Sintesi
Fenchurch Street è una stazione ferroviaria che serve l'angolo sud-orientale della City of London, trovandosi in prossimità del confine (verso sud e verso est) col London Borough of Tower Hamlets.
Distanza dal centro: 2,5 miglia.
Attrattiva: scarsa.
Descrizione dell'area attorno alla stazione
Uscendo dalla stazione ferroviaria, vi trovate in una piazzetta circondata da edifici moderni, che, comunque, non sviliscono la bella facciata della stazione. Ad ogni modo, i paraggi sono dello stesso tenore, con superstiti edifici tradizionali sovrastati da quelli moderni, sempre più alti ed imponenti. Se andate verso nord, cioè, sulla destra, se ponete le spalle alla stazione, raggiungete Fenchurch Street. Qui, se andate a destra, verso est, trovate il pub East India Arms, continuando, raggiungete la stazione di Aldgate, mentre se andate a sinistra, verso ovest, andate verso la stazione di Monument; prima, deviando in Cullum Street, Lime Street e Lime Street Passage, raggiungete Leadenhall Market (se dopo tale deviazione proseguite e svoltate a sinitra, raggiungete la Chiesa di St. Margaret Pattens). Non potete fare a meno di notare al numero 20 di Fenchurch Street un enorme grattacielo, soprannominato The Walkie-Talkie a causa della sua forma peculiare. E' alto 525 piedi, contro i 656 piedi (200 metri) originariamente proposti. Fortunatamente, si decise di ridurne la progettata altezza, poiché altrimenti, avrebbe creato problemi di visibilità delle vicine Cattedrale di San Paolo e della Torre di Londra. Andando verso sud, trovate la Chiesa di St. Olave.
Toponimi
a. Fenchurch Church/Street
Il nome è documentato per la prima volta verso il 1170 in riferimento alla Chiesa in una concessione da parte di Richard de Remis ai Canonici della Santissima Trinità, senza alcun obbligo di servizi (militari o religiosi), di terra presso "Fenchirche" che Robert de Ponte possedeva per suo padre. Per tale concessione, S. il Priore, gli aveva dato "unum aureum" (un pezzo d'oro) Testimoni: Anselm e Robert de Belcampo, William de Remis ed altri (indicati). Successivamente si legge "Fanchurche" o "Fancherche" (1276), "Fancherchestrate" (1283), "Caseggiato .... in Belieters Lane e la strada principale conducente versus Fancherche ad portam chiamata Alegate" (1318), "Fanchurche Street" (1337), "vicino Fancherche nel distretto di Langebourne" (1341), "Fancherch Street" (1348-1349), "Chiesa chiamata Fanchurche" (1349), "Fancherchstrete," (1369), "Fanchirchestrate" (1372-1373), "Vanchirche" (1376), "Fancherchestret" (1378), "St. Katherine Colman near Colmanstrete otherwise called Fanchirchestrete" (1408), "Fanchurche Strete" (1510), "Vanchyrche Strett" (1547). In merito al significato del termine, nella successione dei termini, si vede che, nella seconda parte della parola, compare dapprima il riferimento alla Chiesa (pochi sono i dubbi che essa fosse quella di St. Gabriel Fenchurch, dedicata anche a St. Mary and All Saints, una piccola Chiesa nel mezzo della strada sui terreni più alti della City, tra Mincing Lane e Rood Lane, quasi di fronte a Cullum Street , nei pressi di dove si tiene Leadenhall Market, che venne distrutta dal Grande Incendio del 1666, senza essere ricostruita) e poi alla Strada. Relativamente all'interpretazione di "Fen", si contrappongono due tesi. La prima tesi parte dalla constatazione che i paraggi facevano parte del vecchio Mercato del fieno della City. La parola Anglo-Normanna "Fein" (probabilmente derivante dalla Latina "Fænum" = Fieno), ancora sopravvive nella parola "Feneron" (Produttore di fieno). Nel Medioevo, "Fen" fu un comune nome per il fieno. John Stow riporta che Alcuni pensavano che il nome derivasse appunto da "faenum" venduto presso Gracechurch Market. Tale Mercato diede successivamente il nome alla Chiesa verso il 1170 e la Chiesa successivamente diede il nome alla strada, che nel 1337 è citata come "Fanchurche Street". Seguendo tale interpretazione, il termine significherebbe "Chiesa vicino ad un mercato del fieno". La seconda tesi si riallaccia all'Old English "Fenn" (di origine Germanica-Olandese, "Venn" o "Fenn"), che designa terreni bassi e paludosi o frequentemente inondati (nella fattispecie dal Langbourne). John Stow scrive che il carattere "Fennie" o "Moorish" del terreno attraverso cui sarebbe scorso il Torrente "Langbourn(e)" (ma pare che non vi siano documenti che provano l'esistenza di tale corso d'acqua), fu all'origine del nome "Fenne-church", ricordando anche che ai suoi tempi, il Distretto si chiamava Langbourne o Fennieabout. Su tale terreno paludoso venne eretta la piccola St. Gabriel Fenchurch (alterazione "Fan Church"). Non era raro denominare una strada rifacendosi al carattere del suolo. Seguendo tale seconda interpretazione, il termine significherebbe "Chiesa su terrreno paludoso". Viene osservato che non vi sono prove a sostegno della teorie che la località fosse terra bassa o paludosa.
b. Langbourne
Oltre quando appena riportato sopra, riteniamo chiarire ulteriormente che, stando a John Stow, tale corso d'acqua scorreva giù lungo Fenchurch Street e Lombard Street all'estremità occiddentale delal Chiesa di St. Mary Woolnoth, girando poi a sud e frazionandosi in diversi rivoletti, ruscelletti o corsi d'acqua, tanto che "esso lasciò l nome di Share borne Lane (ndr Viottolo del Torrente che si fraziona) o South Borne (ndr Torrente meridionale) e come ho letto perché correva verso sud sino al Fiume Tamigi" ..... Così chiamato dalla sua lunghezza. ". Al tempo di John Stow, però, non vi era alcun segno residuo del Ruscello ai tempi di Stow, e, stando a Henry A. Harben (op. cit.) "la sua derivazione del nome sembra essere puramente mitica. Non c'è motivo di supporre che in questa parte della City vi sia mai stato un ruscello o un torrente fluente, e che i livelli lungo le strade non indicano l'esistenza del letto di un ruscello. La sillaba 'bourne' sembra essere una successiva alterazione del XIII secolo delle pregresse forme 'bord', 'brod'.".
Storia
Informazioni fondamentali sulla Storia dell'area sono fornite da John Stow in "A survey of London" (1598); da Samuel Pepys in "Diary" (1660-1669); da John Strype, in "A Survey of the Cities of London and Westminster (1720); da Walter Thornbury in "Old and New London: Volume 2" (1878), alla voce "Cornhill, Gracechurch Street, and Fenchurch Street" (pagine 170-183); si leggono in "A descriptive catalogue of ancient deeds in the Public Record Office by Great Britain Volume II" (1894), pagine 46 (A. 2172) e 48 (A. 2184); sono fornite da Henry A. Harben in "A Dictionary of London" (1918), alle voci "Fenchurch", "Fenchurch Street", "Fenchurch Station", "Langbourne (The)"; da William C. Edwards in "Transactions of the London and Middlesex Archæological Society" (New Series, Vol. V., Part I, 1923), alla voce ""Claypits and Some Streets of the City of London", che traduciamo e sintetizziamo liberamente.
1. Eventi storici di rilievo
Resti Romani vennero trovati ad una profondità di 16 piedi. Il livello Romano era alla profondità di 12--14 piedi. Al numero 37, di fronte a Cullum Street, fu rinvenuta una pavimentazione tassellata ad una profondità di 11 piedi 6 pollici e delle pareti da Lime Street a Cullum Street, delle sepolure sotto l'estremità occidentale della strada. Dietro St. Gabriel Fenchurch, di cui avete letto nel Toponimo, si trovava St. Dionis (o Dionysius), chiamata Backchurch, probabilmente, proprio per tale ragione. La Chiesa, citata a partire dal 1288, venne ricostruita durante il Regno di Enrico VI (1485-1506), poi, nuovamente dopo il Grande Incendio del 1666, sotto la supervisione di Wren. Lungo Fenchurch Street si trovava Denmark House, che durante il Regno di Fillippo e Maria I (1553-1558), dal 1557, fu la residenza del primo Ambasciatore Russo inviato in Inghilterra. La "Russian Company" aveva appeno iniziato ad operare ed i mercanti Londinesi, desiderosi di avere pellicce selvatiche, oro, ambra, trattavano l'Ambasciatore con prudente rispetto. Lo incontravano con i loro abiti di velluto e catene d'oro, a Tottenham. Ad Islington, Lord Montacute, per conto della Regina, gli diede il benvenuto, mentre, al tempo stesso, il Sindaco, in rosso scarlatto, si fece avanti e lo accompagnò da Master Dimmocks' in Fenchurch Street. La Principessa Elisabetta I (che regnò dal 1558 al 1603), si fermò al numero 53 di Fenchurch Street, presso una Taverna denominata King's Head, dopo essere stata rimessa in libertà dalla Torre di Londra dalla sua dura sorella Maria I (che regnò dal 1553 al 1558). Avrebbe cenato nella Taverna, consumando maiale e pere, dopo aver assistito alla messa nella Chiesa di Allhallows in Mark Lane. La Chiesa di Margaret Pattens, stando a John Stow, avrebbe tale nome perché nei paraggi venivano prodotte e vendute delle scarpe con spesse suole di legno o un anello di metallo, per camminare sopra il suolo bagnato o fangoso. Walter Thornbury, in "Old and New London" (1878), invece, ritiene più probabile che il nome derivi dal fatto che la Chiesa sia particolarmente decorata (altare e tetto) da "patines of bright gold", come quelle a cui William Shakespeare, nel "Mercante di Venezia", paragona le stelle. La Chiesa esisteva nel 1344. Nel 1538, il Crocifisso, lasciato nel Cimitero per ricevere offerte, venne distrutto da alcuni Riformatori troppo ortodossi. Venne ricostruita dopo il Grande Incendio del 1666. Samuel Pepys (1663-1703) fa una interessante allusione a Fenchurch Street, in colegamento con la Grande Peste, in data 10 giugno 1665: "con mia grande preoccupazione, ho saputo che la Peste è giunta nella City (sebbene dal suo principio durante queste tre o quattro settimane, sia stata totalmente fuori della City); ma è iniziata presso il mio buon amico e vicino Dott. Burnett, in Fenchurch Street; il che, per entrambe le ragioni, mi dovrebbe preoccupare". Poi, continua "11 giugno. - Ho visto chiusa la porta del povero Dott. Burnett; ma, sento, che ha ottenuto grande gentilezza tra i suoi vicini, dato che lo scoprì da sé per primo, facendolo rimanere rinchiuso col suo accordo; il che fu molto gentile". Lungo Northumberland Alley, una traversa di Fenchurch Street ad est della stazione, si trovava la prima residenza cittadina dei Conti di Northumberland. St. Catherine Coleman, vicino a dove un tempo insisteva Northumberland House, traeva il suo nome da un ampio giardino che apparteneva ad un Coleman. La Chiesa sfuggì al Grande Incendio del 1666 e venne ricosturita nel 1734. Una traversa di Fenchurch Street, Billiter Street, a nord della stazione, deriva il nome da un'alterazione di "Bellzettar", un Costrutture o Proprietario di case. John Strype (op. cit.) descrive il luogo come formato da case povere e normali, precedentemente, abitate da persone in stato di necessità che vivevano di elemosina. Allora, invece, gli abitanti erano Intermediari e Commercianti, che vivevano in case di legno molto vecchie ed in rovina. Il luogo migliore era Billiter Square, che sempre Strype descrive "un luogo molto bello, aperto ed arioso, ingentilito da nuove e belle costruzioni di mattoni molto ben abitate.". Ironmongers' Hall in Fenchurch Street era un edificio con storia e tradizioni. Il ferro che riforniva Londra nel Medioevo, veniva lavorato principalmente nel Sussex, Surrey e Kent. La relativa Corporazione risulta già nel Trentasettesimo anno del Regno di Eduardo III (1327-1377), quando fece offerte al Re per le Guerre con la Francia, offrendo £6 18s. 4d. Poco dopo un decennio e per lungo tempo poi, i Venditori di ferramenta (Ironmongers) sembrano aver riunito le professioni di Mercante ed Intermediario, dato che possedavano ampi depositi, dove tenevano le barre di ferro, nonché negozi, dove mostravano abbondanza di articoli lavorati, che compravano dai produttori a Londra e nel Paese, dei quali divennero dettaglianti generali. Ironmonger Lane fu uno dei primi siti su cui il commercio confluì. L'edificio venne ricostruito diverse volte. Nel 1748, ne venne fatto uno nuovo su progetto di T. Holden, una bella costruzione di pietra. Nell'ingresso, c'erano ritratti di vari benefattori, come Thomas Betton (un Mercante Turco che aveva donato 26.000 sterline), Sir Robert Geffery, Sir James Cambell. Mincing Lane si chiamava così dalle case che appartenevano ai "Minchuns" o Suore di St. Helen's (Bishopsgate Street). Stando a John Stow, in tale strada vivevano da tempo dei Mercanti Genovesi, chiamati "Galleymen," dato che portavano i loro vini ed altre mercanzie alla "Galley Wharf", in Thames Street. Tra di loro usavano piccoli mezzi pence chiamati a Londra, "Galley halfpence," proibiti dal Parlamento durante i Regni di Enrico IV ed Enrico VI. Tali monete erano più ampie delle corrispondenti "halfpence" inglesi, ma erano meno spesse e non così forti. Mincing Lane è citata da Samuel Pepys (1663-1703) sempre a riguardo del Grande Incendio, in riferimento al 19 giugno 1668: "tra le due e le tre del mattino venimmo svegliati dalle domestiche che gridavano piangendo Fuoco, fuoco, in Marke Lane. Così mi alzai e guardai fuori, ed un orribile e strano timore assalì me ed i presenti. Ci alzammo tutti, la mia preoccupazione era quella di mettere al sicuro l'oro, argenteria e carte (ndr importanti), e potrei averlo fatto rapidamente, ma uscii per vedere cosa stesse accadendo; e tutti erano nella strada; e trovai in una nuova casa che era isolata in Mincing Lane, di fronte a Clothworkers' Hall, che bruciava furiosamente; la casa non era ancora finita; e la presenza dei mattoni si vedeva bene, così bruciò tutto all'interno, e collassò; così senza timore di fare altri danni.". L'originale Clothworkers' Hall, in Mincing Lane, venne comprata da Fullers nel 1455. Il sito segnava il confine del Grande incendio di Londra. Samuel Pepys scrive che l'edificio fu "un corpo di fiamma per tre giorni e notti, (essendo) le cantine piene di olio." Scavi archeologici hanno trovato tracce di buche contenenti residui di lavorazione di carcasse di animali per pellicce e pelli, il che conferma come Fenchurch sia stato il centro di ricche attività commerciali basate sulla produzione, commercio e gestione dei residui di lavorazione delle pelli da parte della Clothworkers' Company, la quale divenne talmente ricca, da divenire proprietaria di più di metà di Fenchurch Street. A nord-est di Mark Lane, stando a John Stow, si trovava il Manor di un Cavaliere del Re Riccardo II (1377-1399), chiamato "Blanch Appleton", poi alterato in "Blind Chapel Court". Durante il Regno di Eduardo IV (1461-1470, 1471-1483), Produttori di cestini e di cassetti venivano ammessi a svolgere i loro commerci a Blanch Appleton. Mark Lane era originariamente chiamata Mart Lane. La Chiesa di Allhallows, in Mark Lane, venne abbattuta dalla Clothworkers' Company per ampliare il suo atrio, era stata data nel 1367, dal Vescovo di Londra all'Abbazia e Convento di Nostra Signora di Grazia, vicino alla Torre di Londra. Stando a John Stow, la Chiesa era chiamata "Stane" o "Stayning" per distinguerla nei primi periodi quando molte Chiese Londinesi venivano costruite di legno. I documenti risalenti al 1491, davano interessanti informazioni, come ad esempio, nel 1492, quando la grande trave della della Chiesa pesava più di quaranta libbre e costava 1d. alla libbra; nel 1587, uno scellino fu pagato ai Campanari per esprimere la felicità per l'esecuzione di Maria, Regina degli Scozzesi; nel 1606, venne pagato uno scellino pe ripittare tre croci rosse sulle porte delle case infettate dalla peste; durante la Grande Peste del 1665, centosessantacinque persone morirono nella Parish e nel medesimo anno vennero spesi £3 17s. 6d. per fuochi di strada per purificare l'aria; nel 1688, i Campanari vennero pagati per esprimere la felicità per il ritorno del Re Giacomo da Faversham, e due giorni dopo per ulteriore felicità per l'arrivo del "Principe d'Orange", allo scopo di detronizzare Giacomo. La Chiesa, sfuggita al Grande Incendio del 1666, doveva essere in pessime condizioni, tanto che nel crollò nel 1671, quasi seppellendo un Sagrestano che stava scavando una tomba. La torre conteneva sei campane, la maggior parte datate 1682-1683, ma le due più vecchie al 1485, stando a Malcom. In Mark Lane, venne costruito "The Corn Exchange" nel 1747, che venne ricostruito dal G. Smith in 1827 ed aperto l'anno successivo. Durante la ricostruzione, venne scoperto un marciapiede romano. I commercianti di mais qui svolgevano un'attività frenetica, che consentiva di sfamare Londra: la conferma deriva dalle settecentoottantasette navi giunte in soli due mesi nel 1841 al porto di Londra dall'estero trasportando mais. La stazione di Fenchurch fu la prima ad essere costruita nella City of London. Il progetto originario si deve a William Tite. La stazione aprì il 20 luglio 1841 per la London and Blackwall Railway (L&BR), sostitutendo un vicino terminale a Minories, che aveva aperto nel luglio 1840. La stazione venne ricostuita nel 1854, su progetto di George Berkley, che aggiunse la facciata principale e la volta. Questa stazione fu la prima ad ospitare una bancarella di libri nella City of London, da parte di William Marshall. Oggi, pur non essendo una grande stazione, è comunque molto attiva. All'intersezione tra Fenchurch Street e Leadenhall Street, si trova "Aldgate Pump", una fontana storica, di cui si ha notizia sin dal tempo del Re Giovanni Senza Terra (1166-1216). In antichi documenti, si cita "Alegate Well", in prossimità delle mura della City of London, che doveva essere la fonte d'acqua di tale originaria pompa. Dal XVIII secolo, rappresentò il punto di misurazione delle distanze con le Contee dell'Essex e Middlesex. A causa della crescita della City of London, venne abbattuta e ricostruita nel 1876 nel suo sito attuale, diverse yarde ad ovest rispetto al luogo originario.
2. Leadenhall Market
Ne abbiamo trattato nella pagina Leadenhall Market.
La stazione ferroviaria di Fenchurch Street
Moderni edifici che sovrastano i tradizionali
Fenchurch Street
East India Arms - Pub
Leadenhall Market
The Walkie-Talkie