Celtico
La lingua parlata dagli antichi Celti, simile all'attuale lingua Gallese, continuò ad essere impiegata in tutta la Britannia anche durante la dominazione romana. Tuttavia, la cultura e la lingua latina si sovrapposero a quella dei Celti, che essendo basata sulla tradizione orale, salvo esigue tracce, scomparve. Infatti, oggi, il suo uso è limitato ad alcune parole ed ai nomi geografici ed in Scozia, Galles e Cornovaglia, perchè con la crisi dell'Impero romano e la dipartita dell'esercito romano, i Celti lì si rifugiarono essendovi spinti dall'arrivo in Britannia, tra il V ed il X secolo, di tanti popoli di razza germanica, la fusione delle cui lingue rimpiazzò il Celtico.
Latino
Il Latino portato dai Romani vide accresciuta la sua influenza a seguito della conversione degli Anglo-Sassoni al Cristianesimo avvenuta nel VII secolo, sia sul vocabolario che sul sistema di scrittura; infatti, l'Old English (punto successivo), venne scritto in prevalenza utilizzando l'alfabeto latino, integrandolo con alcune lettere germaniche relative a suoni non contemplati dall'alfabeto latino.
Old English ( = Anglo-Sassone) 450-1066
A partire dal 450, la venuta di tribù germaniche occidentali (Angli, Iuti e Sassoni) nella parte meridionale della Britannia, segna l'inizio dell'Old English. Vanno ricordati anche i Frisoni. Tali popoli parlavano dialetti germanici strettamente legati a quelli parlati nel Continente che avrebbero originato gli odierni Tedesco, Olandese e Frisone. La radice germanica si ritrova ancora oggi in molte parole inglesi e tedesche (es. Old English heorte - cuore, in inglese è divenuto heart ed in tedesco Herz). Lo stesso dicasi per i verbi irregolari (es. Old English drincan - dranc - (ge)druncen, in inglese divenuto drink - drank - drunk ed in tedesco trinken - trank - getrunken). Ulteriore influenza linguistica venne, nei secoli successivi, dalle invasioni Danesi e Vichinghi norvegesi (Norsemen), che occuparono una vasta area orientale dell'Inghilterra, determinò un nuova contrasto linguistico tra l'Old English e l'Old Norse, di cui si trova ancora oggi traccia nei vocaboli usati in alcune zone del Regno Unito. Il più celebre testo in Old English è il poema epico Beowulf.
Middle English 1066-1500
Sebbene la lingua parlata dagli invasori norvegesi (Norse) avesse già determinato dei cambiamenti nell'Old English, nel primo periodo del Middle English (Inglese intermedio) determinante fu l'apporto dei Normanni, la cui lingua divenne quella di Corte, e venne usata nei tribunali, dalla Chiesa accanto al Latino e nell'istruzione, il che portò all'introduzione di nuovi vocaboli che affiancarono quelli usati dai nativi. In aggiunta, gli scribi normanni influenzarono il modo di scrivere l'Inglese, modificando la scrittura di alcune parole impiegando convenzioni francesi (es. la parola in Old English îs divenne ice, cwçn divenne queen). A partire dai secolil XIV-XV, l'Inglese cominciò a rimpiazzare il Francese per molti usi. Il più celebre esempio di Middle English è rappresentato dai Canterbury Tales di Geoffrey Chaucer.
Modern English
L'introduzione della stampa alla fine del XV secolo, contribuì all'omogeneizzazione della lingua inglese. Ma soprattutto la diffusione del vocabolario di Johnson e di grammatiche rigorose della lingua inglese nel XVIII secolo contribuirono alla stabilizzazione del linguaggio. In aggiunta, il linguaggio divenne più elaborato a seguito della traduzione di testi classici riscoperti durante il Rinascimento, come pure dallo sviluppo della tecnologia: tante sono le parole Latine e Greche introdotte in Inglese in questo periodo. Si verificò anche un cambiamento nel modo di pronuziare, noto come "Great Vowel Shift" tra il XV ed il XVII secolo. L'Autore rappresentativo di questo periodo è William Shakespeare.
L'inglese odierno è parlato come prima o seconda lingua in tutto il mondo. Essendo una lingua, non è statica, ma dinamica, cambia in continuazione, per il contatto con le altre lingue e per l'influenza esercitata dal medesimo sistema linguistico, che tende a perfezionarsi e ad eleminare le ambiguità grammaticali.