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Londra vissuta dagli Italiani ...

Miracle plays - Mystery plays

L'epoca di origine delle rappresentazioni oggetto di questo articolo non è assolutamente certa; dal XIII secolo, potrebbe forse retrodatarsi al X secolo. Di certo, raggiunsero il culmine della loro popolarità nel XV secolo e vennero soppiantate nel successivo XVI secolo dall'affermazione del teatro professionale.

Sebbene i termini "Miracle Plays" e "Mystery Plays" vengano talvolta utilizzati quali sinonimi, a rigore andrebbero distinti; infatti:

Ebbero origine come drammatizzazioni di testi liturgici che i sacerdoti recitavano in chiesa in occasione delle festività natalizie o pasquali. Nel 1210, la crescente popolarità di tali rappresentazioni indusse il Papa Innocenzo III ad emanare una Bolla che vietava ai religiosi di recitare su un palcoscenico pubblico. Nacquero le "gilde", compagnie teatrali viaggianti (corporazioni di arti e mestieri), che le resero sempre più elaborate, recitandole al di fuori dell'edificio religioso, sul sagrato, nei primi tempi, avendo ad oggetto la Natività o la Passione di Gesù Cristo, successivamente, incentrandosi sulla storia umana in grandi cicli, dalla Creazione alla nascita di Gesù Cristo, preferendo, perciò, il Vecchio al Nuovo Testamento.

La nuova situazione determinò numerosi cambiamenti: il testo in volgare rimpiazzò il latino, vennero introdotti passaggi non biblici e scene comiche, la rappresentazione divenne più elaborata. Proprio dalla rappresentazione da parte di corporazioni potrebbe originarsi la denominazione di "mystery play" o "mysteries", dal francese "mystère" e "métier" (mestiere, professione), a sua volta ricollegabile al latino "misterium": le gilde (corporazioni) di artigiani, configuravano la rappresentazione secondo il manufatto della propria bottega (es. i carpentieri propendevano per la rappresentazione del diluvio universale, visto che occorreva costruire l'arca di Noè). Tali rappresentazioni incapparono nuovamente nel divieto, a seguito della Riforma protestante e della nascita della Chiesa d'Inghiterra (1534).

Sebbene anche in altri Paesi, come Francia, Germania ed Italia si ritrovino rappresentazioni di tutta la Bibbia in "cicli", dalla Genesi all'Apocalisse, tuttavia, solo in Inghilterra quattro cicli integrali rendono tale fenomeno completo:

  1. Primo ciclo o ciclo di Towneley, che trae la denominazione dal luogo dove venne rinvenuto il relativo manoscritto. E' formato da 32 "mystery plays" basati sulla Bibbia e sviluppati in relazione alla Festa del Corpo di Cristo probabilmente a Wakefield nel Medioevo, dalla metà del XV secolo sino al 1576 (per questo, si parla anche di Ciclo di Wakefield). L'unico manoscritto giunto sino a noi si trova presso la Huntington Library, San Marino, California. Il nome del ciclo è legato alla famiglia Towneley, che comprò il manoscritto in un'asta nel 1814. Tale primo ciclo è quello che si caratterizza per le rappresentazioni migliori, tra cui spicca "Secunda Pastorum" (in inglese The Second Shepherds' Play o The Second Shepherds' Pageant), ritenuto uno dei gioielli del teatro medioevale. Si tratta di una rappresentazioni burlesca della Natività: in realtà vi sono due storie distinte che vengono presentate in sequenza: la prima riguarda una storia non biblica, con un ladro, Mak, che ruba una pecora da tre pastori. Insieme a sua moglie, Gill, cerca di ingannare i pastori fingendo che la pecora sia loro figlio, riuscendoci in un primo tempo. Tuttavia, successivamente, la finzione viene scoperta. Si passa a tal punto alla storia dei tre pastori che vengono a conoscenza della nascita di Cristo da un Angelo, che dice loro di recarsi a Betlemme, dove gli offrono dei doni. Quindi, la serietà della narrazione, viene rallegrata e trasformata in farsa del furto. Più o meno esplicitamente, viene comparato l'agnello rubato al Salvatore del genere umano. L'esempio, sottolinea il tratto tipico di tale forma di teatro medievale di stampo popolare: il tono realistico, che appare a tratti, combinato ma non mischiato con l'elemento sacro. A titolo di esempio, riportiamo l'inizio della citata "Seconda Pastorum" (The Second Shepherds' Play), che corrisponde alla Play 13:

    01 Primus Pastor. Lord, what these weders ar cold! / And I am yll happyd;
    02 I am nere hande dold, / So long haue I nappyd;
    03 My legys thay fold, / My fyngers ar chappyd,
    04 It is not as I wold, / For I am al lappyd,
    05 In sorow.
    06 In stormes and tempest,
    07 Now in the eest, now in the west,
    08 Wo is hym has neuer rest
    09 Myd day nor morow!
    10 Bot we sely shepardes / That walkys on the moore,
    11 In fayth we are nere handys / Outt of the doore;
    12 No wonder as it standys / If we be poore,
    13 Ffor the tylthe of oure landys / Lyys falow as the floore,
    14 As ye ken.
  2. Secondo ciclo o ciclo di York, più correttamente York Corpus Christi Plays, è formato da 48 mystery plays (o pageants), che coprono la storia sacra dalla Creazione al Giudizio finale, tradizionalmente rappresentati alla Festa del Corpus Domini (Corpo del Signore) o anche Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, una delle principali solennità religiose cattoliche. Viene celebrata il giovedì della II settimana dopo la Pentecoste, cioè il giovedì successivo alla solennità della Santissima Trinità. Vennero rappresentati a York tra la metà del XIV secolo fino al 1569. Un manoscritto (forse datato tra il 1463 e 1477) è conservato presso la British Library. A titolo di esempio, riportiamo l'inizio della Play 35 (Crucifixio Christi):
    Pynneres and Paynters
    01 Miles. Sir knyghtis, take heede hydir in hye,
    02 This dede on dergh we may noght drawe.
    03 3ee wootte youreselffe als wele as I
    04 Howe lordis and leders of owre lawe
    05 Has geven dome that this doote schall dye.
    06 Miles. Sir, alle thare counsaile wele we knawe.
    07 Sen we are comen to Caluarie
    08 Latte ilke man helpe nowe as hym awe.
    09 Miles. We are alle redy, loo,
    10 þat forward to fulfille.
    11 Miles 4. Late here howe we schall doo,
    12 And go we tyte thertille.
    13 Miles 1. It may noyot helpe her for to hone
    14 If we schall any worshippe wynne.
  3. Terzo ciclo o ciclo di Chester, formato da 25 plays. I primi riferimenti a tali plays si trovano in un documento del 1422; i relativi manoscritti si caratterizzano per caratteri alquanto arcaicizzanti e vennero rappresentati soprattutto tra il XVI e XVII secolo.
    A titolo di esempio, riportiamo l'inizio della Play 12 (The Temptation of Christ):
    THE BOWCHERS PLAYE
    Incipit Pagina Duodecima qualiter Jhesus ductus est in desertum a Spiritu. Incipiat Diabolus.
    01 DIABOLUS. Nowe by my soverayntie I sweare
    02 and principallitye that I beare
    03 in hell-pine, when I am theare,
    04 a gamon I will assaye.
    05 There is a doseberd I would deare
    06 that walkes abroad wydewhere.
    07 Who is his father I wott neare,
    08 the sooth if I should saye.
    09 What maister mon ever be this
    10 that nowe in world commen is?
    11 His mother I wott did never amisse,
    12 and that now mervayles mee.
    13 His [father] cannot I find iwys,
    14 for all my crafte and my couintise.
  4. Quarto ciclo, oggi detto Ciclo N-Town, in passato erroneamente Ciclo di Coventry o anche Ludus Coventriae, il cui nome è legato al luogo in cui si ritiene fosse rappresentato nel XV secolo. E' formato da 42 plays, con una combinazione di latino e middle-English con cui si descrivono azioni (es. ebrei che danzano attorno alla Croce). A titolo di esempio, riportiamo l'inizio della play 22 (The Baptism of Christ):
    1 JOHANNES. Ecce vox clamantes in deserto.
    2 I am þe voys of wyldirnese
    3 þat her spekyth and prechy[t]h yow to.
    4 Loke 3e forsake all wrecchidnesse;
    5 Forsake all synne þat werkyth woo,
    6 And turne to vertu and holynese.
    7 Beth clene of levyng in your sowle also.
    8 Than xall 3e be savyd from peynfulnese
    9 Of fyere brynnyng in hell.
    10 If þat 3e forsak synne,
    11 Hevyn blysse xall 3e wyne.
    12 Drede 3e not be devyllys gynne,
    13 With angellys xall yow dwell.
Miracle-Mystery plays

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