Sintesi
Tooting Broadway è una stazione della metropolitana (Northern Line) che serve l'area nota in passato come Tooting Corner, una parte del Manor di Tooting Graveney, la cui Manor House si trovava nei paraggi. Nel Medioevo, a partire dal 1086, come risulta dal Domesday Book, il Manor di Lower Tooting, appartenente ai Monaci Benedettini dell'Abbazia di Chertsey nel Surrey, divenne, nei secoli XII e XIII, proprietà della Famiglia De Gravenel, forse da Graveney nel Kent (da cui Tooting Graveney, che corrisponde approssimativamente a quest'area), mentre il Manor di Upper Tooting fu assegnato ai Monaci Benedettini dell'Abbazia di Bec in Normandia, (da cui Tooting Bec). In origine, i paraggi erano caratterizzati da terreni paludosi con prati, con corsi d'acqua che confluivano nel Fiume Wandle, che sfocia nel Tamigi a Wandsworth. Uno di tali rivoli d'acqua è il Torrente Graveney, che scorre lungo la sezione meridionale dell'area e trae il nome dall'antico Manor, e non viceversa. La trasformazione dei due Villaggi di Tooting in un sobborgo Londinese fu terminata nel 1926, con l'arrivo di quella che oggi è la "Northern Line", che stimolò la crescita edilizia, originando l'area multietnica densamente popolata che oggi caratterizza Tooting. Esiste una terza stazione, quella di Tooting, nel London Borough of Merton.
Distanza dal centro: 6,4 miglia.
Attrattiva: scarsa.
Descrizione dell'area attorno alla stazione
Uscendo dalla stazione, vi trovate in un quadrivio, avendo, ovviamente, quattro possibilità: 1. Se andate verso nord, entrate in Tooting High Street, che diventa Upper Tooting Road approssimando la stazione di Tooting Bec; 2. Se andate verso sud, sempre Tooting High Street diventa successivamente High Street Colliers Wood avvicinandosi alla stazione di Colliers Wood; 3. Se andate verso est, entrate in Mitcham Road, e dopo aver trovato la Chiesa di St. Nicholas e la Chiesa Cattolica di Saint Boniface, diventa London Road approssimandosi alla stazione di Tooting; 4. se andate verso ovest, entrate in Garratt Lane, che vi porta al Cimitero di Streatham.
Toponimo
Il primo documento che fa riferimento a "Totinge" risalirebbe al 727 (anche se vi è chi anticipa la data al 675, o addirittura al 672-674, nonostante il documento riporti "DCC XXVII"; il medesimo nome riappare nel 933). Il condizionale è d'obbligo, dato che l'originalità del documento è fortemente posta in dubbio da molti, tra i quali vi è chi ritiene che si tratti di un falso; altri ritengono che abbia qualche elemento di valore storico, probabilmente formulato in Epoca Sassone; altri, infine, ritengono che sia stato scritto forse per rimpiazzare un documento andato perduto. Ad ogni modo, indicando l'Abbazia di Chertsey, esso è relativo a Tooting Graveney (e quindi, approssimativamente all'area di questa pagina, dove ancora oggi, rimane Graveney Road, poco a nord di Tooting Broadway, Graveney School, e tre esercizi commerciali. chiamati Graveney and Meadow, Graveney Gin, The Graveney Canteen) e non a Tooting Bec. Il documento in discorso è una concessione Anglo-Sassone con cui Frithuwold (Frithenwald), "Subregulus" del Surrey, ed il Vescovo di Londra Eorcenwold (Erkenwald) donarono all'Abbazia di Chertsey una serie di unità (mansae) in diverse località, di cui 7 a Tooting e Streatham, essendo i fondatori. Il testo è in Latino (per agevolare la lettura, evidenziamo gli elementi salienti): "Hæc est carta Fritheuualdi et Earkenuualdi fundatorum Monasterii quod nuncupatur Certeseig, id est insula Cirotis . [I]n nomine domini Dei salvatoris nostris Jhesu Christi . Hanc donationem juris nostri ego Fritheuualdus subregulus provinciæ Surrianorum una cum venerabili patre Erkenuualdo propria voluntate sana mente integroque consilio ad libertatem uniuscujusque rei concedimus et de nostro jure in monasterium quod nuncupatur Certeseg transcribimus ad augendum idem monasterium quod primo sub Rege Egberto constructum est. Hæc est enim reliqua villularum possessio ultra aquam quæ dicitur Waie, quæ ad idem monasterium jure hæreditario et de nostro patrimonio donavimus concessimus et confirmavimus . scilicet . xx . mansas apud Muleseie . x . apud Piterichesham . vii. apud Totinge cum Stretham . vii . apud Micham . xxx . apud Sutone . x . apud Æuueltone . xx . apud Bedintone . vii . apud Whatindone . xx . apud Curedesdone cum pascuis illuc rite pertinentibus . necnon . xx . apud Mestham . v . apud Chepstede cum Chalvedune . x . apud Benstede cum su Emeresfelda . v . apud Eddewure . xx . mansas apud Ebesham . xxx . apud Euuelle cum Cotintone . xx . apud Cegeham cum porcorum pascuis in Anewald . xx . apud Bocham cum Effingeham . xx . apud Coveham cum Pontintone . v . apud Essere cum quinque mansis apud Epse . x . apud Clenedone . et in altera Clenedone . ii . apud Aldeburi . iiiior . apud Comptone . v . apud Henlea . xxx . apud Winchefeld 'cum Elfteham' apud Byflete . viii . mansas cum Weibrugge . x . apud Waltham. Hæc ergo donatio taliter a nobis concessa est et confirmata ut ab omni jugo mundiali sit libera et inviolabilis permaneat. Si quis vero hanc donationem vel libertatem augere voluerit adaugeat omnipotens Deus sibi longævam in hoc sæculo vitam et post finem istius vitæ cælestis regni jocunditatem. Si quis vero, quod non optamus , huius decreti syngrapham infringere temptaverit, aut aliter quam a nobis statutum est mutare studuerit, sit a consorcio æcclesiæ Christi et a collegio sanctorum hic et in futuro segregatus, parsque ejus cum avaris rapacibusque ponatur, ejusque ligamine se sciat esse constrictum cui Christus claves regni cælestis commendans ait. Tu es Petrus et super hanc petram ædificabo æcclesiam meam, et tibi dabo claves regni cælorum et quodcunque ligaveris super terram; erit ligatum et in cælis, et quodcunque solveris super terram ; erit solutum et in cælis. Namque adhuc pro ampliori firmitatis testamento omnimodo præcipimus atque præcipiendo monemus et obsecramus ut maneat ista donacio atque libertas insolubiliter ab omni sæculari servitute exinanita et inconcussa, ut prædiximus , cum omnibus per circuitum ad se rite pertinentibus scilicet . campis . pascuis . pratis . silvis . aquis . stagnis . et rivulis. Idcirco huius donationis et confirmationis munificentiam tam firmiter et immobiliter imperamus observari quia pro hoc ab omnipotenti domino cælestis regni beatitudinem speramus accipere illo largiente cui est honor potestas et imperium per infinita sæculorum sæcula. Amen. Acta est hæc præfata donatio et confirmatio anno dominicæ incarnationis . dcc . xxvii.
Ego Frieuualdus donator una cum Erkenuualdo subscripsimus
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Et ut firmius hæc donatio et confirmatio stabilis fieret a Wlfario Rege Mercianorum hæc cartula confirmata est. Nam et in altare posuit manum suam in villa quæ vocatur Tamu et manu sua propria signo sanctæ crucis subscripsit.
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Similiter Humfridus episcopus rogatus ab Erkenuualdo manu propria subscripsit.".
I due successivi documenti del 1067 e del 1076-1085 fanno riferimento all'Abbazia di Westminster, per cui si riferiscono, come leggerete, al Manor "scomparso", di cui non è nota la sorte, cioè se sia confluito in Tooting Bec o Tooting Graveney. Nel 1086, il Domesday Book distingue quattro Manors, di cui uno successivamente sarebbe diventato di Tooting Graveney. Delle successive varianti dell'attuale nome Tooting, soltanto quella del 1255 indica specificamente per la prima volta il nome di quest'area come "Toting' Gravel" (1255), mentre poi troviamo "Thoting Gravenel" (1272), "Toting Gravenee" (1313), "Totingraveney" (1316), "Totyngge Gravene" (1341), "Totyngravenelle" (1418), "Tooting Graveling" (1486-1493), "Lytle Totynge" (XVI secolo), "Towting-graveney" (1675), "Lower Tooting" (= Tooting Graveney) (1876, Ordnance Survey Map). In merito all'origine e significato del termine, al evitare di ripeterci, rinviamo a quanto scritto, nell'ambito del "Toponimo", nella pagina dedicata a Tooting Bec.
Storia
Informazioni fondamentali sulla Storia dell'area sono fornite da John Stow in "A Survey of London" Volume 1 (1603), alla voce "Towerstreet warde" (nell'edizione "Reprinted from the Text of 1603", 1908), pagina 131; da Nathaniel Salmon in "Antiquities of Surrey: collected from the most antient records" (1736), pagina 39; si leggono in "Rymer's Foedera Volume 11" (1739-1745), alla voce "Rymer's Foedera with Syllabus: 1462", pagina 488; sono fornite da Daniel Lysons in "The Environs of London: Volume 1, County of Surrey" (1792), alle voci "Streatham" (pagine 478-491), "Tooting" (pagine 497-501), "Appendix: Additions and corrections" (pagine 541-572), in "The Environs of London: Volume 3, County of Middlesex" (1795), alla voce "Teddington" (pagine 503-516); da Owen Manning - William Bray in "The History and Antiquities of the County of Surrey; Compiled from the Best and Most Authentic Historians, Valuable Records, and Manuscripts in the Public Offices and Libraries, and in Private Hands with a Facsimile Copy of Domesday, Engraved on 13 Plates" Volume III (1814); si leggono in "Valor ecclesiasticus temp. Henr. VIII. auctoritate regia institutus Volume 2" (1814), pagina 48; sono fornite da John Mitchell Kemble in "Codex Diplomaticus Aevi Saxonici" (1845), Volume 4, pagina 151; da William Dugdale in "Monasticon Anglicanum, or, The history of the ancient abbies, and other monasteries, hospitals, cathedral and collegiate churches in England and Wales. With divers French, Irish, and Scotch monasteries formerly relating to England" Volume VI, Parte II (1846), pagina 1053; da Alban Butler in "The Lives of the Fathers, Martyrs, and Other Principal Saints" Volume 4 (1866), alla voce "St Anselm, Confessor, Archbishop of Canterbury", pagine 194-208; da James Thorne in "Handbook to the environs of London, alphabetically arranged" Volume 1 (1876), pagine 614-615; si leggono in "Anselm" in "Encyclopædia Britannica" (1878), pagine 91–93; sono fornite da Edward Walford in "Old and New London: Volume 6" (1878), alla voce "'Sydenham, Norwood and Streatham" (pagine 303-319); da Walter de Gray Birch in "Cartularium saxonicum: a collection of charters relating to Anglo-Saxon" Volume I (1885), pagine 64-65; si leggono in "Calendar of the close rolls preserved in the Public Record Office : Edward II" (1895), pagina 484; sono fornite da William Edward Morden in "The History of Tooting-Graveney: Surrey" (1897), pagine XXIX-XXX, 1-2; da Alfred Heales in "The records of Merton priory in the county of Surrey, chiefly from early and unpublished documents" (1898), pagina 135; si leggono in "Index to the Charters and Rolls in the Department of Manuscripts, British Museum (Volume 1, Index Locorum; Volume 2, Religious Houses and other Corporations and Index Locorum for Acquisitions from 1882 to 1900) (1900-1912); sono fornite da Henry Elliot Malden in "The Victoria history of the county of Surrey" (1902), pagina 315; si leggono in "Calendar of Close Rolls, Henry III: Volume 1, 1227-1231" (1902), pagina 110; in "Calendar of Patent Rolls Preserved in the Record Office Eduard III A.D. 1334-1338" (1902), pagina 222; in "The Victoria History of the County of Surrey" Volume 1 (1902); in "The Victoria history of the county of Surrey" Volume 2 (1905), pagine 129-130; sono fornite da Thomas William Shore in "The Archaeological Remains and Early Historical Associations of Streatham, Tooting and Balham" (1903), pagina 13; si leggono in "A History of the County of London: Volume 1, London Within the Bars, Westminster and Southwark" (1909), alla voce "Friaries: The crossed friars" (pagine 514-516); sono fornite da da Joseph Armitage Robinson in "Gilbert Crispin, abbot of Westminster: a study of the abbey under Norman rule" (1911), pagine 128 e 142; si leggono in "A History of the County of Surrey: Volume 4" (1912), alle voci "The hundred of Brixton: Introduction and map" (pagine 1-2), "Parishes: Battersea with Penge" (pagine 8-17), "Parishes: Streatham" (pagine 92-102), "Parishes: Tooting Graveney" (pagine 102-107); in "An Inventory of the Historical Monuments in London, Volume 2, West London" (1925), alla voce "Wandsworth" (pagine 93-99); sono fornite da Lilian J. Redstone in "Survey of London: Volume 12, the Parish of All Hallows Barking, Part I: the Church of All Hallows" (1929), alla voce "The history of All Hallows Church: To c. 1548" (pagine 1-20); si leggono in "A History of the County of Surrey: Volume 2" (1967), alle voci "Religious houses: Introduction" (pagine 54-55) e "Alien house: Priory of Tooting" (pagine 129-130); sono fornite da John Aubrey in "Aubrey's History of Tooting" (ristampa 1991); da J. L. Kirby in "Calendar of Inquisitions Post Mortem: Volume 20, Henry V (London, 1995), alla voce "Inquisitions Post Mortem, Henry V, Entries 500-550" (pagine 158-171); da Lionel Green in "Lionel Green tells the story of Tooting Bec" (Merton Historical Society, Bullettin 151, settembre 2004, pagina 12); si leggono in Chantries Act ENGLAND (1548) Encyclopaedia Britannica; in "Journal of House of Lords" (1509-1832); in "Journal of the House of Commons" 1547-1830, che traduciamo e sintetizziamo liberamente. Ulteriori informazioni specifiche ma limitate si trovano in "Journal of the House of Lords: Volume 15, 1691-1696" (1767-1830), alla voce "House of Lords Journal Volume 15: 7 February 1695" (pagine 481-482); in "Journal of the House of Commons: Volume 11, 1693-1697" (1803), alle voci "House of Commons Journal Volume 11: 25 February 1695" (pagine 246-247) e "House of Commons Journal Volume 11: 1 March 1695" (pagine 253-254); in "Calendar of Wills Proved and Enrolled in the Court of Husting, London: Part 2, 1358-1688" (1890), alla voce "Wills: 21-38 Henry VIII (1529-47)" (pagine 634-651); in "A Descriptive Catalogue of Ancient Deeds: Volume 6" (1915), alla voce "Deeds: C.7101 - C.7200" (pagine 431-443); in "A History of the County of Northampton: Volume 4" (1937), alla voce "Parishes: Faxton" (pagine 167-172); Janet Weeks "The Paradise at Tooting: An Account of the Tragedy at Drouet’s Infant Pauper Asylum at Tooting in 1849" (2000).
1. Eventi storici di rilievo
La Storia di Tooting si comprende soltanto "setacciando" la situazione nel trapasso dalla fine dell'Epoca Sassone (con il Re Eduardo Il Confessore) e l'inizio di quella Normanna (con Guglielmo I Il Conquistatore).
1.1 Dalla dominazione Sassone a quella Normanna
A seguito della Conquista Normanna, Guglielmo I Il Conquistatore concesse il Manor di Tooting, oltre ad altri 37 Manors nel Surrey, probabilmente al fine di proteggere Londra dal sud-occidentale, e ciò, potrebbe essere legato ad uno dei possibili significati di "Tooting", "stare di vedetta". Il mutamento nel possesso dei terreni a seguito dell'Invasione Normanna è ritraibile dal Domesday Book. Tale indagine Normanna riporta quattro "voci" sotto la dizione "Totinges": una certamente si riferisce a Tooting Bec, una è di difficile attribuzione ad una delle due Tooting, le altre due si riferiscono certamente a Tooting Graveney. La popolazione complessiva di tutte e quattro le voci era pari a 17 nuclei familiari (media) e le unità tassabili erano 5 unità invariate e 16.8 di esenzione (molto grande).
1.1.1 Manor di Tooting Bec (primo dell'elenco)
A differenza degli altri, questo Manor rientrava nella Parish di Streatham, di cui possiamo conoscere i dati salienti tramite il Domesday Book per il periodo 1066-1086; ma poiché in questo lasso di tempo diversi furono i Manors o Tenute registrate come giacenti in tale Parish, per avere un'idea meno confusa di quanto accadde successivamente, è necessario sintetizzare la loro situazione al 1066, al tempo di Eduardo Il Confessore, quando essi erano tenuti da:
1.1.2. Manor dall'incerto destino (terzo dell'elenco)
Rientrava nella Hundred di Brixton. Qui vivevano solo 2 famiglie nel Villaggio, vi erano 4 unità di esenzione e 4 tassate (60-120 acri o 24-48 ettari). Vi erano terreni per 1 aratro e mezzo e 3 acri di prato. Il valore per il Lord era 2 sterline (1066), 1 sterlina (circa 1070), 2 sterline (1086). Nel 1066, il Lord era Swein (o Swain o Sweyne) dell'Essex e l'Overlord il Re Eduardo Il Confessore, nel 1086, il Lord era Otbert (o Odbert) ed il "Tenant-in-chief" era l'Abbazia di San Pietro di Westminster. A quest'ultimo riguardo, però, sussiste un'incertezza, visto che sebbene sembri che questo Manor sia andato al Conte Waltheof dopo la morte di Eduardo Il Conquistatore, e poiché il Conte prese a prestito del danaro per la sua sicurezza da Alnod, un Cittadino di Londra, sarebbe stato quest'ultimo a concedere la terra così incamerata all'Abbazia di Westminster, nonostante che una concessione dell'Abbazia mostri che il Manor sia stato concesso ad essa direttamente da Eduardo Il Confessore dopo la morte di Swein. Ad ogni modo, anche se Manor fu confermato da Guglielmo I e da Enrico I, poiché mancano citazioni successive di Tooting tra i possedimenti dell'Abbazia di Westminster, è stato ipotizzato che questo Manor, col passare del tempo, sia stato assorbito dal Manor di Tooting Bec o da quello di Tooting Graveney, o, comuque, si sia fuso con uno dei due. Tale è la posizione sia di Nathaniel Salmon "Sono propenso a credere che vi fossero tre Divisioni a Tooting, dato che vi trovo tre Manors. Quando due di loro furono uniti nell'Abbazia di Bek, essi vennero chiamati insieme Upper Tooting, e questo è chiamato Lower, che per una migliore distinzione ebbe la denominazione di Graveney", che di Daniel Lysons, una prima volta scrivendo "venne unito ad uno degli altri due manors" ed una seconda scrivendo "Questo Manor ... fu probabilmente unito successivamente o a quello di Tooting Bec o a Tooting Graveney", che da William Edward Morden "Questo Manor è supposto essere stato unito o a(l Manor di) Tooting-Bec o al Manor di Tooting-Graveney". Tuttavia, in tempi successivi, Thomas William Shore suggerì che tale Manor fosse stato incluso nel Manor di Battersea e Wandsworth dell'Abbazia di Westminster (e che al tempo in cui scriveva l'Autore, 1903, formava quella parte della Parish di Battersea che confinava con Upper Tooting). Tale ipotesi sembra meglio risolvere il problema determinato dalla scomparsa di tale Manor, e sembrerebbe confermata da una descrizione del XVI secolo delle terre della Signora Anne Brooke che si trovavano a Tooting Bec ed erano delimitate dai terreni dell'Abate di Westminster.
1.1.3. Terzo Manor (quarto dell'elenco)
Rientrava nella Hundred di Brixton. Vi era una sola famiglia ("unus villanus"), 1 unità di esenzione ed 1 unità tassata, terreni per mezzo aratro, 1 acro di prato ("una acra prati"). Il valore per il Lord era 0.8 sterline (1066) e 0.5 sterline (1086). Nel 1066, il Lord era Osward (Osuuardus) di Norton e l'Overlord il Re Eduardo Il Confessore, nel 1086, il Lord era Haimo, Lo Sceriffo del Surrey, ed il "Tenant-in-chief" l'Abbazia di San Pietro di Chertsey.
1.1.4. Manor di Tooting Graveney (terzo dell'elenco)
Rientrava nella Hundred di Brixton. Nel documento si legge "Totinges de abbe de Certsey". Vi erano 3 famiglie nel Villaggio e 2 piccoli Proprietari, vi erano 5.8 unità di esenzione (90-180 acri o 36-72 ettari, in base alla fertilità), terreni per 3 aratri, 4 acri di prato ed una Chiesa (St Nicholas). Il valore per il Lord era 2 sterline (1066), 1 sterlina (circa 1070), 3.5 sterline (1086). Nel 1066, il Lord era l'Abbazia di San Pietro di Chertsey, che nel 1086, era divenuto Haimo, Lo Sceriffo del Surrey, mentre nel 1086, il "Tenant-in-chief" era divenuta la citata Abbazia di San Pietro di Chertsey.
1.2. Storia dell'intera area
Sin dal VI secolo, viene registrato il Culto nell'area. Nel Domesday Book vi è un riferimento alla Chiesa di St. Nicholas, che trasse il nome dal Vescovo di Micra in Licia (oggi, Turchia Meridionale) ed è oggi partrono della Russia. Dal "Toponimo" sapete che nel 727 (anche se vi è chi anticipa la data al 675, o addirittura al 672–674, nonostante il documento riporti "DCC XXVII"), Frithuwold (Frithenwald), "Subregulus" del Surrey, ed il Vescovo di Londra Eorcenwold (Erkenwald) avrebbero donato all'Abbazia di Chertsey una serie di unità (mansae) in diverse località, di cui 7 a Tooting e Streatham, essendo i fondatori. Nel documento si legge "Totinges de abbe de Certsey". Ricordiamo ancora che abbiamo usato il condizionale, dato che "l'autenticità del documento che contiene questa donazione è dubbia". Tuttavia, tale concessione sembra essere stata accertata dalla successiva del 16 dicembre 933, con cui Re Æthelstan conferma pregresse concessioni di terreni in numerose località, tra cui Tooting e Streatham. Anche in questo caso, vi è chi dubita dell'autenticità del documento, ad esempio, un "falsario potrebbe aver preso alcune formule da un vero e proprio diploma di Æthelstan". Il testo è in Latino (evidenziamo gli elementi salienti): "[R]egente 7 moderante domino nostro Jhesu Christo imperpetuum . Ego Æthelstanus Rex 7 rector tocius huius Britannie insule largiente domino 7 omnibus sanctis ejus has terras subscriptas eternaliter dono 7 confirmo venerabili familie que est in Certeseye sicut ab antiquis temporibus illi honorabili familie ecclesie prænominate a venerabilibus patribus predecessoribus nostris constitutum 7 confirmatum fuit. Hec autem sunt nomina villularum huius mee donacionis 7 confirmacionis hoc est in loco in quo situm est Monasterium sancti Petri id est in Certeseye . 7 Thorp . 7 Egeham . 7 Chebeham . 7 Fremeley . Weybrugge Wodeham . Whone Waldesham . Getinges . Muleseige . Piterichesham . Totinge . Stretham . Micham . Suttone cum unresfelda silvatica . Euualtone . Bedintone . Whatindone . Cudredesdone . Chepste'de' . Mestham . Chalvedune . Benstede cum suˇemeresfelda . Cheham . Cudintone . Euuelle . Ebesham . eddeuuere . Bocham . Effingeham . Clendone . Coveham . 7 Pontintone Ældburi 7 duas mansas in altera Clendone . Biflete . Dritham . Busseleghe et Waltham . Et precipio in nomine sancte 7 individue trinitatis . ut hee supranominate terre sint eternaliter libere ab omni jugo terrene servitutis. Volo autem ut quamdiu christianitas permanserit in hac insula sint Monachi de Certeseya mei intercessores ad Deum. Si quis vero hanc meam donacionem et confirmacionem adaugere voluerit adaugeat ei Deus omnipotens premium in regno celorum . Si quis autem minuerit; minuatur merces ejus hic 7 in regno Dei nisi prius cum satisfactione digna emendaverit . Volo necnon 7 præcipio ut omnes eorum terre . quas antecessores mei seu aliqui alii fideles illis dederunt . in hac eadem libertate permaneant . Hoc vero constitutum fuit et confirmatum in regali villa que anglice Kingestone vocatur Anno dominice incarnacionis . d o . cccc . xxx . iii . Indictione sexta . xvii kl' Januar' cum eorum testimonio quorum nomina infra conscripta videntur.
Ego Æelstanus rex totius Britannie Dei gratia in regni solio sublimatus signo sancte crucis + hoc corroboravi 7 confirmavi.
Ego Huwol subregulus subscripsi +
Ego Wolstan Archiepiscopus subscripsi +
Ego Elured Episcopus subscripsi
+
Ego Odda subscripsi + ".
Altra conferma all'Abbazia di Chertsey della originaria concessione si ha nel 1062, quando Eduardo Il Confessore include 7 unità a "Tooting con Streatham" nella sua enumerazione delle beneficenze di Frithuwold (Frithenwald), "Subregulus" del Surrey, e del Vescovo di Londra Eorcenwold (Erkenwald) all'Abbazia di Chertsey. Anche in questo caso, l'autenticità del documento è posta in dubbio, anche, ci sembra, più dei precedenti documenti: "falso", "lavoro di ..... (un) falsario", "improbabile che sia autentica nella sua forma attuale", o addirittura, i Monasteri di "San Paolo e Chertsey devono essersi accordati per produrre documenti falsi". Il testo è in Latino (evidenziamo gli elementi salienti): "In nomine Domini nostri Iesu Christi saluatoris. Ea que secundum legem canonicam disposicionem salubriter diffiniuntur, licet solus sermo sufficeret, tamen pro euitanda futuri temporis ambiguitate fidelissimis scripturis et documentis sunt commendanda. Quam ob rem ego Eaduuardus rex, pro eterne retribucionis spe et relaxacione peccaminum meorum ad laudem nominis Domini et ad honorem sancti Petri apostolorum principis, regali auctoritate renouaui atque restauraui libertatem ad monasterium quod Ciroteseg noto nuncupatur onomate, secundum quod prius illam rex Fritheuuoldus et Erkenuualdus episcopus constituere, qui se sub iure hereditario ad prefatum monasterium cum tota substantia ac possessione ad Christo seruiendum commandauerunt, quatinus nobis in commune misericors et clemens rerum conditor ad uicissitudinem huius munificencie et emolumenta largitatis errata piaculorum indulgeat et celestis regni beatitudinem inpendat. Qui etiam prefatus abbas Erkenuualdus illud priuilegium quod hactenus in presento habetur monasterio in Romulea urbe petebat ab Agathone papa aliaque quamplurima priuilegia que nostri antecessores pro redempcione animarum suarum et pro celestis regni desiderio constituerunt in illo monasterio scripta continentur. Hec est interim illa libertas quam ut perpetualiter in sepedicto monasterio permaneant animo libenti constituo, hoc est .v. mansas in situ eiusdem monasterii, .x. etiam æt Torpe, .xv. æt Egeham, x. et Chabbeham, quas ab omni regali tributo liberas esse concedo. Et hanc priuilegii dignitatem confero ut sine impedimento secularium rerum et absque tributo fiscalium negociorum illius loci habitatores liberis mentibus deo soli seruiant et monasticam cenobialis uite disciplinam Christo suffragium largiente regulariter exerceant ac pro statu et prosperitate regni nostri et indulgencia commissorum criminum ante conspectu diuine maiestatis preces fundare conentur et orationum officia frequentantes in ecclesiis pro nostra fragilitate dominum interpellare nitantur. Hec est reliqua uillularum possessio que ad eundem monasterium rite noscitur pertinere, .x. mansas apud Piterichesham, .vii. mansas æt Totinge cum Stratham, .vii. mansas æt Micham et Sudtone, .xx. mansas cum Baenstede et cum Suˇemeresfelda et Hwaetedune, .xx. mansas cum Cuˇredesdune et cum Cealfadune, .xx. apud Mestham', et Chepestede .v. mansas, .xx. mansas æt Ebesham cum .vi. mansas æt Cudintone et cum .v. mansas æt Waedleuurwe, .xx. mansas æt Bocham cum Effingeham et cum Dritham et cum Piccingauurwe, .xx. mansas æt Couenham cum .v. mansas æt Esshere et cum .v. mansas æt Æpse, .x. mansas et Clenedune et in altera Clenedune .ii. mansas quas Wluuoldus abbas emebat ab Haroldo comite cum duobus marcis auri ante Eduuardum regem, .iiii. mansas et Aldeburi, .vi. mansas at Henlea, .x. mansas at Waltham, .viii. mansas et Bifleote cum Weybrigga, .ii. mansas et Laelham quas abbas Wluuoldus emebat ad Æduuardo rege cum .xv. marcis argenti et .i. mansam et Exforde. Hanc ergo libertatem pro peticionem et ammonicionem meorum optimatum meo dilectissimo abbato Wluuoldo qui tunc temporis eidem monasterio prefuit cunctisque successoribus placabili mentis deuocione dictare scribere commendare procuraui. Hoc uero decretum a nobis libenter concessimus taliter confirmaui et seruari decernimus, ut tam nobis uita comite propicia diuinitate regni gubernacula regentibus quam futuris successoribus hereditatis iure regnandi monarchiam tenentibus inextricabile lege firmiter roboretur. Siquis uero hanc libertatem augere uoluerit, adaugeat omnipotens deus sibi longeuam a hoc seculo uitam et post finem istius uite celestis regni iocunditatem. Siquis uero quod non optamus huius decreti singrapham infringere temptauerit, aut aliter quam a nobis statum est mutare studuerit, sit a consorcio Christi ecclesie et a collegio sanctorum hic et in futuro segregatus parsque eius cum auaris rapacibusque ponantur eiusque ligamine se constrictum sciat cui Christus claues regni celestis commendans ait, Tu es Petrus et super hanc petram edificabo ecclesiam meam et tibi dabo claues regni celorum et quodcumque ligaueris super terram erit ligatum et in celis, et quodcumque solueris super terram erit solutum et in celis. Namque adhuc pro ampliori firmitatis testamento omnimodo precipimus atque precipiendo obsecramus ut maneat ista liberta insolubiliter ab omni seculari seruitute ut prediximus exinanita cum omnibus per circuitum ad se rite pertinentibus, campis, pascuis, pratis, siluis, riuulis, tribus exceptis, expedicione pontis arcisue constructione. Iccirco uero huius donacionis munificencia tam firmiter atque immobiliter imperamus quia pro hoc a domino celestis regni beatitudinem accipere speramus, illo largiente cui est honor, potestas et imperium per infinita seculorum secula. Amen. Acta est autem prefata donacio anno dominice incarnacionis .mlxii., indictione .xv., consencientibus hiis testibus quorum uocabula infra caraxata clare patescunt.
Ego Eduuardus Anglorum monarchus hoc donum agye crucis taumate roboraui +.".
Durante il Regno di Guglielmo I Il Conquistatore, diverse pertinenze del Manor di Battersea (talvolta detto Manor di Battersea e Wandsworth) vennero vendute. Tra queste, una unità fu aggiunta a Chertsey e, forse, costituì parte del Manor dell'Abbazia di Chertsey a Tooting. L'alienazione di parti dell'originario Manor a Tooting, Streatham e Peckham può spiegare la strana posizione di Penge, che era un borgo di Battersea contenente notevoli terre comuni del Manor (è evidente dalla estensione al XVI secolo che il Manor includeva rilevanti distretti al di fuori della Parish), da cui è diviso da questi tre distretti importanti. Dal "Toponimo", sapete che nel 1086, nel Domesday Book, questo originario Manor appartenente all'Abbazia di Chertsey compare come una tenuta valutata 6 unità tassabili durante il Regno di Eduardo Il Confessore (che abbiamo indicato in precedenza come "1.1.4. Manor di Tooting Graveney"), mentre un'altra unità tassabile nella Parish, che Osward aveva tenuto per il Re con facoltà di scegliere il Lord, era andata sin dalla Conquista Normanna (1066) sotto la Signoria dell'Abate di Cherstey (che abbiamo indicato in precedenza come "1.1.3. Terzo Manor"). Sapete anche che il primo sub-affittuario del Manor il cui nome è stato preservato, fu lo Sceriffo Hamon (Haimo), che possedeva nel 1086 tutte i terreni di Tooting dell'Abbazia di Chertsey. A tale data risale la prima citazione della Chiesa di St. Nicholas, quando una Chiesa con 4 acri di prati apparteneva al Manor tenuto dal citato Hamon Lo Sceriffo per l'Abbazia di Chertsey. I terreni passarono successivamente alla Famiglia Gravenel (forse da Graveney nel Kent settentrionale). da cui la Parish assunse poi il nome di Tooting Graveney. Un tal Richard de Gravenel testimoniò la concessione a St. Mary Overy di Southwark della Chiesa di Graveney, probabilmente, tra il 1139 ed il 1147 ed un tal Hamon de Gravenel, concesse la Chiesa di Graveney (quando era, probabilmente Lord del Manor), con tutte le decime al Priorato di St. Mary Overy di Southwark, dono confermato dal Vescovo di Winchester Richard Bishop tra il 1174 ed il 1189. I successori dell'Abate di Chertsey furono confermati nel possesso di Tooting e Streatham dal Papa Eugenio III nel 1149 e Papa Alessandro III nel 1175. Dal XIII secolo, il nome di Streatham fu eliminato dalla descrizione del Manor, che allora fu dichiarato consistere di una "knight's fee" (estensione di un terreno sufficiente a sostenere un Cavaliere nell'adempimento delle sue funzioni feudali a Tooting). Nel 1212, la "knight's fee" che Richard de Gravenel teneva per l'Abate di Chertsey deve essere stato il Manor di Tooting, che 70 anni dopo, in un'inchiesta, fu trovato essere passato a lui dai suoi antenati con lo stesso tenore. Nel 1216, Richard venne privato da Giovanni Senza Terra dei terreni che possedeva a Tooting, che furono attribuiti al Balestriere Briton. Il suo possesso non durò a lungo, dato che la sua vedova Alice teneva i suoi terreni in dote prima del 1229, mentre gli eredi senza nome di Richard Gravenel figuravano come Inquilini del suo Manor di Tooting durante il Regno di Enrico III. Sembra che il Manor sia andato a John Gravenel, forse, il figlio di Richard ed Alice. Alcune rivendicazioni ad esso, avanzate per conto dell'Arcivescovo di Canterbury furono respinte nel 1229, quando fu trovato essere di competenza dell'Abate di Chertsey. La custodia delle terre di John Gravenel, vivente nel 1252, a Tooting Graveney, ad eccezione della dote della sua vedova, fu concessa sino alla maggiore età dei suoi eredi dall'Abate di Chertsey a Bartolomew de Castello e debitamente ripristinata da lui all'Abate nel 1272. Nel 1285, fu fatta una concessione di libera caccia a Tooting a Bartholomew de Castello. Il successivo Lord che risulta dai documenti è Thomas Ludlow, possessore di Tooting Graveney nel 1287, ma probabilmente da prima, ma non si sa, se per il matrimonio con una figlia di John Gravenel o come inquilino dell'Abbazia di Chertsey all'estinzione del ramo del Surrey di questa Famiglia. Allora o successivamente, egli sposò Joan, figlia dell'ultimo Barone Marmion. La concessione di libera caccia nel suo Manor di Tooting Graveney, data nel 1285 a Bartholomew de Castello fu reclamata anche da lui, come pure "view of frankpledge" (quest'ultima forse sorse in una concessione originaria e generale all'Abbazia di Chertsey, ed è citata tra le libertà di Tooting Graveney sino al 1726). Nel 1291, la Chiesa di Tooting, St. Nicholas valutata 2 sterline, fu inclusa successivamente nella lista dei benefici appartenenti a tale Casa Religiosa. Una casa di abitazione, che rientrava tra le pertinenze del Manor nel XIV secolo, potrebbe corrispondere a quella nota nel 1802 come Hill House. Nel 1314, qui c'era una colombaia (nel 1652, ne sono citate due, nel 1726, una). Nel 1314 (o prima), alla sua morte, Thomas Ludlow(e) fu dichiarato Lord del Manor di Tooting Graveney, mentre il resto delle sue terre andarono in possesso temporaneo del suo creditore William de Trente. Nel 1331, Thomas Markward fu autorizzato a vendere al Priore ed Frati della Sacra Croce presso la Torre di Londra una casa e 13 acri a Tooting, e, cinque ani dopo, nel 1336, William Roce vendette alla medesima Casa 3 case. Ciò risulta un documento datato 10 febbraio 1336, che recita "Autorizzazione all'alienazione in manomorta da William Roce al Priore e Frati della Sacra Crote della Torre di Londra, in soddisfazione di 3s. annui dei 100s. di terra e fitto di cui essi hanno licenza del Re ad acquistare, di tre case a Totyngg, che sono del valore annuo di 18s., come appare da una inquisizione presa da Walter de Hugenford, ultimo Incameratore nelle Contee del Surrey, Sussex, Kent e Middlesex.". Un terzo tenuto in dote dalla moglie di Thomas Ludlow sino alla sua morte nel o prima del 1340, era stato tenuto nelle mani del Re verso il 1321 per aver contratto matrimonio senza autorizzazione con Henry Hillary. Il resto del Manor era tenuto da un più giovane Thomas Ludlow, figlio ed erede di Thomas e Joan, che nel 1330, fece un accorto con sua moglie Katharine. Dal 1336, quando morì il secondo Thomas, indebitato come suo padre, Tooting Graveney fu tenuto da Katharine sino alla sua morte nel 1393. Sua erede fu la figlia Margaret Ludlow, vedova di Sir John Dymoke, campione d'Inghilterra all'incoronazione di Riccardo II, in virtù della discendenza di sua moglie dall'ultimo Barone Marmion, e descritta come Lord del Manor di Tooting nel 1372. Quando Margaret morì in età avanzata nel 1414, le sue Tenute del Lincolnshire andarono a suo figlio ed erede Thomas, allora settantenne, che l'aveva rappresentata a due successive incoronazioni, ma non spravvivono documenti che dimostrino se ella possedesse ancora la sua eredità del Surrey e quindi, Tooting Graveney. Da una "Inquisition post mortem" del 21 ottobe 1416, risulta che il 26 luglio 1415, Enrico V effettuò una serie di concessioni a favore di John Norton, William Richardeson, John Flyxburgh, Cappellani, tra cui il Manor di Tooting Graveney, da tenersi per l'Abate di Chertsey in "socage" (diritto di possedere terreni in cambio di servizi non militari agricoli o altri) per l'affitto di una rosa rossa a mezza estate. Entro due anni dalla morte di Margaret Ludlow, quindi, entro il 1416, un altro John Dymoke, forse il suo figlio più giovane, morì investito del Manor di Tooting Graveney, su cui aveva fatto un accordo pochi mesi prima. La Signoria dell'Abate di Chertsey continuò sino al 1428, mentre il servizio al quale era tenuto si era ridotto nel 1314 alla metà suindicata del XIII secolo; nel 1393 e 1416 esso appare come il pagamento di di una rosa nel giorno di San Giovanni Battista, ed era apparentemente estinto prima del 1500, quando i giurati non furono in grado di fare alcuna dichiarazione in merito allla sua configurazione ed entità. Il figlio di John Dymoke, omonimo ed erede, nel 1428 aveva una "knight's fee" a Tooting Graveney che un tempo apparteneva a John Draycote e John Dymoke, forse era stato il nonno di Andrew Dymoke, il giovane, che era Lord del Manor quando egli morì nel 1500, lasciando un figlio ed erede Thomas, di soli tre anni. Nel XVI secolo, i documenti della Corte di Tooting Graveney riportano l'estrazione di ghiaia e terriccio, la rimozione di ginestre ed il pascolo del bestiame sui due "Commons": Tooting Common fu diviso in due parti lungo il confine tra le Parishes di Streatham (in cui ricadde Tooting Bec Common, anche noto come Tooting Heath) e Tooting Graveney (in cui ricadde Tooting Graveney Common), che seguiva i corso d'acqua noto come "York Ditch", affluente del Torrente Falcon, che scorreva dove ora insiste Doctor Johnson Avenue, che fu appunto alberata per evidenziare il confine. Nel 1535, il Priore di Merton possedeva una piccola proprietà a Tooting. Tra il 1536 ed il 1541, sembra che Enrico VIII abbia confiscato i Manors di proprietà della Chiesa durante la soppressione dei Monasteri, ma subito dopo, William Dymoke è detto aver posseduto Tooting Graveney durante il Regno di Eduardo VI (1547-1553), Maria I (1553-1558) ed Elisabetta I (1558-1603). I Registri della Parish partono dal 1555, anche se gli originali sono disponibili solo dal 1603. Il Manor deve essere poi ritornato alla Famiglia Dymoke di Scrivelsby, dato che Robert Dymoke, figlio di Sir Edward Dymoke di Scrivelsby, morto in quell'anno, tenne la sua prima Corte qui nel 1566. Suo figlio Sir Edward Dymoke, campione d'Inghilterra e rappresentante in linea retta di Margaret Dymoke, lo vendette nel 1593 a James Harrington, che lo trasferì due anni dopo a Sir Henry Maynard, Segretario di Lord Burghley. Durante il suo Regno di Elisabetta I, vi fu una disputa tra i Residenti locali e quelli vicini di Streatham, che illegalmente traevano ghiaia da Tooting Graveney Common. In una lettera scritta da Rowland White a Sir Robert Sidney, si legge "The Queen removed on Tuesday to Tooting.". Per tale ragione, venne realizzato un viale alberato sul Common in suo onore. Si suppone che Elisabetta I sia stata ospite nel 1600 di Sir Henry Maynard, il Lord del Manor, che morì nel 1610, e 14 anni dopo, Tooting Graveney era tenuto dai suoi figli William, John e Charles Maynard. Esso fu, probabilmente, attribuito a Sir John Maynard, il secondo fratello, dato che 1652, egli unitamente a James Harrington, citato prima, lo trasmise, probabilmente come parte di un accordo matrimoniale a John Rushout, la cui sorella Katherine sposò John, figlio ed omonimo di Sir John. Il più vecchio Sir John morì nel 1658, il più giovane nel 1665, lasciando solo una figlia Mary, che deve aver sposato William Adams, dato che nel 1682, Mary e William Adams e Sir James Rushout, figlio di John Rushout, trasferirono Tooting Graveney a Sir Francis Pemberton, Giudice Supremo delle Corti Comuni. Egli sembra aver agito come Fiduciario della Famiglia Whichcote, in cui era sposato, dato che Sir Paul Whichcote, suo cognato, possedeva con sua moglie Jane nel 1689, e, nel 1694, furono autorizzati da un atto privato del Parlamento di stipulare fitti novantanovennali del loro Manor di Tooting Graveney. Nel 1688, a Tooting High Street, dei Dissidenti Protestanti, tra cui Daniel Foe, poi Defoe (Autore di Robinson Crusoe), uno degli esponenti di punta, fondarono una Chiesa Congregazionale Anticonformista. Si ipotizza che Egli abbia vissuto a Tooting poco dopo il suo matrimonio nel 1684. Tuttavia, non è stata trovata traccia della sua eventuale vita trascorsa nella Parish. Inoltre, sono improbabili le voci relative ad una sua permanenza ad "Hill House", visto che venne costruita non prima del 1784, quindi dopo la morte di Defoe nel 1731. La Chiesa Congregazionale fu incorporata nella Chiesa Presbiteriana d'Inghilterra nel 1881. Nel XVIII secolo, i terreni di Tooting Graveney erano essenzialmente coltivabili. Dal 1700, la proprietà della terra è illustrata in modo più chiaro, distinguendo i terreni in possesso relativi al Manor da quelli di proprietà a titolo definitivo, non come Inquilini. Sir Paul Whichcote e suo figlio Francis ebbero un recupero del Manor nel 1713, e lo vendettero nel seguente anno a Sir James Bateman, Sindaco di Londra nel 1717, da cui venne intestato a suo figlio ed erede James. Nel 1725, un altro atto privato del Parlamento autorizzò James Bateman a vendere le sue Tenute del Surrey e, perciò, Tooting Graveney fu venduto l'anno successivo a Percival Lewis (forse, passando prima nelle mani di Abraham Atkins). Si dice che sia passato poi al figlio ed erede e poi al nipote Percival Lewis. Nel 1744, documenti della Corte fanno riferimento a "The Mitre", che si trovava a Mitcham Road ed era una delle quattro taverne; le altre erano "The Castle" a Tooting High Street, "The Angel", demolita nel 1889, e "The Rising Sun", che cadde sotto un incendio alla fine del XIX secolo. Nel 1752, Percival Lewis divise i terreni del Manor di Tooting Graveney, dato che ne vendette una parte a Joseph Salvator. Di ciò è rimasta una traccia nella Toponomastica nei pressi della stazione di Tooting Broadway, in una traversa di Mitcham Road, denominata "Salvador", che dovrebbe trarre il nome proprio da tale ricca Famiglia di Tooting che svolse un ruolo di primo piano nella creazione del primo insediamento Ebraico in America. Nel 1767, il Manor di Percival Lewis venne venduto all'asta per 770 sterline a Morgan Rice, Distillatore, Alto Sceriffo del Surrey nel 1776. Nel 1784, sui terreni del Manor, venne costruita Hill House. Alla morte di Morgan Rice, nel 1795, Tooting Graveney andò a suo figlio John e poi a John Morgan Rice, e venne venduto nel 1802 dalla Famiglia Rice a Thomas Platt. Nel 1803, Benjamin Oakley costruì Tooting Lodge, che subito vendette a Rees Goring Thomas. Nel 1811, quando quest'ultimo acquisì la Signoria del Manor di Graveney, ridenominò la struttura "Manor House". Nel 1831, una rilevante parte degli Abitanti di Tooting Graveney lavorava in Agricoltura. Nel 1833, venne abbattuta la Chiesa medioevale di St. Nicholas, citata sin dal 1086, nel Domesday Book, che si era evoluta secondo una combinazione di Stili Romano-Britannico, Sassone e Normanno, con una torre circolare ed un campanile di ciottoli. Ciò fu dovuto all'accresciuta popolazione, per cui, la vecchia struttura era più in grado di contenere, sin dal 1814, i Fedeli che partecipavano alle Celebrazioni Religiose. Si pensò inizialmente di ampliarla, ma si optò per rimpiazzarla con l'attuale struttura, che venne estesa diverse volte nel periodo 1873-1889, con una vasta navata, poi suddivisa in parti più gestibili,. Nel 1846, la Parish di St Nicholas venne trasferita dalla Diocesi di Winchester a quella di Londra, per essere trasferita a quella di Rochester nel 1877, ed infine, a quella di Southwark, a cui appartiene oggi. Nel 1848, "A Topographical Dictionary of England" descriveva "Tooting, Lower, or Tooting-Graveney (St. Nicholas)" come segue: "a parish, in the union of Wandsworth, W. division of the hundred of Brixton, E. division of Surrey, 7 miles (S. S. W.) from London; containing 2840 inhabitants. The parish comprises 500 acres, of which 50 are common, and the remainder chiefly good pasture. The village, consisting of two streets, is situated on the road from London to Brighton, through Reigate, and is supplied with water from wells formed by boring; the atmosphere is considered very salubrious, and the environs are studded with elegant cottages and villas. Assemblies are occasionally held during the winter months. The parish is under the metropolitan police. The living is a rectory, valued in the king's books at £8. 8. 6½.: net income, £374; patron, the Rev. Richard W. Greaves. The church was rebuilt in 1832-3, in the later English style, by subscription, by a sale of part of Tooting common, and by a grant of £350 from the Incorporated Society: it contains monuments to Sir John Hebden, ambassador to Russia in the reign of Charles I.; Sir James Bateman; and others. There are places of worship for Independents and Wesleyans; also national schools, erected on the site of some former ones, in 1828, at an expense of £1800.". Nella metà del XIX secolo, l'Istituto per Bambini Indigenti di Peter Drouet fronteggiava Broadway, occupando 7 acri. Fu un'iniziativa rilevante e proficua per Drouet, sino a quando precarie condizioni igienico-sanitarie favorirono un'epidemia di colera nel 1849, in cui persero la vita 118 bambini. Per tale ragione, Drouet andò sotto processo ma venne assolto. Poco dopo, vendette, ed il drammatico accadimento stimolò importanti miglioramenti comunali nel drenaggio della zona. Da Thomas Platt, si dice che il Manor sia passato a Charles, figlio di Sir Charles Pole, che lo vendette ad Henry Baring. Il successivo Acquirente fu Rees Goring Thomas, a cui successe suo figlio omonimo, che vendette Tooting Graveney nel 1861 a William James Thompson, che visse a "Tooting Lodge", comprò il Manor per cifre variamente documentate, da 2000 a 3650 sterline, avendo 22 acri e mezzo di terra. Dagli anni '60 del XIX secolo, vennero costruite ville tra gli orti ed il nuovo Lord del Manor William James Thompson chiese di recintare Tooting Graveney Common. Tuttavia, nel 1869, i locali Proprietari terrieri vinsero la causa, così che il "Common" evitò la speculazione edilizia, ed in base ai termini di legge, fu trasferito dal Lord del Manor William James Thompson, nel 1875, in mano pubblica al Consiglio Metropolitano dei Lavori (pubblici). Nel 1876, James Thorne in "Handbook to the Environs of London", descriveva Tooting Graveney come "molto piacevole ed, a parte il Common, molto ordinario.". Nel 1887, il Gazetteer of the British Isles di John Bartholomew descriveva Tooting come segue: "ry. sta., Surrey, 2 miles E. of Wimbledon.". Sino agli anni '80 del XIX secolo, l'area di Tooting rimase una zona agricola del Surrey e divisi erano ancora i due piccoli Villaggi di Tooting Graveney e Tooting Bec, noti rispettivamente anche come "Lower Tooting" ed "Upper Tooting"; essi vennero uniti dalla costruzione delle case periferiche nel corso degli ultimi anni del XIX secolo. Nel 1893, le pressioni esercitate dai Proprietari terrieri evitarono la costruzione di un Ospedale per malattie infettive. Proprio in tale periodo, esattamente nel 1897, William Edward Morden in "The History of Tooting-Graveney: Surrey" riportava, infatti, che la "Manor House, che si trovava giusto sul confine del Manor, e non ancora nella Parish [di St Nicholas], era stata abbattuta, ed i suoi terreni stanno ora producendo una serie di residenze moderne.". Alla fine del XIX secolo, erano ancora poche le case private interposte tra negozi lungo Broadway. I tram iniziarono a servire Tooting Corner nel 1903, spesso, deragliando nella curva, dove, nel 1911, venne posta una Statua di Edoardo VII. Nel frattempo, ad est del "Common", il Consiglio della Contea di Londra aveva comprato "Totterdown Fields", e nel 1901, iniziò a realizzare qui la sua prima tenuta residenziale, terminata nel 1911, con 1229 case ma solo 4 negozi. L'afflusso di nuovi Residenti, però, portò ad una maggiore presenza di esercizi commerciali. Nel 1926, venne aperta la stazione di Tooting Broadway. La Chiesa di All Saints, in imponente Stile Gotico, consacrata nel 1907, divenne il fulcro della nuova Tenuta. Nel 1931, il Cinema Granada (oggi una sala dedicata al Bingo) si segnalava per i suoi fantastici interni, a tipo Cattedrale. Dal 1931, già Scuola Cattolica ed allora struttura dedicata ai malati ed agli anziani, "St. Benedict's Hospital" insisteva su una striscia di terra tra Church Lane e Rectory Lane. L'Ospedale chiuse nel 1981 ed il suo posto venne occupato da complesso residenziale, anche se vennero preservati il portico dell'Ospedale e la torre dell'orologio per abbellire la Tenuta. Durante la Seconda Guerra Mondiale, dal 7 ottobre 1940 al 6 giugno 1941, Tooting venne colpito da 17 bombe tedesche altamente esplosive. Oggi, Tooting Graveney è un'area multietnica, a seguito dei mutamenti demografici intervenuti, per i quali vecchi edifici hanno subito un mutamento nella destinazione d'uso, come "St. Nicholas's Parochial Hall" divenuta una Moschea ed un centro Islamico, come pure, stessa sorte toccò verso Tooting Bec al vecchio Cinema Mayfair, divenuto un centro Islamico. I negozi indipendenti e le bancarelle di Broadway Market e delle strade limitrofe rispecchiano la notevole varietà etcnica suindicata.
Tooting High Street
Tooting High Street
Incrocio con Blackshaw Road