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Londra vissuta dagli Italiani ...

Wimbledon

Sintesi

Wimbledon è l'ultima stazione meridionale della metropolitana (District Line), l'ultima fermata settentrionale dei tram ed anche una stazione ferroviaria. E' la sede del celebre Torneo di tennis.

Distanza dal centro: 8,9 miglia.

Attrattiva: buona, notevole se riferita a Wimbledon Village.

Descrizione dell'area attorno alla stazione

Uscendo dalla stazione della metropolitana, trovate una piazzetta usata dai taxi in attesa di clientela. Attraversatela e di fronte a voi avete subito l'animata Wimbledon Bridge. Andate a sinistra, seguite la citata strada, passate (o se volete visitatelo anche) il Centre Court Shopping Centre e seguite l'anche animato The Broadway. Guardandovi intorno, vedrete tanti negozi, ristoranti, pub. Se proseguite andando sempre in discesa, troverete Merton Road e dopo poco raggiungerete la stazione di South Wimbledon. Tornate alla stazione e proseguite oltre la già citata Wimbledon Bridge, imboccando Wimbledon Hill Road. Potete salire lungo i fianchi della collinetta e ne vale la pena, visto che vedrete delle belle ville, oppure, se non volete stancarvi o il tempo è inclemente, attraversate e guardate una fermata dei torpedoni (bus). Attendete e una volta preso il mezzo di trasporto e giunti in cima alla collina, scendete: siete nella parte più bella ed interessante di Wimbledon: Wimbledon Village, con tanti negozietti, ristoranti, pub e, soprattutto, l'atmosfera da villaggio di Londra. Se proseguite, incrocerete Church Road, seguitela e girate a destra in St Mary's Road, che conduce all'omonima St Mary's Church. Conclusa la visita a St Mary's, tornate su Church Road, andate a destra, e, dopo un lungo cammino, raggiungerete il sito dove si svolge il celeberrimo Torneo di Tennis di Wimbledon, che potete raggiungere più o meno alla stessa distanza, dalla stazione della metropolitana di Southfields. A dire il vero, in linea d'area la stazione più prossima sarebbe quella di Wimbledon Park; tuttavia, le due strade che potete imboccare portano, dopo un contorto percorso, sulla citata Church Road, per cui, sconsigliamo tale terza alternativa, apparentemente più vicina. I più volenterosi, camminando molto, possono raggiungere gli spazi verdi di Cannizaro Park e Wimbledon Common. Abbiamo vissuto per un certo tempo a Wimbledon. Due cose ci hanno colpito: in positivo, Wimbedon Village di cui avete letto e che vi consigliamo vivamente di visitare, in negativo, il contrasto nell'area della stazione tra edifici in stile ed edifici nuovi o rinnovati.

Toponimo

Un controverso passo della Cronaca Anglo-Sassone che all'anno 568, riporta "Wibban dun", che secondo alcuni, potrebbe corrispondere a Wimbledon. Pertanto, il nome si ritrova con certezza per la prima volta in lungo documento Anglo-Sassone dell'anno DCCCCLVII (957), che inizia in Latino "+ In nomine domini nostri Ihesu Christi ! Ic Deodred Lundeneware biscop" proseguendo in Old English, e che ad un certo punto, riporta "and fre men alle .. men, and ... men ... ilke at Wunemannedune and on Sceon, and lete men stonden at Fullenham ...". Successivamente, si legge "Wimbedounyng" (Concessione del Re Edgardo I, detto il Pacifico, in Old English Ēadgār, 967) e "bi wimbedounyngemerke" (967, 1196), "Wymmendona" (1154–1161), "Wimeldon" (1202), "Wimbeldon(a)" (1211, 1219, 1225, 1235, 1242), "Wimmeldun" (1212), "Wymbeldon(a)" (1229, 1244, 1255, 1279, 1280, 1294), "Wymbildon" (1255), "Wimbildon" (1279), "Wymeldon" (1279, 1311, 1320, 1330), "Wymendon" e " Wimedon" (XIII secolo), "Wymbeldon juxta Wendlesworth" (1303), "Wyveldon" (1316), "Wymbelton" (1348), "Wibbandune", "Wipandune", "Wymbaldon", "Wymbledon", "Wymbylton", "Wimendon", "Wibleton" (XIV secolo), "Wymmylton" (1513), "Wimbleton" (1559, 1675), "Wymelton" (XVI secolo), "Wimbleton" (mappa di Londra di J. Cary - 1786). Inoltre, si trova anche "The common in Wymbyldon" (1490), "Wymbylden heth" (1495). Il termine è un nome composto, che, come si vede, si ripresenta nel tempo con piccole varianti. La prima parte viene riconnessa al nome di uno dei suoi primi proprietari, forse Wynnman(n) (in antiche registrazioni ricorre il cognome Wimbaldus/Winebeald), mentre la seconda parte  è data dall'Old English "Dūn" che significa collina. Per cui, il significato complessivo dovrebbe essere "Collina di Wynnman". Si fa notare che la "m" è invasiva, la sostituzione della "en" alla "el" era comune nella lingua parlata dai Normanni invasori (1066), mentre la "b" introdotta dal XIII secolo è inorganica.

Storia

Per agevolare la lettura, distinguiamo i seguenti punti:

1. Eventi storici di rilievo

Wimbledon è stata abitato almeno sin dall'Età del Ferro, quando si pensa che venne edificato una forte sulla collina a Wimbledon Common. La Cronaca Anglo-Sassone, la principale Fonte storica degli anni oscuri del Regno Unito, all'anno 568, recita, in Old English "Her Ceaulin 7 Cuþa gefuhton wiþ Ęþelbryht. 7 hine in Cent gefliemdon, 7 tuegen aldormen on Wibban dune ofslogon, Oslaf 7 Cnebban.". In Inglese moderno, il testo è così tradotto: "A.D. 568. This year Ceawlin, and Cutha the brother of Ceawlin, fought with Æthelbert, and pursued him into Kent. And they slew two aldermen at Wimbledon, Oslake and Cnebba.". Finalmente, in Italiano: "Anno 568. In questo anno, Ceawlin, e Cutha il fratello di Ceawlin, combatterono con Ethelbert, e lo inseguirono nel Kent. Ed essi uccisero a Wimbledon, Oslake e Cnebba, due aldormen (= in Latino, Dux o Præfectus, cioè il Magistrato a capo di una Contea dell'Inghilterra Anglo-Sassone e che aveva il comando dell'esercito della Contea quale rappresentante del Re). Adesso, sfrondiamo il testo degli elementi di disturbo e spieghiamone il senso: Ceawlin era il Re di Winchester, Capitale del Wessex (= Sassoni occidentali), mentre Ethelbert era il Re del Kent. I relativi eserciti si scontrarono a "Wibban dune". Dal passo si capisce che l'esercito del Wessex sconfisse quello del Kent. Storicamente la notizia è importantissima perché riferisce della prima battaglia tra tribù Anglo-Sassoni, cioè, tra due gruppi di invasori, e non di una battaglia tra nativi britannici. Tutto questo "cappello" per giungere al punto: è incerto e disputato se il luogo della battaglia, che fu cruciale per la storia dell'Inghilterra, perché cambiò per sempre i rapporti di forza, che è indicato come "Wibban dune", corrisponda a Wimbledon oppure no. Favorevolmente si espresse lo Storico William Camden (1551–1623), che scrisse la prima indagine corografica (rappresentazione sia sotto il profilo fisico che antropico) sulle Isole britanniche. Ai suoi tempi, nell'angolo sud-occidentale di Wimbledon Common, esisteva un accampamanto circolare, chiamato Bensbury, che si estendeva per sette acri, con un fossato profondo ancora in condizioni perfette. Egli riteneva che quello fosse stato il sito della battaglia tra i sovracitati Ceawlin ed Æthelbert. Similmente, recentemente Rupert Matthews (vivente), Autore de "The Battle of Wimbledon" edito da Bretwalda Books, è concorde con identificare "Wibban dune" con Wimbledon. Quest'ultimo in particolare fa una serie di osservazioni che cerchiamo di sintetizzare: Egli ritiene che mettendo insieme le informazioni a nostra disposizione, è altamente probabile che lo scontro si sia svolto qui; sappiamo che Wimbledon già esisteva e che Stane Street era una strada romana che attraversava il Fiume Wandle; sappiamo che essa venne usata come imporante strada a pedaggio e che il confine tra i Regni di Wessex e Kent era proprio il Fiume Wandle; sappiamo che Ceawlin, Re di Winchester, Capital del Wessex, era solito combattere le sue battaglie in cima a colline protette; la parola Wimbledon (secondo l'Autore) deriva da Wibba Dune, sostenendo la teoria citata; lo scontro tre i due eserciti riguardava il controllo del Porto di Londra, il più congestionato dell'Inghilterra meridionale e segnò il passaggio di potere a favore della Regione del Wessex, che da allora, controllò l'Inghilterra meridionale; quando le cose si misero male, l'esercito del Kent scappò attraverso un guado che sarebbe stato proprio dove Stane Street attraversava il Fiume Wandle, oggi vicino alla stazione di South Wimbledon; deve essere accaduto ad ovest di lì, perché scappavano, cosa che sappiamo dalla Cronaca Anglo-Sassone; l'unica cima di collina protetta è "Caesar's Camp" su Wimbledon Common. Tuttavia, molti sono quelli che non accettano tale ricostruzione. Ad esempio, nel libro "The history and antiquities of the parish of Wimbledon", edito da The Windmill Wimbledon Common nel 1865, a cura di William Abraham Barlett, si legge "Wymbaldune had by this time passed into the hands of a Danish proprietor", cioè a quel tempo, l'area era ancora sotto l'influenza danese o, comunque, vi era ancora presenza di Danesi. Altri, ritengono che il sito indicato nel passo riportato sia ubicato a sud del Tamigi, ad ovest del confine col Kent. Mentre, altri ancora, pensano che sia probabile che la battaglia fu combattuta vicino il confine tra Hampshire e Berkshire, probabile terreno di disputa tra Kent e Wessex. Chiuso, finalmente, questo necessario "cappello", proseguiamo temporalmente. Wimbledon non viene citata nel Domesday Book (1086), in quanto evidentemente valutata nell'ambito del vasto Manor di Mortlake, che, prima dell'invasione normanna (1066), era un "Demesne" (= terreno attaccato al Manor tenuto dal proprietario per proprio uso) della Diocesi (See) di Canterbury. Odo, Vescodo di Bayeux e Conte di Kent, il più potente uomo d'Inghilterra dopo il suo fratellastro e Re, Guglielmo il Conquistatore, possedeva terre in tutta l'Inghilterra, ma il fulcro del suo potere era il Kent. Fu inevitabile, perciò, l'inizio di un conflitto con l'altro grande proprietario terriero dell'area, l'Arcivescovo di Canterbury. Ciò accadde nel 1070, quando Lanfranco, divenne Arcivescovo di Canterbury e richiese un'indagine sulle attività di Odo e di Stigand, suo predecessore, i quali avevano, stando a quanto si diceva, depredato la Chiesa (e, forse, la Corona). Gugliemo il Conquistatore stabilì che la questione fosse definita dai Nobili (non solo del Kent, ma anche di altre Contee) ed ordinò che si tenesse una riunione ad hoc a Penenden Heath, vicino l'attuale Maidstone (32 miglia/51 chilometri da Londra). Il processo durò tre giorni, ma non è chiaro dopo quanto tempo dalla richiesta di Lanfranco venne tenuto. Alcuni Storici ritengono che ciò sia accaduto tra il 1075 and 1077. Si sa, comunque, che vi parteciparono importanti personaggi del tempo, come Goisfrid de Montbray, Vescovo di Coutances (che rappresentava il Re), Lanfranc (che rappresentava la Chiesa), Odo di Bayeux (che si difendeva), Ernest, Vescovo di Rochester, Æthelric II, Vescovo di Chester (molto anziano e molto esperto nelle leggi della terra, obbligato da Guglielmo il Conquistatore ad essere presente, in quanto massima autorità nel campo delle leggi pre-normanne.), Richard de Tunibridge, Hugh de Montfort, William de Arsic, Hamo (Vice-Conte o Sceriffo) e molti altri Baroni del Re o Arcivescovi, come pure gli affittuari dei Vescovi. Si decise che Lanfranc, in qualità di Arcivescovo di Canterbury, riacquisisse diversi antichi possedimenti della sua Chiesa, non solo dal sovracitato Odo, ma anche da Hugh de Montfort e Ralph de Curva Spina. Peter de Eggeblanche (o Equeblank), Vescovo di Hereford dal 1240 al 1269, possedeva una casa a  Wimbledon. Non si sa esattamente quando Wimbledon divenne Manor separato da Mortlake, dato che, nonostante sia stato definito "Manor di Wimbledon dell'Arcivescovo" nel 1280, pochi anni dopo la definizione è quella di "Fattoria di campagna" appartenente a Mortlake. L'Arcivescovo Peckham ebbe l'ordinazione a Wimbledon nel 1286. Dal 1328, si legge con regolarità "Manor di Wimbledon". Nel 1364, l'Arcivescovo di Canterbury concesse le terre del "Demesne" (attaccate al Manor e tenute dal proprietario per suo uso) al Priore di Merton per tredici anni. Wimbledon, a quel tempo rientrava tra i possedimenti della Diocesi, sino al 1397, quando Thomas Arundel, Arcivescovo di Canterbury, venne rimosso ed esiliato, avendo perso il favore del Re Riccardo II, ed il Manor confiscato ed acquisito alle proprietà della Corona. Con l'ascensione al trono di Enrico IV (1399), Thomas Arundel venne reintegrato, di modo che, gli Arcivescovi di Canterbury continuarono a possedere il Manor di  Wimbledon sino al 1536, quando l'Arcivescovo Thomas Cranmer (1489–1556), lo scambiò (unitamente al diritto di raccomandare un membro della Chiesa per un sito vacante) con Enrico VIII (1491–1547) ottenendo altri terreni. Enrico VIII lo concesse subito dopo a Thomas Cromwell, Conte dell'Essex, sino alla sua esecuzione nel 1540, con conseguente nuova confisca. Ritornato ad Enrico VIII, nel febbraio 1543-44, il Manor andò alla sua ultima moglie e vedova, Catherine Parr, sino alla sua morte, avvenuta nel 1548, quando tornò alla Corona, sino al 1556, quando, la figlia di Enrico VIII, Maria I, lo concesse al Cardinale Reginald Pole, che lo tenne sino alla morte avvenuta nel 1558, con conseguente rientro alla Corona. La sorella di Maria I, Elisabetta I, tenne la proprietà sino al febbraio 1589–90, quando questa andò a Sir Thomas Cecil, poi Conte di Exeter, e suoi eredi. Nel 1599, la Regina Elisabetta I dimorò in questa casa a Wimbledon. Il villaggio continuò la sua cescita e l'introduzione del servizio di vetture dal pub Dog and Fox a Londra, rese normale il viaggio a Londra, sebbene incombente fosse ancora il rischio dei briganti. I cavalli venivano ospitati nel retro del pub ora "Wimbledon Village Stables". La vicinanza a Londra cominciava ad attrarre altre famiglie benestanti e nel 1613, Robert Bell, Direttore della British East India Company fece costruire Eagle House. L'avanti citato Sir Thomas Cecil, Conte di Exeter, lasciò il Manor al suo terzo figlio Sir Edward Cecil, che, nel 1625, assunse il titolo di Visconte di  Wimbledon e Barone di Putney. Subito dopo la sua morte, avvenuta nel 1638, la tenuta venne venduta dalle sue quattro sorelle eredi, a Carlo I, per la sua Regina Henrietta Maria. La Manor House venne gravemente danneggiata dall'accensione accidentale di polvere da sparo nel 1628. Venne riparata e, forse, gli esterni vennero affrescati con dipinti di Francis Cleyne. La villa di Wimbledon è indicata tra le case appartenenti alla Corona nell'Inventario dei gioielli e dipinti di Carlo I (1600-1649). Con l'esecuzione del Re Carlo I nel 1649, il Parlamento ordinò un'indagine molto accurata circa le condizioni della casa e pertinenze, in vista della loro vendita. Nello stesso anno, vennero acquistate da Adam Baynes, che probabilmente, le vendette al Generale Lambert verso il 1653, dove questi si ritirò, nel 1657, dopo i disaccordi con Cromwell. Con la Restaurazione della Monarchia nel 1660, la proprietà tornò a Henrietta Maria (vedova di Carlo I e madre del nuovo Re Carlo II), che, dopo averla fatta restaurare, nel 1661, vendette il Manor a George Digby, Conte di Bristol, il quale, in una lettera a suo figlio, descrisse Wimbledon come il luogo più nobile dell'Inghilterra ed uno dei più cari alla Regina, e scrisse che le stava per dare un diamante valutato 500 sterline, per la sua bontà di venderglielo a 4.000 sterline in meno di quanto le avevano offerto altri. Egli si rivolse a John Evelyn per migliorare ed aggiornare la tenuta secondo i gusti correnti, introducendo fontane e grotte artificiali. Alla sua morte, avvenuta nel 1677, il Manor venne nuovamente venduto nel 1678, dalla vedova al Lord Tesoriere Thomas Osborne, Conte di Danby, che poi divenne Marchese di Carmarthen e Duca di Leeds, il quale, nel suo testamento, datato 21 gennaio 1711, lasciò la tenuta in amministrazione, per conto di suo nipote Peregrine Hyde, a Montagu, Conte di Abingdon, Philip, Vescovo di Hereford e Ralph Freeman junior, i quali, in forza di un decreto della Cancelleria, lo vendettero nel 1717 a Sir Theodore Janssen Bart, Direttore della South Sea Company. Quest'ultimo, aveva iniziato la costruzione di una nuova casa per rimpiazzare la Manor House dei Cecil, ma il fallimento della sua società e le sue difficoltà finanziarie conseguenti gli impedirono di finire la nuova casa e lo costrinsero a vendere la tenuta, che venne comprata da Sarah Churchill, Duchessa di Marlborough, per la somma di 15.000 sterline, che aumentò la terra appartenente al Manor e portò al termine nel 1735, la costruzione della casa iniziata da Theodore Janssen Bart. Alla sua morte, nel 1744, la proprietà andò a suo nipote, John Spencer, che morì due anni dopo, nel 1746. Gli successe l'omonimo figlio John, nominato Barone e Visconte di Althorp nel 1761 e Conte nel 1765. La nuova Manor House subì un incendio il lunedì di Pasqua del 1785. Le rovine vennero rimosse ed il suolo livellato, per cui lasciò a stento qualche traccia delle sue fondamenta. Venne sostituita dalla Wimbledon Park House nel 1801, per volere de Secondo Conte. A quel tempo, le terre del Manor comprendevano Wimbledon Common (allora chiamato "Heath") ed il parco recintato attorno alla Manor House. L'area del Parco corrispondeva all'attuale Wimbledon Park e la casa era ubicata ad est di St Mary's Church. Le prime decadi del XIX secolo furono caratterrizzate da una relativa calma per Wimbledon, dato che la popolazione rurale stabile coesisteva on la nobiltà ed i ricchi mercanti della City. L'arrivo della ferrovia, nel 1838, fu la causa delle profonde modifiche urbanistiche, visto che spostò il fulcro di Wimbledon a valle della collina, a sud-est, ulteriormente stimolate dall'arrivo di nuove linee nelle decadi successive. A sud del Common, la Warren House (risalente al principio del XVIII secolo), denominata Cannizaro House dal 1841, fu casa di diversi residenti importanti. Nel 1887, John Bartholomew descriveva Wimbedon come segue: " ... (ha una) popolazione di 15.950 persone. Buone case, principalmente ville moderne, sono numerose, poiché molte famiglie sono state attratte da Wimbledon dalla salubrità del clime, essendo Wimbledon Common il più ventilato punto di campagna aperta contigua con Londra .... ". In tale seconda parte del XX secolo, Wimbledon sperimentò una straordinaria crescita della popolazione. In tale periodo, un gran numero di ville e case terrazzate vennero costruite lungo le strade centrali verso le vicine Putney, Merton Park e Raynes Park. Parallelamente, vi fu lo sviluppo commerciale. La prima stazione di polizia venne aperta nel 1870. Il cambiamento di Wimbledon da villaggio a piccolo paese venne riconosciuto nel 1894, con la formazione del Wimbledon Urban District. Wimbledon continuò a crescere all'inizio del XX secolo, tanto che nel 1905, il citato Distretto venne trasformato in Municipal Borough of Wimbledon, rientrante nella Contea del Surrey. Ormai, la grande espansione urbana aveva raggiunto l'apice negli anni '30 e l'attenzione si spostò verso la limitrofa Morden, rimasta rurale sino all'arrivo della metropolitana nel 1926. I danneggiamenti dovuti aì bombardamenti tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale comportarono l'ultima fase dello sviluppo edilizio di Wimbledon, quando molte delle case vittoriane con giardino vicino a Wimbledon Park vennero frazionate in appartamenti o abbattute e sostituite da appartamenti. Altre parti di Wimbledon Park, in precedenza non interessate dallo sviluppo edilizio, vennero utilizzate per costruire le case popolari per coloro i quali le avevano perse. Con la creazione della Greater London nel 1965, il nuovo London Borough of Merton assorbì i pregressi Municipal Borough of Wimbledon, Merton and Morden Urban District, Municipal Borough of Mitcham. Oggi, Wimbledon è nota in tutto il mondo per essere la sede del celebre Torneo di tennis annuale. La zona residenziale è sostanzialmente divisa in due parti: quella che a noi piace tantissimo, "Wimbledon Village", dove High Street faceva parte dell'originario villaggio medioevale, e "Town", che rappresenta la parte sviluppatasi successivamente alla costruzione della stazione ferroviaria nel 1838, a sud-est del villaggio, che spostò conseguentemente il fulcro di Wimbledon ai piedi della collina (Wimbledon Hill). All'uscita dalla stazione, sulla sinistra domina il Centre Court Shopping Centre. Altro elemento di interesse è rappresentato dal New Wimbledon Theatre, un Teatro eduardiano costruito da J. B. Mullholland sul sito di una grande casa con vasto giardino. Il progetto fu di Cecil Aubrey Masey e Roy Young (forse basandosi su un progetto del 1908 di Frank H Jones). Nonostante i ripetuti interventi architettonici, il Teatro mantiene le sue caratteristiche interne barocche ed adamesco (neoclassico). Dal punto di vista etnico, molti sono i Britannici di colore e gli Asiatici che vivono a Wimbledon e dintorni.

2. Chiesa di St. Mary

Una Chiesa nel Manor di Mortlake è genericamente menzionata nel Domesday Book (1086) e doveva essere quella di  Wimbledon, rientrante in tale Manor, dato che non esisteva Chiesa a Mortlake sino al regno di Eduardo III (1327-1377). Nulla rimane di tale originaria Chiesa, ma è logico, visto che, a quel tempo, essendo la popolazione di Wimbledon inferiore al centinaio di unità, è altamente probabile che si trattasse semplicemente di una struttura in legno, delle dimensioni dell'attuale Coro. La Chiesa venne ricostruita alla fine del XIII secolo, quando la popolazione era leggeremente cresciuta a circa 125 anime. Stampe e disegni contemporanei della Chiesa medioevale mostrano che la struttura era all'incirca lunga 44 piedi ed ampia 36 e presentava un portico meridionale con un tipico campanile in legno del Surrey sormontato da una guglia. Durante la Riforma protestante (XVI secolo), Wimbledon accrebbe la sua popolarità come rifugio di campagna, soprattutto tra gli ufficiali di Corte, il cui più insigne fu Sir William Cecil, divenuto poi Lord Burghley, la cui famiglia rimase strettamente legata alla Chiesa per i successivi cento anni. Suo figlio Thomas fece costruire la Manor House Elisabettiana che insisteva a nord della Chiesa sulla collina che domina l'attuale Golf Club. Fu a quel tempo, precisamente verso gli anni '20 di questo secolo che venne eretta la Cecil Chapel, per volontà del citato Sir Edward Cecil, come Cappella mortuaria per sé e la sua famiglia. Le fondamenta ancora rimangono dove erano indicate dalle mappe.  L'elevata mortalità faceva da contrappeso al rapido aumento della popolazione dovuta alla popolarità di Wimbledon, di modo che, al 1700, la piccola dimensione di St Mary's risultava ancora adeguata alla popolazione cresciuta leggermente a sole 450 unità. Ma dal 1750, la popolazione di tutta la Contea iniziò a crescere più rapidamente, per cui, lo spazio nella Chiesa a disposizione dei fedeli non era più sufficiente. Per tale ragione, nel 1760, venne realizzata una galleria, probabilmente sul lato settentrionale della navata ed alcune famiglie fecero costruire le proprie panche. L'esigenza di un intervento ricostruttivo, tuttavia, fu dovuto non tanto alla necessità di maggiore spazio per i fedeli, ma all'evidente ed irreparabile stato di rovina (erano passati cinquecento anni dall'edificazione). I lavori urgenti di riparazione riguardarono il muro meridionale, mentre, ex novo si realizzò una navata settentrionale per rendere la Chiesa più confortevole. In seguito a tali lavori, St Mary's venne totalmente ricostruita ad ovest del Coro per un costo complessivo di 2.100-2.200 sterline. L'esterno della costruzione era tipicamente in stile georgiano realizzato con mattoni grigiastri, che lo caratterizzavano sia per il colore e sia per distinguerlo dalle successive aggiunzioni. E' possibile vedere ancora parrte delle vecchie mura alla fine occidentale di ciascuna navata. Oltre le navate, c'erano gallerie, con una doppia galleria alla fine occidentale. Non vi erano ragioni strutturali per operare successive modifiche alla struttura georgiana. Tuttavia, nell'arco di cinquanta anni, la popolazione di Wimbledon quasi raddoppiò, ad oltre 2.600 persone. In aggiunta, l'arrivo della ferrovia fornì occasione di ulteriore rapida espansione. Si ritenne necessario fornire ulteriori quattrocento posti a sedere per ospitare un'accresciuta congrega di fedeli. I lavori di progettazione vennero affidati agli Architetti, Moffat e Scott (Sir George Gilbert Scott che sarebbe divenuto uno dei più celebri e prolifici Archittetti dell'Epoca Vittoriana). Per la carenza di fondi, venne imposto il limite di spesa di 4.000 sterline, obiettivo raggiunto riutilizzando quanto possibile della vecchia struttura. Venne estesa la vecchia navata verso ovest e realizzata una nuova torre con guglia (alta 196 piedi). Le finestre georgiane esistenti vennero ampliate ed acquisirono l'attuale forma perpendicolare e le mura indebolite vennero rinforzate a frequenti intervalli. I pilastri non sono di pietra ma aste di ferro coperte da intonaco. Scott previde nuove gallerie ed un nuovo tetto in legno di quercia. Infine, al fine di armonizzare il vecchio col nuovo, la costruzione in mattoni venne ricoperta da pietre per dare un'aspetto complessivo omogeneo e, quindi, apparentemente, della stessa epoca. La nuova Chiesa venne inaugurata il 7 luglio 1778. Le travi del Coro, che non subirono modifiche durante la ricostruzione citata di parte della Chiesa, sembrano risalire al Medioevo (XIV secolo). Vennero scoperte nel 1860, in occasione di un restauro: esse vennero alla luce rimuovendo le vecchie gallerie e l'intonaco del soffitto. Furono dipinte a quel tempo seguendo i motivi in voga al tempo col gallone e margherita, foglie stilizzate e disegni floreali. In merito alle lastre metalliche, la più vecchia risale al 1665 e consiste in un calice e copertura donata da Anna Wilbraham in memoria di suo marito. Ella donò il calice a condizione che fosse seppellito sotto la stessa lastra marmorea di suo marito. Una caraffa argentea con coperchio ovale venne donata nel 1715 e due tavole argentee nel 1727 da Mary Foxley. Infine, i registri battesimali partono dal 1538, quelli matrimoniali e di morte dal 1593 (Tutti i vecchi registri, conclusi nel 1881, quando il Governo prescrisse la tenuta di libri particolari, ed altri successivi, unitamente ai verbali della Sagrestia, sono conservati a Kingston, presso il Surrey Records Office e sono liberamente consultabili).

Merton - Visita guidata

Stazione di Wimbledon

Stazione di Wimbledon

Centre Court Shopping Centre

Centre Court Shopping Centre

The Parish Church of St Lawrence

The Broadway

Il cimitero-giardino della Chiesa

Wimbledon Theatre

Wimbledon Village

Wimbledon Village

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