Sintesi
Piccadilly Circus è una frequentatissima stazione della metropolitana (Piccadilly Line, Bakerloo Line). Siete nell'ombelico del mondo, nel cuore pulsante di Londra, vivo quasi senza soluzione continuità ventiquattro ore al giorno.
Distanza dal centro: 0,3 miglia.
Attrattiva: notevole. Siete in una zona che brulica di persone quasi ininterrottamente per tutta la giornata, quindi, di giorno e di notte. Molte le attrazioni nei paraggi.
Descrizione dell'area attorno alla stazione
Uscendo dalla stazione della metropolitana, salendo le scale, vi trovate nella piazza gremita di persone e vedete tanti seduti ai piedi della celebre statua erroneamente ritenuta di Eros (in realtà raffigurante il Dio dell'amore Anteros, creata da Alfred Gilbert nel 1885), di fronte ad un mega-schermo illuminato che propina immagini e video pubblicitari. Siete a due passi, da una delle strade più belle e frequentate di Londra, Regent Street, che data la sua lunghezza, trovate a nord-ovest della stazione, per proseguire verso sud. Innanzitutto, seguite il tratto superiore della strada, ammirate i tanti eleganti negozi. Deviate sulla destra in Beak Street. Dopo poco, se deviate ancora a destra, in Upper John Street, raggiungete lo spazio (relativamente) verde di Golden Square, ma, con molta probabilità preferirete proseguire in Beak Street, sino ad intersecare a sinistra la mitica Carnaby Street, un tempo frequentatissima, poi decaduta ed oggi, in parte solo ripresasi, essendo lungi dallo "splendore" di un tempo. Percorrendo tutta la strada, al suo termine non sarete lontani da Oxford Circus. Tornate su Regent Street e percorretela in direzione opposta, cioè tornando verso Piccadilly Circus, senza raggiungerla, ma andando verso sud: incrociate prima l'ampia strada Piccadilly (lungo cui trovate sulla sinistra la Chiesa di St. James's Piccadilly, davanti alla quale si svolge St James's Piccadilly Market, poi sulla destra, la Burlington House e la Burlington Arcade), poi, Jermyn Street (dove trovate Piccadilly Arcade), poi Charles II Street (se deviate a destra, raggiungete lo spazio verde St. James Square), poi, dopo la biforcazione di Waterloo Place, Pall Mall, per raggiungere, infine, Waterloo Gardens, ma, ormai, siete più vicini alla stazione di Charing Cross. Tornati alla stazione, se andate verso est, imboccando Coventry Street, trovate subito la stazione di Leicester Square, mentre se andate verso nord-est, seguite Schaftesbury Avenue, girate a sinistra in Wardour Street, poco dopo, sulla destra trovate la Chiesa di St. Anne ed il relativo spazio verde St. Anne's Churchyard, mentre, proseguendo diritto, trovate St. Peter Street, girate a sinistra, poi subito a destra, in Berwick Street, dove trovate Berwick Street Market. Sia la Chiesa che il Mercato si trovano a distanza più o meno equivalente dalla stazione di Leicester Square.
Toponimo
Il nome si ritrova come "Pickadilly Hall" (1622-1623, 1624), "Pickadilly Hall in St. Martin in the Fields" (1623), "Pecadilly" (1627), "Pickadillie" (1627-1628, 1665), "Pickadilla" (1633), "Peckadilly" (1637), "Peckadilley" (1651), "Pickadilly" (1656), "Piquidillo" (1662), "Peckadillie" (1665), "Piccadilly Street" (1673), "Pickadilly" (1682), "Piccadilly" (1743), "Piccadilly Circus" (1819). Sarebbe anche riportato come "Round Ringil" (1585) e "Round Rundell" (1650), ma, questi ultimi due Toponimi sono citati solo da una Fonte, per cui, rimaniamo perplessi in merito ad essi. Il nome dell'area "Piccadilly" ha un'origine incerta, come leggete nella "Storia". Specificamente per quel che attiene a "Piccadilly Circus", la seconda parte è un termine che deriva dal vocabolo Latino "Circus", con cui si designava un'arena arrotondata o ovale fiancheggiata da gradinate, utilizzata per equitazione ed altri giochi o sport. Nel Tardo Middle English, il termine venne ripreso in riferimento ad una piazza rotonda o ovale, dove convergono diverse strade, cosa che ricorre, appunto, per Piccadilly Circus.
Storia
Informazioni fondamentali sulla Storia dell'area sono fornite da John Gerard in "The Herball or Generall Historie of Plantes" (1597, 1633, 1636); da Thomas Blount in "Glossographia, or, A dictionary interpreting all such hard words of whatsoever language now used in our refined English tongue with etymologies, definitions and historical observations on the same : also the terms of divinity, law, physick, mathematicks and other arts and sciences explicated" (1656, 1661); da Edward Hatton in "A New View of London: Or, An Ample Account of that City, in Eight Sections, Containing A more particular Description thereof than has been hitherto publish'd of any other City in the Eorld Volume 2" (1708); da John Strype in "A survey of the cities of London and Westminster, and the Borough of Southwark: containing the original, antiquity, increase, present state and government of those cities / written at first in the year 1698 (ndr 1598) by John Stow ; corrected, improved and very much enlarged in the year 1720 by John Strype; the survey and history brought down to the present time by careful hands" (1754-1755);da William Faithorne in "Faithorne and Newcourt's Map of London 1658 Volume 18" (1905, London Topographical Society); da Charles Lethbridge Kingsford in "The early history of Piccadilly, Leicester square, Soho and their neighborhood based on a plan drawn in 1585 and published by the London topographical society in 1925" (1925); si traggono dalla Mappa di Robert Morden e Philip Lea (1682, revisionata nel 1732); sono fornite da J. E. B. Gover - A. Mawer - F. M. Stenton, con la collaborazione di S. J. Madge in "The Place-Names of Middlesex, apart from the City of London" (1942); si leggono in "Survey of London: Volumes 29 and 30, St James Westminster, Part 1" (1960), alla voce "St. James's Church, Piccadilly" (pagine 31-55); in "Survey of London: Volumes 31 and 32, St James Westminster, Part 2" (1963), alle voci "Shaftesbury Avenue" (pagine 68-84), "The rebuilding of Piccadilly Circus and the Regent Street Quadrant" (pagine 85-100), "Burlington House" (pagine 390-429), "Burlington Arcade" (pagine 430-434); sono fornite da A. D. Mills in "A Dictionary of London Place-Names" (2010) e "A Dictionary of British Place Names"(2011); si leggono in "Brewer's Dictionary of London Phrase & Fable" (2011); in "Key to English Place-Names" (University of Nottingham), che traduciamo e sintetizziamo liberamente.
1. Eventi storici di rilievo
Al fine di evitare ripetizioni, rinviamo alla pagina dedicata ad Oxford Circus per quanto è comune ai due argomenti. Le origini di quest'area e del suo nome sono molto dibattute. Thomas Blount (1618-1679) un "Barrister" nell'Inner Temple e Cattolico Romano, nella sua Glossographia nel 1656 (la prima edizione, a cui ne seguirono altre) riferisce tre possibili significati alternativi della parola "Pickadil": 1. Un orlo rotondo o le diverse divisioni fissate assieme attorno al bordo (= skirt) di un abito o altra cosa; 2. Un tipo di colletto rigido realizzato a guisa di fascia (ndr ampio e decorato, con bordi frastagliati e un ampio pizzo o orlo forato, anche detto "Piccadil" o "Picadil"). Da qui, forse, trasse origine il nome "Pickadilly" della casa vicino St Jame's, perché, a quel tempo, da quel lato, era l'edificio estremo (= Skirt house) del sobborgo; 3. un tal tal Higgins, un Sarto, che costruì tale casa, ricavò la maggior parte del suo patrimonio dai "Pickadillies", nell'ultimo periodo durante il quale furono indossati in Inghilterra. Con un ragionamento molto lungo, ma che vale la pena di richiamare, perché consente di ricostruire la storia originaria dell'area, le affermazioni di cui sopra vengono sconfessate in parte da Charles Lethbridge Kingsford, in "The early history of Piccadilly, Leicester square, Soho and their neighborhood based on a plan drawn in 1585 ..." (1925). Il discorso prende le mosse da prima del 1608, quando un tal Robert Baker risiedeva nella Parish di St. Martin's, quando viene descritto come "Sarto", che dà un contrinuto di "20s." per la riparazione della Chiesa. Non più tardi del 1612, Robert Baker, avendo fatto fortuna con un negozio sullo Strand, tra la fine del XVI secolo e l'inizio del XVII, comprò dagli eredi di John Golightly una striscia di terra, allora campagna, a Windmill Field, che urbanizzò subito, dato che da quell'anno in avanti risultano pagamenti di "30s." alla Parish di St Martin's per terre che aveva recintato ed edificato vicino al mulino a vento (= Windmill). Successivamente, nel 1624, il suo acquisto a "Windmill" venne descritto come "lying very fit and necessary for building". La striscia di terra citata era alquanto stretta, non più di cento piedi. Thomas Garland ipotizzava che si estendesse per solo mezzo acro, ma in realtà, doveva essere all'incirca il triplo. Verso il 1616, il citato Robert Baker continua ad essere indicato come "Sarto" nei Conti degli Amministratori laici della Chiesa, ma dopo tale data è chiamato "Gentleman", il che può denotare il suo ritiro dal lavoro. Divenne molto ricco, tanto che, quando morì nell'aprile 1623, oltre ai terreni, lasciò a ciascuna delle figlie seicento sterline, alla Parish di St Martin's "£2 10s. 10d" e "10s." per pane per i poveri. Era davvero un Sarto, visto che nei documenti relativi alla sua sepoltura, datati 16 aprile, si legge "Robertus Baker, scissor, sepultus erat in ecclesia". Per quel che attiene alla casa, nei "Middlesex County Records", nel ventesimo anno del Regno di Giacomo I, quindi tra il 24 marzo 1622 ed il 23 marzo 1623, si legge un riferimento di poco precedente alla sua morte, in merito ad un tal William Cable, "Yeoman", che dimora vicino "Pickadilly Hall". Negli "Overseers' Accounts" dell'epoca della morte di Baker si legge "Pickadilly Hall". Inoltre, nel 1624, nei "Chancery Proceedings" in riferimento ad una causa tra Bridle e Garland, si legge "divers messuages, tenements and dwelling houses are and be lately erected and builded, are now commonly called and known by the name of Pickadilly Hall". Nel suo testamento, Robert Baker si definisce "Gentleman" e non indica la casa come "Pickadilly Hall". E' chiaro che tale denominazione non fu una sua scelta, ma, comunque, il suo uso si era diffuso, probabilmente come soprannome evidentemente alludente alla precedente attività svolta da Baker ed alla fortuna accumulata vendendo "Pickadillies". Tale interpretazione è rafforzata da quanto scrisse George Garrard nel 1635, il quale riteneva che fosse comune attribuire alle persone un soprannome legato all'attività svolta in passato. Infatti, in riferimento alla nuova casa di un tal Simon Austbiston, ricorda che era detta "Shaver's Hall", alla stessa maniera delle case vicine che si basavano su soprannomi, come "Tart Hall", "Pickadel Hall". Adesso, abbiamo diversi elementi per interpretare i dati di cui sopra e ricostruire la zona nei primi tempi. Se il riferimento a "Pickadilly Hall" negli "Overseer's Accounts" del 1623 può sembrare riferito ad una singola casa, i "Chancery Proceedings" del 1624, chiariscono, invece, che "Pickadilly Hall" indicava varie costruzioni. Ed ancora, nei pagamenti relativi al 1623-1624 si fa riferimento a "terra vicino al mulino a vento" edificata poi chiamata "Pickadilly", nel 1627-1628, si legge di terra "usually called Pickadillie". Non vi è dubbio, allora, che ormai, la denominazione non si applicava più alla singola casa, ma designava ormai l'area. Ed infatti, nel "Ratebook" del 1627, troviamo tre case sotto il titolo "Pecadilly": la prima era della Signora "Mary Baker widdowe, 11s.", mentre le altre due erano di "John Wood, 2s." e "Isabel Ridley 4s. 4d.". Similmente John Gerard, in "The herball, or Generall historie of plantes" (1633), scrive "the small buglosse grows upon the drie ditch bankes about Pickadilla" (non ricorre nell'edizione originaria del 1596). Grazie all'Indagine Parlamentare del Middlesex del giugno 1651, siamo persino in grado di conoscere come erano distribuiti i primi edifici in quest'area: "lo spazio su cui insiste la casa della Signora Baker, poggia sulla strada che porta da St Giles verso Kinghsbridge a sud, e la terra del Signor, a nord ed est, e un sentiero che conduce da Peckadilley verso il mulino a vento ad ovest". In tutto, c'erano undici case. La più settentrionale era una casa di tre stanze con una stalla ed un piccolo lotto prima della porta, che era occupata dalla Signora Baker. Accanto a questa a sud c'era una casa più grande di tre piani con un giardino e spazio posteriore, coprenti un'area di tre quarti di acro, che era anche occupata dalla Signora Baker. La terza casa, a sud dell'ultima, era ancora più ampia, con sei stanze su ognuno dei due piani e sei soffitte. Aveva un deposito per le carrozze, un cortile, un giardino, uno spazio posteriore, con un'area di mezzo acro. Poi venivano case più piccole, che non presentavano un interesse particolare. Tali cinque case erano chiaramente tutte sul lato orientale del sentiero che conduceva al mulino a vento. Nella Mappa di William Faithhorne del 1658 (che mostra Londra prima del Grande Incendio del 1666), tre case singole vengono mostrate lungo il viottolo per il mulino a vento, con due case più piccole a sud verso la strada principale. La casa di Rober Baker (l'originaria Piccadilly Hall, ammesso questo fosse stato il nome di una singola casa) doveva essere la seconda o la terza. Lasciò la casa alla sua vedova e nel 1651 Mary Baker probabilmente viveva nella seconda. Nel "Ratebook" del 1665, Mary Baker appare sotto il titolo "Pickadillie" come residente in Black Horse Yard, che è nota per essere stata ad una piccola distanza sopra il lato orientale di Windmill Street (è mostrata nella Mappa di Robert Morden e Philip Lea ed è citata sia da Edward Hatton e John Strype). La terza casa può essere probabilmente quella a cui si fa riferimento nel 1631 quando John Blundstone, un Prete Cattolico Romano, era "much at Piccadilly Hall, at the Countes of Shrewsbury's". Ma in ogni caso è chiaro che la originaria Piccadilly Hall non era in linea con qualsiasi parte della strada dopo nota come Piccadilly, ma era situata un poco più in alto dell'attuale Great Windmill Street. Nel 1660, dopo la Restaurazione della Monarchia Inglese, Piccadilly e Mayfair (a nord) divennero zone sistematicamente edificate essendo allora zone residenziali alla moda. Piccadilly (la strada) era chiamata "Portugal Street" nel 1692 in onore di Caterina di Braganza (Portoghese), la Regina moglie del Re Carlo II (che regnò dal 1660 al 1685), ma "Piccadilly" era usato nel 1743. Piccadilly Circus venne costruita solo nel 1819, all'intersezione con Regent Street, che era in via di realizzazione in base al progetto di John Nash, ma perse la sua forma circolare nel 1886, quando venne costruita Shaftesbury Avenue. Sin dalla sua realizzazione, l'incrocio è stato sempre molto trafficato, tanto che Charles Dickens Junior, per l'esattezza Charles Culliford Boz Dickens, nel 1879, si espresse come segue: "Piccadilly, la grande strada principale che porta da Haymarket e Regent Street verso ovest ad Hyde Park Corner, è il confronto più prossimo ai boulevard Parigini che Londra può vantare.". La stazione della metropolitana della Bakerloo Line aprì il 10 marzo 1906, mentre quella della Piccadilly Line nel dicembre dello stesso anno. Nel 1928, fu necessario ricostruire la stazione a causa del notevole aumento dei viaggiatori. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, molti Soldati Americani di stanza nel Regno Unito frequentavano i circoli per uomini del West End. Le Prostitute, in gran numero, cominciarono a frequentare la zona approcciando i Soldati, che ricevettero il soprannome di "Piccadilly Commandos". Oggi, Piccadilly Circus è popolarissima per la presenza della Statua di un arciere alato, su di una piattaforma con gradini, dove sostano i Turisti. Si dice che sia la "Statua di Eros", sebbene in realtà è riferita ad Anteros, Dio dell'amore corrisposto. In gergo, si è soliti dire "It's like Piccadilly Circus" per indicare una situazione o un luogo molto movimentati. Piccadilly, la strada, è una delle principali strade commerciali, dove si trovano diversi importanti negozi, uffici, alberghi, tra cui il Ritz.
2. Carnaby Street
Ne abbiamo trattato nell'ambito di una pagina specifica nelle Attrazioni di Londra.
3. Burlington House
Ne abbiamo trattato nell'ambito di una pagina specifica negli Edifici storici di Londra.
4. St James's Piccadilly Market
Ne abbiamo trattato nell'ambito di una pagina specifica nei Mercati di Londra.
5. Berwick Street Market
Ne abbiamo trattato nell'ambito di una pagina specifica nei Mercati di Londra.
La Statua di Anteros (anche se nota come Statua di Eros)
Mega schermo
Regent Street
Carnaby Street
Piccadilly
St James's Piccadilly
Una bancarella di St James's Piccadilly Market
Burlington House
Burlington Arcade
Piccadilly Arcade
Dietro le cabine telefoniche, si vede parte della facciata di St. Anne's
Frutta in vendita a Berwick Street Market