno dei Baroni del Tesoro, da trasmettere, in affidamento per il Re, tutto il suo residuo diritto come segue. Con lettere autorizzative sotto il grande sigillo, datate 1616-1617, il 10 gennaio, il Re trasmise a Sir Francis Bacon, poi Cancelliere al Principe di Galles, Sir James Fullerton, Thomas Murray, John Walter, in seguito Lord Capo Barone del Tesoro, Sir John Dacombe, Thomas Trevor, in seguito, un Barone dello Scacchiere, tra l'altro, il Manor di Glaston, e la Hundred o la Libertà di Twelve Hides di Glaston, in affidamento per Charles, Principe di Galles: anche con altre lettere autorizzative del 5 ottobre 1619, detto Re James trasferì a Sir Henry Hobart, allora Cancelliere a Charles Principe di Galles, Sir James Fullerton, Thomas Murray, [Sir] John Walter e [Sir Thomas] Trevor il Manor di Batrichsey alias Battersea, e anche il Manor di Batriohsey e Wandelsworth, alias Battersea e Wandsworth, per 99 anni in affidamento per detto Principe: che dette sedi furono assegnate dagli Amministratori fiduciari come segue (in osservanza della direzione speciale e nomina di detto defunto Re Carlo I, per il resto di detto termine di 99 anni, ma con riserva di determinati canoni specificati), il Manor di Glaston a William Williams, Robert Mitchell, Walter Marks, Robert Marsh, Cittadini di Londra, con contratto datato 19 luglio 1628, per alcuni anni a 240£. 0s. 0¼d. di affitto; ed il Manor di Batricksey e Wandelsworth ad Oliver Cave, John Spencer ed Henry Faveil, con contratto datato 9 aprile 1627. all'affitto del 151£. 12s. 0½d. Sir Thomas Trevor divenne possessore esclusivo di tutte le terre non assegnate con le suddette autorizzazionii ed anche dei suddetti affitti, ed alla sua morte, suo figlio, Sir Thomas. come Esecutore dell'ultima volontà e testamento di suo padre, entro in possesso e legittimato per legge nello stesso per il residuo dei detti rispettivi termini di 99 anni ed avrebbe dovuto trasmetterlo a chiunque secondo le indicazioni del Re. Inoltre, le suddette terre, come sopra, furono incluse nella concessione dell'11 novembre 1670, agli Amministratori fiduciari per la vendita delle citate "Fee Farms", e furono contrattate da Thomas Stringer, di St. Clements Danes (Middlesex), Gentiluomo. Affinché fossero trasmesse al meglio Stringer, il sigillo del Consiglio Reale autorizzò Sir Thomas Trevor a trasmettere il suo diritto nei locali al detto Stringer, con quietanza per il pacifico godimento per il resto del termine in esso contenuto. La Mappa del Manor di Vauxhall del 1681 mostra tale Manor lambito ad ovest dal Tamigi e dalla fogna comune (con Battesea) chiamata "Battersea Ditch" (di cui avete già letto in riferimento al 1584). Il fossato (Ditch) costituiva anche il confine tra le Parishes di Lambeth e Battersea. Nei secoli XVII e XVIII, mentre il vicino Vauxhall stava acquisendo fama in conseguenza del vetro ivi prodotto, Battersea era celebrato per i suoi articoli smaltati (che nel 1878, ancora si trovavano a buon prezzo, sebbene la produzione fosse cessata). Orbene, nel 1972, mentre la "Wansdworth Historical Society" stava effettuando degli scavi ai numeri 25-27 di Battersea Square (cuore dell'antico Villaggio di Battersea), in una fossa, venne ritrovata la c.d. "Bottiglia della Strega" (Witch bottle) del XVII secolo con il cranio di un gatto. Questo esempio utilizzava una brocca o una bottiglia di Bartmann in gres porcellanato (noto anche come brocca/bottiglia di Bellarmino) opportunamente decorata con un medaglione recante la data 1669. Poiché fu trovato in più pezzi, non si sa se fu sepolto completo o era già in prezzi. Il pozzo potrebbe essere stato sotto il pavimento o vicino alle fondamenta della casa. Le "Bottiglie di strega" venivano spesso depositate capovolte vicino a focolari e camini o sotto soglie, mura e fondamenta per scongiurare il male, in particolare per bloccare la magia delle Streghe. Questa forma di magia apotropaica, cioè, scaramantica (volta ad allontanare gli influssi maligni), fu particolarmente diffusa durante il XVII secolo, quando le persone che pensavano di essere vittime di stregoneria, depositavano queste bottiglie per rimettere l'incantesimo sulla strega. Più di 200 "Bottiglie di streghe" sono state trovate in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. Possono contenere unghie di ferro, spille, capelli umani, ritagli di unghie, tessuto ed oggetti dispari. La maggior parte datano tra il XVI ed il XVII secoo, e, per la maggior parte, contengono spille. Una "Bottiglia di strega" ancora sigillata con il suo tappo venne dissotterrata a Greenwich nel 2004; dalle analisi risultà che conteneva spilli di ottone, chiodi di ferro, urina umana (di un fumatore), zolfo, capelli, pelle, unghie e quello che sembra essere peluria dell''ombelico. Si sa che la gente credeva che dopo che la bottiglia fosse stata riempita e posta in un caminetto, la strega avrebbe iniziato a soffrire mentre la magia funzionava. Qualora la bottiglia fosse esplosa, la Strega sarebbe stata uccisa all'istante, sebbene lasciarla in un luogo caldo avrebbe prolungato la sofferenza della Strega. Si pensava che i capelli della vittima, i ritagli di unghia e l'urina attirassero incantesimi e tormenti e causassero un grande dolore, persino la morte, della Strega.
1.11 XVIII secolo
All'inizio del XVIII secolo, tra gli Affittuari del Manor di Clapham e quelli del Manor di Battersea, vi fu una contraoversia in merito al "Common". Nel 1716, la Gente di Battersea recintò la parte del "Common" che reclamava con un fosso, che, però, venne riempito da quella di Clapham. Lord St. John, Lord del Manor di Battersea, intentò un'azione per violazione dei confini contro di loro, che, se abbiamo ben interpretato, non ebbe seguito in un Tribunale. A quel tempo, l'area era poco più di una palude, e non molto tempo dopo, verso il 1760, principalmente grazie agli sforzi di Christopher Baldwin, un Abitante che era Giudice di Pace, fu prosciugata ed inalberata, e l'Amministrazione locale che gestiva tutti gli affari della Parish, nel 1796, nominò un Comitato per la sua conservazione (però, ancora nel 1842, parte dei terreni erano ancora tenuti per il Manor di Battersea). Gli Ugonotti, stabilitisi anche a Wandsworth, avrebbero originato gli orti; erano noti per i loro asparagi, che furono tradizionalmente i primi ad essere coltivati in Inghilterra. Nel 1639, un considerevole numero di Orticoltori viveva a Battersea. Verso la fine del XVIII secolo, i giardini coprivano il quartiere attorno a Battersea Bridge ed i terreni tra Lavender Hill e Battersea Park Road. Gran parte del resto della Parish era terreno paludoso, prosciugato da una fogna aperta, che curvava dalla curvatura meridionale di Battersea Reach al Tamigi a Vauxhall. Le chiuse principali erano a Battersea, in un distretto noto come "Hetheswall" o "Hesewall". In precedenza, abbiamo riportato che non solo nel Domesday Book (1086) non viene citata una Chiesa a Battersea, ma che in aggiunta, quasi nulla era noto dei dettagli strutturali dell'antica Parish Church di Battersea, aggiungiamo qui, salvo il fatto che si dicesse fosse stata una "gemella" della Chiesa di Chelsea, sul lato opposto del Tamigi, a cui molto somigliava. Edward Walford (op. cit.) riporta ancora che, dopo essere stata ricostruita con mattoni tra il 1775 ed il 1777, la Chiesa venne ricostruita (utilizzando anche elementi della pregressa struttura), sostenendo una spesa di 5.000 sterline. Fu inaugurata il 17 novembre. La difficoltà di approccio impedì la rapida crescita di Battersea; la sua unica comunicazione diretta con il lato settentrionale del Tamigi era il traghetto da Chelsea. Nel 1771-1772, un ponte di legno, conosciuto più tardi come Old Battersea Bridge, fu costruito vicino al traghetto (venendo ricostruito di ferro in base a leggi del 1881 e 1884) a spese di John, Conte che da poco aveva aquisito i diritti per operare il traghetto, che incassava il pedaggio del ponte. Da allora, oltre ai mulini per il grano nei campi di Battersea, che erano i più vicini a Londra alla fine del XVII secolo, le zucchererie che esistevano nel 1705 e la famosa fabbrica di smalti che era stata fondata intorno al 1750, crebbero diverse importanti industrie, principalmente per la produzione di prodotti chimici, che diedero occupazione ad una popolazione in aumento. Un Produttore di campane fu Thomas Janeway, che lasciò la ditta di Whitechapel per avviare una attività per conto proprio a Chelsea; ebbe un discreto successo, e le sue campane, che vanno dal 1763 al 1785, includono quelle della vecchia Chiesa di Chelsea, Kensington, Edgware ed Hornsey, i rintocchi di otto Battersea e Blechingley, e molte altre campane nel Surrey e nel Sussex. I suoi affari, come quello di Thomas Swain, non sembrano aver continuato dopo la sua morte. Una bella incisione di circa il 1793 mostra la Parish Church di Battersea ed il vecchio mulino visto da East Wandsworth. In lontananza, si vedono le nuove case a schiera edi campi di Chelsea, mentre all'estrema destra, si trova la Torre della vecchia Chiesa di Chelsea.
1.12 XIX secolo
Sir Marc Brunel, Ingegnere della Galleria sotto al Tamigi, nel 1810, fondò una grande segheria ai piedi del Vecchio Ponte di Battersea (Old Battersea Bridge). Nel 1823, le carrozze portavano i passeggeri per/a Londra ogni giorno dalle Taverne Castle e Raven; entro il 1839, furono sostituite da un continuo servizio di autobus. Verso la metà del XIX secolo, Battersea Fields, stanto ad Edward Walford (op. cit.), "era uno dei luoghi più tetri e più squallidi della periferia di Londra. Una distesa piatta e ininterrotta di circa 300 acri, era il ritrovo dei venditori ambulanti, e dei "ruvidi", e di quei vagabondi che si definiscono 'zingari'. Le scene del giorno della settimana qui erano abbastanza brutte; ma la domenica, erano decisamente vergognose, ed in gran parte la Polizia era impotente, perché il posto era una sorta di 'terra di nessuno', sulla quale il ruffianesimo pretendeva di insorgere incontrollato da qualsiasi altra autorità che dalla propria volontà. Gli incontri pugilistici, i combattimenti tra cani e la volgarità grossolana di una fiera di campagna nel suo aspetto peggiore erano ''comuni come le more in autunno'. Ma alla fine il 'braccio forte della Legge' intervenne, e la 'fiera' settimanale - se così si potrebbe chiamare - fu abolita dai Magistrati nel maggio 1852. Duelli sono stati combattuti a volte in Battersea Fields .... Uno dei più noti di questi 'affari d'onore' ebbe luogo nel 1829. In quell'anno, il Duca di Wellington 'messosi nei guai' per la parte che aveva svolto nell'approvazione della Legge di Emancipazione del Cattolicesimo (ndr Egli era il Primo Ministro ed era personalmente contrario, ma per evitare una insurrezione popolare in Irlanda, preferì acconsentire). L'abuso cadde su di lui veloce e furioso; e il giovane Conte di Winchilsea, uno dei leader del partito anti-Cattolico, arrivò al punto di pubblicare un attacco violento al suo personale personaggio. Il Duca, che tentò invano di indurre il Conte a ritirare le sue accuse, lo sfidò ed i combattenti si incontrarono a Battersea Fields il 21 marzo, ma fortunatamente si divisero senza subire ferire nessuno dei due. Lord Winchilsea, dopo essere fuggito dal colpo del Duca, aveva sparato in aria, offrì poi le scuse che avrebbero dovuto essere fatte all'inizio.". Una parte considerevole di Clapham Common e Wandsworth Common giaveva all'interno della Parish. Verso il 1830, "Battersea Fields" erano formati da "uno spazio completamente aperto, una buona parte di esso ceduto al grano ed il resto a campi di pascolo, che erano abitati da un'enorme mandria di mucche". I diritti comuni su "Battersea Fields" furono acquistati dai Commissari per Battersea Park in virtù di una legge del 1853. Il denaro derivante dall'acquisto, doppo qualche controversia, venne destinato dalle Autorità locali alla erezione di Lammas Hall a Bridge Road West per gli incontri pubblici. I campi avevano una pessima reputazione; le fiere domenicali che vi si svolgevano abitualmente erano il punto di raccolta dei personaggi più grezzi e malvagi del circondario. Furono anche noti per duelli, in particolare per quello tra il Duca di Wellington ed il Conte di Winchilsea. La formazione di un parco Reale in questo sito è dovuta principalmente agli sforzi di Thomas Cubitt, pioniere delle grandi realizzazioni metropolitane. Una legge del 1846 permise ai Commissari dei Lavori (Pubblici) di acquistare 320 acri a Battersea. Dopo un considerevole ritardo, il Parco fu aperto al pubblico nel 1855. Fu trasferito nel 1887 al Consiglio Metropolitano dei Lavori (Pubblici), ed in base alla Legge di Governo Locale del 1888, divenne membro del Consiglio della Contea di Londra. Gran parte deli terreni venne destinata a campi da cricket e tennis, con percorsi per passeggiate e sentieri ben alberati, un giardino subtropicale, una palestra ed un lago artificiale di notevoli dimensioni. Nel 1851, una "Guida Metropolitana", tratta di "Battersea Fields" come "destinato a trasformarsi in breve in un parco, con un lago ornamentale, passeggiate e parterre, per la ricreazione e il divertimento della gente". "The Red House", con i suoi campi di tiro e i locali adiacenti, fu acquistata dal Governo per 10.000 sterline ed il Consiglio Metropolitano dei Lavori (pubblici), nel corso di pochi anni, trasformò la natura selvaggia in un piacevole giardino, tanto che Battersea Park divenne tra le primissime località per la salute ed i l piacere apprezzata dai Londinesi. Il Parco venne aperto al pubblico nel 1858. I terreni vennero pagati 246.500 sterline, a cui aggiungendo le spese per la sistemazione dei terreni in giardini, portarono il costo complessivo a 312.000 sterline. La comunicazione con il resto del Paese fu facilitata dall'apertura della ferrovia di Southampton da un capolinea a Nine Elms nel 1838 e dalla costruzione di Clapham Junction (in origine, chiamato stazione di Battersea) entro i confini di Battersea nel 1846. La linea per Waterloo fu aperta nel 1848. La stazione di Battersea divenne un incrocio nel 1846 all'apertura della linea per Richmond. Il collegamento con Londra fu anche facilitato dalla crescita dei tram. Il "Chelsea Suspension Bridge" fu costruito in base ad una legge del 1846, il risarcimento fu pagato alla "Watermen's Company" per un traghetto della domenica alla "Red House" a Battersea Fields, una locanda che ebbe una certa notorietà ai tempi dei duelli. Il nuovo ponte fu concepito come approccio al parco. Albert Bridge fu costruito in base ad una legge del 1864 e fu aperto nel 1873. Nell'anno precedente fu gettata la pietra di fondazione della "Shaftesbury Park Estate", vicino a Lavender Hill, che fu il primo tentativo di fornire abitazioni artigianali su un sistema cooperativo. L'arrivo della ferrovia suindicato, l'apertura dei Ponti indicati e quella di Battersea Park, spinse gli Imprenditori edili a creare alloggi a prezzi ragionevoli per le Classi medie lungo la strada per Clapham Common. Poco dopo, tuttavia, Battersea fu diviso da un numero crescente di linee ferroviarie e, di conseguenza, i prezzi delle proprietà scesero, con alcune delle case più grandi suddivise per consentire l'occupazione da parte di "persone di circostanze più umili". Oltre alla nuova stazione di Battersea Park, nelle immediate vicinanze, venne aperta anche quella di Queenstown Road, e vennero disposte griglie di villette a schiera, tra cui negli '70 del XIX secolo, Shaftesbury Park Avenue, opera della stessa Società filantropica che in seguito costruì Queen's Park. Nel 1871 la popolazione di Battersea era aumentata di quasi dieci volte in 40 anni e triplicò di nuovo prima della fine del XIX secolo, quando la maggior parte dei Residenti erano abili Artigiani impiegati nelle industrie di servizi locali. Nel 1870-1872, l'Imperial Gazetteer of England and Wales di John Marius Wilson descriveva Battersea come segue: "a parish in the districts of Wandsworth and Croydon, Surrey. The main body of it, or Battersea-proper, is a subdistrict of Wandsworth, suburban to London, on the river Thames and on the West-End and Southwestern railway, opposite Chelsea; and the rest, consisting of Penge hamlet, lies in Croydon district, detached from the main body, 8 miles distant. Acres of the main body, 2,177 of land and 166 of water; of the entire parish, 3,183. Real property, £158,897. Pop. of the main body in 1841, 6,616; in 1861, 19,600. Houses, 3,125. Pop. of the entire parish in 1841, 6,887; in 1861, 24,615. Houses, 3,793. The manor was known to the Saxons as Petersey, signifying Peter's Island; belonged to the abbey of St. Peter at Westminster; was granted, in 1627, to the family of St. John; and passed, in 1763, to the Spencers. The old mansion on it was the residence of the famous Viscount Bolingbroke, and a haunt of the poet Pope; but has been entirely demolished; yet is commemorated in the neighbouring localities of Boling broke Terrace and Bolingbroke garden. Battersea Fields, within the manor, along the Thames, were long notable as a marshy tract, producing a great variety of indigenous plants; and were the scene, in 1829, of the duel between the Duke of Wellington and Lord Winchelsea; but are now partly disposed in a fine new public park, and partly covered with streets and buildings. The park comprises 185 acres; lies almost all below the level of high water; was purchased at a cost of £246,517, and laid out, in 1852-58, at a further cost of £66,373; and is disposed in walks, drives, ornamental plantations, and a fine sheet of water. A suspension bridge, across the Thames, at the upper end of the park, measures 347 feet between the towers and 705 between the abutments; is remarkably light and elegant; and was erected, in 1857, after designs by Mr. T. Page, at a cost of £85,319. The West End railway to Sydenham is carried across, in the vicinity, on a substantial, tasteful, segment-arched bridge, constructed by Mr. Fowler, and opened in 1860, to the Victoria station in Pimlico; goes ¾ of a mile south-south-eastward to Battersea station; then runs 2½ miles west south-westward, parallel to the Southwestern railway, and past Battersea-Rise, to New Wandsworth station. Battersea New Town adjoins the two railways where they mutually approach; Battersea Old Town stands on the Thames below the park; and Battersea-Rise is a hill covered with villas. Both Battersea and Battersea-Rise have post offices‡ under London S.W. The living of Battersea is a vicarage in the diocese of Winchester. Value, £982.* Patron, Earl Spencer. The parish church is a commodious but inelegant structure, built in 1777. The vicarages of Christchurch, St. George, and St. John with-St. Paul, are separate benefices. Value of C., not reported; of St. G., £290; * of St. J., £430.* Patron of all, the Vicar of a.church was built in 1849, at a cost of £5,556; and is in the decorated English style: St. G.'s church was built some years later; St. J.'s, in 1863; St. P. 's, in 1869. The vicarages of Penge and Upper Penge also are separate benefices. A handsome Independent chapel, in the Lombardic style, was built in 1867, at a cost of £4,488. There are several other dissenting chapels, the training national school, a free school with £160 a year, and charities £121. See London.". Nel 1887, il Gazetteer of the British Isles di John Bartholomew descriveva Battersea (e Clapham) come segue: "parl. bor., Surrey, consisting of the township of Battersea and the par. of Clapham, 3307 ac., pop. 143,642; it returns 2 members to Parliament -- 2 divisions, viz., Battersea (pop. 73,181) and Clapham (pop. 70,461), 1 member for each division; it was made a parl. bor. in 1885.". La Parish civile di Battersea faceva parte del "Metropolitan Borough£ di Battersea, risalente alla Legge di Governo di Londra del 1899, e comprendeva la maggior parte della originaria Parish ecclesiastica di St. Mary Battersea (parte della Parish fu annessa al "Borough di Wandsworth"). La medesima legge rese Penge, in precedenza un Borgo di Battersea, un Distetto Urbano separato, che venne trasferito alla Contea del Kent.
1.13 XX secolo
Nel 1903, la "Latchmere Estate" fu la prima ad essere costruita da una Municipalità del Consiglio della Contea di Londra. L'Amministrazione di Battersea fu famosa per essere progressista, tanto che 1906, ottenne il primo Consigliere di colore nato in Inghilterra, John Richard Archer, il quale, successivamente, nel 1913, fu addirittura eletto Sindaco. Nel 1912, la Parish veniva attraversata dalla "London, Chatham and Dover Railway, con una stazione in Battersea Park Road della West London Extension Railway", che attraversava il Tamigi nei pressi del Nuovo Ponte di Battersea (New Battersea Bridge), con una stazione in High Street, e dalle linee principali e secondarie della "London, Brighton and South Coast Railway" da Victoria, con le stazioni di Clapham Junction, Battersea Park e Wandsworth Common. Dalla metà del XIX secolo, il numero degli abitanti crebbe molto rapidamente, tanto che nel 1912, l'intera superficie della Parish, con l'eccezione del Parco e di parti di Clapham Common e Wandsworth Common, che rientavano nella Parish, era coperta da case. Un'altra conseguenza della crescita dei Residenti, fu l'incremento del numero di nuove Parish ecclesiastiche: St. George a Nine Elms (1853), Christ Church a Battersea Park (1861), St. John (1863), St. Philip in Queen's Road (1870), St. Saviour a Battersea Park Road (1872), St. Peter in Plough Road (1876), St. Mark in Battersea Rise (1883), St. Andrew in Stockdale Road (1886) e i Distretti ecclesiastici della Chiesa dell'Ascensione a Lavender Hill (1871), All Saints in Queen's Road (1884), St. Michael a Wandsworth Common (1884), St. Stephen in Bridge Road (1887), St. Barnabas a Clapham Common (1895), St. Luke (1901) e St. Bartholomew (1906). Vi erano anche tre Chiese Cattoliche. Nel 1912, si scriveva che la Battersea del principio del XX secolo era "diviso in distretti notevolmente differenti nel carattere. Il centro storico sulle rive del Fiume da Battersea Bridge a Wandsworth è il distretto industriale, occupato in gran parte da magazzini, lavorazioni chimiche e fabbriche, in particolare la fabbrica di candele dei Signori Price & Co. Le strette stradine sono costituite da case basse, molte delle quali hanno un piccolo giardino o cortile collegato. Tra i magazzini lungo la riva del Fiume, si trova Battersea College, la prima Scuola di formazione per Insegnanti Elementari, fondata nel 1840 da Sir James P. Kay-Shuttleworth. Si trova sul sito di Bolingbroke House ed include parte della casa in cui visse il Visconte Bolingbroke. Parte del Southlands Training College, anche a Battersea, fu la casa costruita per la Duchessa di Angoulème come rifugio al tempo della Rivoluzione Francese. Il suo nome venne cambiato in Southlands da un successivo occupante, Sir George Pollock. La Middle School, che è parte di una scuola dotata di 20 sterline annue da Sir Walter St. John nel 1700, è nei paraggi in High Street. Questa era evidentemente la strada principale del 'villaggio' di Battersea, ma è ora una stretta ed un poco squallida affiancata all'estremità inferiore da bancarelle. Vicino all'incrocio tra High Street e Battersea Park Road, York Road e Falcon Road il carattere del distretto cambia gradualmente. Ad est e sud, a piccola distanza lungo Battersea Park Road, è il circondario residenziale, formato da grandi case, molte delle quali hanno una piacevole prospettiva sul parco. In Battersea Park Road, inoltre, sono i vasti edifici del Politecnico. Eastward York Road, precedentemente nota come Pickpocket Lane, conduce a Wandsworth. Plough Road e Falcon Road sono le principali arterie verso sud per St. John's Hill e Lavender Hill, parti di Wandsworth Road. Questa è una strada commerciale ampia, che conduce direttamente da Vauxhall a Wandsworth e contiene i principali edifici pubblici del Borough di Battersea, tra cui il municipio e la biblioteca pubblica. A nord di Lavender Hill, si trova Shaftesbury Park Estate; a sud della collina, le strade delle ville degradano verso Clapham Common e Battersea Rise, le zone residenziali più vecchie. Verso est, Wandsworth Road conduce a Nine Elms, un altro centro di industrie, principalmente collegato ai depositi della London and South Western Railway e di altre società ferroviarie.". Prima della Seconda Guerra Mondiale e per diversi decenni dopo, gli edifici con appartamenti municipali presero il posto della maggior parte degli alloggi Vittoriani di Battersea. La parte più incontaminata è costituita dal vecchio Villaggio, a sud di St. Mary's Battersea.
1.14 XXI secolo
Oggi, Wandsworth è in trasformazione, gran parte della riva del Fiume ha visto il sorgere di complessi di appartamenti di lusso. La fabbrica di candele Price, che prese il posto di "York House", è stata trasformata in appartamenti. Anche sette acri della vecchia Birreria Young sono stati riqualificati, con il restauro degli storici edifici della Birreria, la realizzazione di una Micro-Birreria e di un Museo della Birra, oltre alla futura realizzazione di edifici, piazze, negozi e ristoranti. Anche il Fiume Wandle verrà interessato dalle trasformazioni, con ponti pedonali. In effetti, è come se Battersea avesse due "anime"; una legata alle proprietà d'epoca, l'altra legata ai nuovi sviluppi urbanistici. Concludiamo sottolineando che a Battersea si trova il rifugio per cani (ed ora anche per gatti) più famoso del Regno Unito.
2.1 Manor di Battersea (anche Manor di Battersea e Wandsworth)
Dal "Toponimo", sapete che, prima della Conquista Normanna (1066), il Manor di Battersea, talvolta denominato anche Manor of Battersea e Wandsworth, era tenuto dal Conte Harold, ma non si sa come Egli lo acquistò. Una concessione del VII secolo, forse falsa, di Erkenwald, Vescovo dei Sassoni Orientali, è una donazione alle Monache di Barking di 70 "manentes" a "Badoricesheah next Hydaburn" che Egli aveva ricevuto dal Re Cedwalla. Tale regalo è forse identico alla concessione riportata nel "Toponimo", fatto da un concedente sconosciuto ad un beneficiario sconosciuto (i nomi del concedente e del beneficiario vennero accuratamente cancellati), di 28 "manentes" a "Batrices Ege", 20 a Wassingham e 20 "cassati" ad ovest del Fiume chiamato "Hidaburna", che è datato 693. L'identità del patrimonio con quello di Harold non è stata provata, ma le Suore di Barking non hanno successivamente posseduto terreni a Battersea. Prima del 1086, il Manor del Conte Harold venne acquistato dall'Abbazia di Westminster. Il Domesday Book riporta che fu il dono nel 1066 di Guglielmo I Il Conquistatore in cambio di Windsor; tuttavia, dalla concessione di Guglielmo I citato, risulta che, sebbene il dono sia stato fatto al medesimo tempo dello scambio di Windsor, Battersea fu dato per la redenzione delle donazioni della Corona promesse all'Abbazia dal Confessore. Tra il 1076 ed il 1082, Guglielmo I concesse all'Abate Vitalis ed ai Monaci di Westminster il diritto di cacciare nei boschi appartenenti a Battersea. Al tempo del Conte Harold, Battersea fu valutato 72 unità, nel 1086, 18. Allora, gli Affittuari comprendevano un Affittuario minore a Southwark, e c'era un pedaggio di 6 sterline dalla fattoria periferica di Wandsworth, mentre 4 unità erano tenute da un Cavaliere. Durante il Regno di Guglielmo I, diverse pertinenze del Manor vennero alienate. Una unità e mezzo, che era stata presa dal Conte di Mortain, era probabilmente identica al possesso del Conte a Streatham che era appartenuta al Conte Harold. Altre tre unità, che erano apartenute al Manor, nel 1086, erano possedute dal Prete Gilbert. Due unità che Alfled aveva posseduto per il Conte Harold, e l'Abbazia aveva posseduto in precedenza nel Regno di Guglielmo I, vennero requisite da Odo, Vescovo di Bayeux e fratellastro di Guglielmo I, e nel 1086, vennero incluse in Peckham e tenute per il citato Odo dal Vescovo di Lisieux. Un'altra unità era stata tratta via "per qualche inimicizia" ed aggiunta a Chertsey. Era, probabilmente, una parte del Manor dell'Abbazia di Chertsey a Tooting. L'alienazione dei membri del Manor originario di Tooting, Streatham e Peckham, potrebbe spiegare la strana posizione di Penge, che era una borgo di Battersea che conteneva considerevoli terre comuni del Manor (è evidente dall'estensione del Manor del XVI secolo che includeva considerevoli distretti al di fuori della Parish), da cui è diviso da tali tre importanti distretti (una concessione di Guglielmo, indica il Bosco di "Penceat" = Penge piuttosto che come se fosse separato dal Manor). Enrico I (1100-1135) restaurò il Manor di Battersea ed altri che erano stati tenuti peri Monaci dal Cancelliere, probabilmente durante i quattro anni di vacanza precedenti alla nomina dell'Abate Herbert, nel 1121. Tra il 1151 ed il 1152 (probabilmente nel 1151, quando Stefano, che regnò dal 1135 al 1154, visitò St. Albans), Stefano sollevò l'Abbazia dal pagamento di tributi su 43 delle 71 unità per il quale a quel tempo era stato valutato il Manor (l'Arcivescovo Theobald confermò la concessione dopo pochi anni). Nel 1255, al tempo di un accordo tra l'Abate Richard de Berking ed il Convento, Battersea fu assegnato ai Monaci per il loro sostentamento a pane e birra. Nel 1303, da un resoconto dell'Amministratore del Manor, sembrerebbe che le terre demaniali non venissero coltivate, come lo erano nel 1535, quando i diritti manoriali e l'affitto dal sito del Manor appartenevano all'ufficio del Tesoriere, ma alcuni affitti a Penge (borgo di Battersea) vennero assegnati al Sacrestano. Il 16 gennaio 1540, l'Abbazia venne soppressa ed il Manor di Battersea venne acquisito dalla Corona, e nell'aprile 1540, venne aggiunto all'Onore di Hampton Court. Successivamente, formò parte dell'appannaggio vedovile della Regina Anne di Danimarca, e fu concesso dopo la sua morte (nel marzo 1618-1819) a Charles, Principe di Galles. Fu trasferito dai suoi Amministratori fiduciari a Oliver St. John, Visconte Grandison, Lord Vice-Governatore dell'Irlanda dal 1616 al 1622 (la vendita ottenne conferma Reale nel 1627). Egli aveva già acquisito un contratto di locazione del sito del Manor tramite il suo matrimonio con Joan, vedova di Sir William Holcroft e figlia di Henry Roydon. Tale contratto di locazione era passato a Joan da suo nonno Henry Roydon. Verso il 1538, ad Oliver St. John, Visconte Grandison, successe suo figlio Henry, il cui contratto di affitto fu rinnovato dalla Corona nel marzo 1540-1541. Nel 1582, la vedova di Henry, Elizabeth, aveva il sito in coltivazione, ma in quell'anno, un contratto di affitto di 31 anni fu ottenuto da Sir Gilbert Gerard e Sir John Sotherton, che erano forse Amministratori di Elizabeth. Nel 1592, Elizabeth Roydon e sua figlia Joan Holcroft, allora vedova ed in seguito moglie di Oliver Visconte Grandison, ottennero un nuovo contratto di affitto dal 1613 al 1634 ed un contratto di locazione con regresso fu concesso ad Aaron Best. Nel 1627, il Visconte Grandison ottenne una concesione perpetua del sito da tenere per servizio di una "knight's fee" (nel 1600, Egli occupava una casa a Battersea ed ebbe un contratto di fitto di terre a Wassingham e Roydons in Battersea). Egli trascorse la maggior parte del suo tempo presso la Manor House, specialmente durante il periodo di cattiva salute nel 1625-1629. Morì lì il 30 dicembre 1630; la sua vedova morì nella primavera successiva e fu sepolta a Battersea. Il Manor discese al nipote del Visconte di Grandison, Sir John St. John, un ardente Monarchico, che fu sepolto lì in "pompa magna" nel 1648. Il suo erede, Sir John St. John, morì scapolo nel 1657, e gli successe suo zio, Sir Walter St. John, che visse anche nella Manor House. Nel 1700, lasciò la proprietà in ereditò a suo figlio Henry ed al figlio maggiore di quest'ultimo, Henry St. John, il famoso Statista Conservatore, nominato Visconte Bolingbroke nel 1712. Henry più anziano successe al padre nel 1708, e nel 1716, fu nominato Barone St. John di Battersea e Visconte St. John. Dopo la sua morte, nel 1742, Bolingbroke, che, nonostante la perdita dei diritti civili, era stato in grado di ereditare la proprietà tenuta in base ad una legge del 1725, prestò la Manor House al suo amico Hugh Hume, Terzo Conte di Marchmont. Più tardi si stabilì lì, o nel 1743 o all'inizio dell'anno successivo, e lì trascorse il resto della sua vita. Nel 1751, fu sepolto nella Cripta di Famiglia nella Chiesa di Battersea. Suo nipote ed erede Frederick, Secondo Visconte Bolingbroke, vendette la proprietà di Battersea intorno al 1763. Fu acquistata in affidamento per John Viscount Spencer, nominato Conte Spencer nel 1765 e da allora rimase adi suoi diretti discendenti. Daniel Lysons aiuta a comprendere alcune successsioni del Manor, osservando che, in riferimento alle consuetudini del Manor, "In tale Manor, le terre passano al figlio più giovane; ma in mancanza di figli, non vanno dalla figlia più giovane, ma sono divise tra le figlie egualmente.".
2.2 Manor House
Nel 1303, esisteva una Manor House. Nel paragrafo precedente, avete letto che Henry St. John, Visconte Bolingbroke e Lord St. John di Battersea, morì nel 1751 nella Manor House. Nel 1780, venne parzialmente la Casa distrutta da un incendio la villa della Famiglia St. John, nota successivamente come "Bolingbroke House". Ciò fa comprendere il seguente passo, tratto da David Hughson (op. cit.): "La sede della Famiglia era una struttura venerabile, che conteneva quaranta stanze su un piano; la maggior parte della casa fu demolita nel 1778. Sul sito della parte demolita furono i costruiti un mulino orizzontale e una distilleria di malto. La parte lasciata in piedi forma una casa di abitazione; uno dei salotti, di fronte al Tamigi, è rivestito di cedro, splendidamente intarsiato, ed era lo studio preferito da Pope, teatro di molte conversazioni letterarie tra Lui ed il suo amico Bolingbroke. Il mulino, ora [1808] utilizzato per macinare il malto per la distilleria, fu costruito per la macinazione di semi di lino. Lo schema fu tratto da quello di un altro, su scala più piccola, costruito a Margate. La sua altezza, dalle fondamenta, è di centoquaranta piedi, il diametro della parte conica cinquantaquattro piedi alla base e quarantacinque in cima. La parte esterna è formata da novantasei persiane alte ottanta piedi e larghe nove pollici, che, tirando una fune, si aprono e si chiudono alla maniera delle serrande Veneziane.". Nel 1816, Sir Richard Phillips (op. cit) trovò "ancora in piedi una piccola porzione della villa di Famiglia in cui nacque Lord Bolingbroke" e come aveva fatto precedentemente David Hughson, ci dice che era stata convertita in mulino e distilleria, confermando che un piccolo salotto di quercia era stato accuratamente conservato. In questa stanza si dice che Alexander Pope abbia scritto "Un Saggio sull'Uomo" (An Essay on Man); la stanza di quercia fu sempre chiamata "Il Salotto di Pope", e senza dubbio fu l'identica stanza che fu assegnata al Poeta ogni volta che veniva da Londra, o da Twickenham, come ospite a Battersea, Come mulino per la lavorazione del grano fu occupato dai Signori Hodgson & Co. Nel 1845, era ancora in piedi.
La stazione di Battersea Park
Ponte ferroviario
Ponte ferroviario
Battersea Park Road
Battersea Park Road
Prince of Wales Drive
Battersea Park - Laghetto con "pennuti"
La ex Centrale Elettrica di Battersea