Sintesi
Blackfriars è una stazione della metropolitana (Circle Line, District Line) e ferroviaria. L'area ha svolto dapprima un importante ruolo Religioso, dato che il Monastero dei Frati Neri (Dominicani), qui istituito nel XIII secolo, fu, probabilmente, il più importante dei loro Priorati d'Inghilterra, la cui esistenza è ancora richiamata da nomi di strade locali (Blackfriars Lane, Blackfriars Passage, Friar Street), poi, ruolo teatrale. Oggi, rappresenta un importante snodo ferroviario e stradale.
Distanza dal centro: 1,3 miglia.
Attrattiva: storicamente il sito ha avuto molta importanza, ma ai fini turistici, oggi, non ci sembra tanto attraente.
Descrizione dell'area attorno alla stazione
Tutta l'area circostante le stazioni della metropolitana e ferroviaria è circoscritta: a sud, c'è il Tamigi, a nord, Queen Victoria Street, ad ovest, New Bridge Street, ed ad est, Puddle Dock. Non esistendo più né l'antico sito dei Frati Neri, né il Teatro che su parte del sito venne edificato, oggi, l'elemento più storico è rappresentato dal pub Blackfriars, al numero 174 di Queen Victoria Street. Potete anche vedere il Millennium Bridge tra questa stazione e quella di Mansion House, nonché la Chiesa di Saint Andrew by the Wardrobe, lungo Queen Victoria Street quasi all'intersezione con Puddle Dock.
Toponimo
Il nome, che si ritrova come "Black Fryers", "Blacke-Fryers", "Blackfriars Monastery", è chiaramente un composto, che in Inglese moderno si esprime come Friars (Frati) e Black (Neri). E' uno dei nomi con i quali venivano indicati i Domenicani, dato che erano soliti indossare lunghi mantelli e cappucci neri sopra le loro vesti e cappucci bianchi. Trassero il nome dal loro Fondatore, San Domenico, originario di Cologna (Spagna). Venivano anche chiamati "Frati Predicatori" per il loro ufficio di predicazione e la conversione degli Eretici. In Francia, vennero chiamati "Giacobini" per avere avuto le loro prime case nella Strada di San Giacomo a Parigi. A Newcastle, sembra che venissero chiamati "Frati Calzati", cioè, che camminavano con sandali, per contrapporli, per quanto sembra, ai loro vicini, i "Frati Bigi", che camminavano a piedi nudi. Gli Ordini Mendicanti (che comprendono oltre ai Domenicani, i Francescani, i Carmelitani e gli Agostiniani), erano così definiti perché vivevano di questua (richiesta e raccolta di oblazioni, elemosine e offerte in natura), pertanto, si differenziavano nettamente dagli Ordini Monastici che godevano di rendite di fondi o proprietà. Oltre che alla povertà ed diverse altre forme di privazione, come l'astinenza dalla carne e dall'indossare la biancheria, la loro vita era soggetta al silenzio, I "Mendicanti" originarono numerose Comunità che vennero salvaguardate e potenziate nonostante che nel Concilio di Lione del 1274, furono condannate le forme di vita religiosa irregolari, dato che il Papato temeva di perdere il controllo dei nuovi fermenti spirituali sempre più diffusi nel Mondo Latino. I "Frati Neri", o se preferite, i Domenicani, si vantano di aver prodotto un gran numero di Martiri e Confessori, tre Papi, sessanta Cardinali, centocinquanta Arcivescovi, ottocento Vescovi e di aver fornito in questo Regno ottanta eminenti Scrittori. Hanno goduto di un grado di potere e di autorità superiore a tutti gli altri Ordini Monastici e di vantaggi particolari, essendo Confessori in tutte le Corti d'Europa, nonché presiedevano ovunque i Tribunali dell'Inquisizione. L'Ordine dei Domenicani venne fondato nel 1198, venne approvato dal Papa Innocenzo III nel 1215 ed entrò in Inghilterra nel 1221.
Storia
Utili informazioni fondamentali sulla Storia dell'area sono fornite da John Stow, in "A Survay of London. Contayning the Originall, Antiquity, Increase, Moderne estate, and description of that Citie, written in the yeare 1598. by Iohn Stow Citizen of London. Also an Apologie (or defence) against the opinion of some men, concerning that Citie, the greatnesse thereof. With an Appendix, containing in Latine, Libellum de situ & nobilitate Londini: written by William Fitzstephen, in the raigne of Henry the second. (1598); da Richard Hord in "Black Fryers. (Elegia de admiranda clade centum Papistarum tempore concionis vespertinæ habitæ Londini. Anno 1623)" (1625); da John Strype in "A Survey of the Cities of London and Westminster" (1720), nel libro 4 pagina 72; da David(e) Wilkins (Wilke o Wilkius) in "Concilia Generalia Magnæ Britanniæ, et Hiberniae a Synodo Verolamiensi A.D. 446 ad Londinensem A.D. 1717. Accedunt Constitutiones, et alia ad Historiam Ecclesiae Anglicanae spectantia", Volume 2 (1737), pagina 335; da Harris Nicolas in "Testamenta vetusta: illustrations from wills, of manners, customs, &c., from the reign of Henry the second to queen Elizabeth", Volume I, 60-1 (1826); da Eneas Mackenzie in "Historical Account of Newcastle-Upon-Tyne Including the Borough of Gateshead" (1827), alla voce "Religious houses: Black Friars" (pagine 123-128); da Henry Machyn in "The Diary of Henry Machyn: Citizen and Merchant-taylor of London from A.D. 1550 TO A.D. 1563" (1848); da Henry Thomas Riley in "Chronicle of London" (1863), pagina 264; si leggono in "Chronica Monasterii S. Albani - Johannis de Trokelowe et Henrici de Blaneforde, Monachorum S. Albani, necnon Quorundam anonymorum, Chronica et annales, regnantibus Henrico Tertio, Edwardo Primo, Edwardo Secundo, Ricardo Secundo, et Henrico Quarto" (1866) ed in "Memorials of London and London Life in the XIIIth, XIVth and XVth Centuries ... A.D. 1276 - 1419" (1868), pagine 111-113; sono fornite da Walter Thornbury in "Old and New London: Volume 1" (1878), alla voce "Blackfriars" (pagine 200-219); da C. F. R. Palmer, in "Fasti ordinis fratrum praedicatorum: the Provincials of the Friars Preachers, or Black Friars, of England" Archaeological Journal, XXXV, 13 (1878); da Matthæi Parisiensis (inglesizzato Mattew Paris) in "Monachi Santi Albani, Chronica Majora Volume V (A.D. 1248 to A.D. 1259)" pagina 127, (1880); si leggono in "A History of the County of Oxford: Volume 2" (1907), alla voce "Friaries: The house of Black Friars" (pagine 107-122); in "A History of the County of London: Volume 1, London Within the Bars, Westminster and Southwark" (1909), alla voce "Friaries: The black friars" (pagine 498-502); sono fornite da Joseph Quincy Adams in "The Conventual Buildings of Blackfriars, London, and the Playhouses Constructed Therein. Studies in Philology 14.2" (1917) pagine 64-87; da Henry A. Harben in "A Dictionary of London" (1918), alle voci "Broadway", "Fryar Street", "Pilgrim Street"; da E. K. Chambers, in "The Elizabethan Stage" (1923); da L.W. Cowie in "History Today" Volume 24 (12 dicembre 1974); da A. D. Mills in "A Dictionary of London Place-Names" (2010); si leggono in "Brewer's Dictionary of London Phrase & Fable" (2011); sono fornite da David Wilkins, in "Concilia Magnæ Britanniæ et Hiberniae a Synodo Verolamiensi A.D. 446 ad Londinensem A.D. 1717; accedunt Constitutiones et alia ad Historiam Ecclesiae Anglicanae spectantia", Volume 2 (2019), pagina 335; da Jenstad, Janelle in "The Agas Map" The Map of Early Modern London - University of Victoria, che traduciamo e sintetizziamo liberamente.
1. Eventi storici di rilievo
La storia di Blackfriars, come indica il nome, è legata indissolubilmente al Convento dei Frati Neri a cui abbiamo dedicato un paragrafo specifico sucessivo. Blackfriars fu un luogo abitato da gente alla moda, soprattutto al tempo della Regina Elisabetta I (che regnò dal 1558 al 1603). Pennant cita dai "Sydney Papers" un curioso racconto di una grande festa in casa di Lord Herbert, dove la Regina Elisabetta I mostrò il suo temperamento. Il passo è riportato da Walter Thornbury, alla voce "Blackfriars", in "Old and New London: Volume 1" (1878), pagine 200-219, che vi riportiamo lievemente "emendato": Lord Herbert, figlio di William, quarto Conte di Worcester, aveva una casa a Blackfriars, che la Regina Elisabetta I, nel 1600, onorò della sua presenza, in occasione delle sue nozze con la figlia ed erede di Lord John Russell, figlio di Francis, Conte di Bedford. La Regina venne accolta a lato del Fiume dalla sposa, che la portò a casa sua in lettiga con sei Cavalieri. La Regina cenò lì, e mangiò negli stessi paraggi con Lord Cobham, dove c'erano otto donne in maschera ed una nuova strana danza. Il loro abbigliamento era il seguente: ognuna aveva una gonna di stoffa di argento, un mantello sotto le braccia ed i capelli dietro le spalle, curiosamente annodati ed interlacciato. La Signora Fitton conduceva. Queste otto signore mascherate scelsero altre otto donne per danzare. La Signora Fitton andò dalla Regina e la invitò a danzare. Questa chiese cosa fosse e lei rispose "Affetto", e la Regina disse "Affetto"; "Affetto è falso", eppure la Regina si alzò e danzò. A quel tempo, la Regina aveva sessanta anni. Sicuramente, come il Signor Walpole osservò, che in quel periodo per la Regina era naturale essere innamorata! Nel suo passaggio dalla sposa a Lord Cobham, lei andò per tutta la casa del Dott Puddin, e venne presentata dal Medico ad un suo ammiratore. Successivamente, Blackfriars ebbe importanza teatrale, dato che sul sito del vecchio Convento dei Frati Neri venne edificato un Teatro. Il "Blackfriars Bridge" venne costruito nel 1769, grazie a fondi rinvenienti dagli affitti sulle case e negozi di "London Bridge". I problemi strutturali causati dallo strofinio dell'acqua resero necessaria la sua sostituzione dopo un secolo. Nel 1864, la "London, Chatham and Dover Railway Company" aprì la stazione di Blackfriars a Ludgate Hill. La stazione venne spostata al suo sito attuale nel 1886. Successive estensioni e modifiche peggiorarono progressivamente la sua condizione, tanto da divenire il più brutto terminale di linee principali di Londra sino alla sua ristrutturazione nel 2009-2012. Oggi, l'area è molto aperta, con le stazioni della metropolitana e ferroviaria, un pub storico e larghe strade. Per noi Italiani, il "Blackfriars Bridge", "Il Ponte dei Frati Neri" rappresenta una tragica pagina finanziaria, visto che il 18 giugno 1982, venne trovato sotto tale Ponte, impiccato, Roberto Calvi, soprannominato "Banchiere di Dio" per i legami con lo IOR, la potentissima Banca Vaticana, a cui aveva chiesto aiuto per il fallimento del suo Banco Ambrosiano, dopo essere fuggito dagli arresti domiciliari a Roma. Sapeva troppe cose imbarazzanti ....
2. I Frati Neri
Nell'edizione di John Strype (1643-1737) di "A Survey of the Cities of London and Westminster" (1720) del "Survey of London" di John Stow, nel libro 4 alla pagina 72, si legge quanto segue: "Sul lato occidentale di Newstreet, verso il suo termine settentrionale, esisteva (nei tempi andati) la Chiesa, e Casa dei Frati Predicatori: Della qual Casa io trovo che, nell'Anno di Cristo 1221, i Frati Predicatori, in numero di tredici, arrivarono in Inghilterra, ed avendo il loro Priore di nome Gilberto de Fraxineto (ndr in Inglese Gilbert of Fresney), insieme a Peter de la Roche (ndr o in Latino de Rupibus), Vescovo di Winchester, si recarono a Canterbury: dove si presentarono davanti all'Arcivescovo Steven (ndr Langton), il quale ordinò al detto Priore di pregare, il cui Sermone gli piacque talmente, che da quel momento prese in amore quell'Ordine. Questi Frati raggiunsero Londra, ed ebbero la loro prima Casa fuori alla Mura della City nei pressi di Holborn, vicino a Old Temple.". Sappiamo anche esattamente quando i tredici Frati arrivarono in Inghilterra: il 5 agosto 1221. In aggiunta, sappiamo anche quando alcuni di loro raggiusero Londra: il Reverendo C. F. R. Palmer (op. cit.) indica il mese di agosto del citato 1221. L.W. Cowie (op. cit.) aggiunge che i tredici Frati vennero inviati a seguito del Secondo Capitolo generale dell'Ordine dei Domenicani che si tenne a Bologna alla presenza dello stesso Santo Domenico. Ancora nella già citata edizione di Strype del "Survey of London" di John Stow, nel libro 4 alla pagina 72, si legge quanto segue: "Hubert de Burgo, Conte del Kent, fu un grande benefattore di questi Frati, e morendo nel suo Manor .... nell'anno 1242, venne sepolto nella loro Chiesa. Alla cui Chiesa diede il suo posto a Westminster (ndr fece loro molte donazioni, tra cui lasciò loro in eredità la sua villa vicino Westminster); che i detti Frati in seguito vendettero a Walter Gray, Arcivescovo di York, e lo lasciò ai suoi successori in quel Vescovato, per essere per sempre la loro Casa, quando dovevano riparare nella City di Londra. Margaret, sorella del Re di Scozia, vedova del Conte Marshal Geffery, morta nel 1244, venne sepolta in questa Chiesa (ndr anche lei fu una grande benefattrice dell'Ordine).". Nell'anno 1250, esattamente il 24 giugno, vi fu la Riunione generale dell'Ordine da tutte le parti della Cristianità, persino dalla Terra Santa, il che spiega i quattrocento Frati di questo Ordine di Predicatori che si riunirono in adunanza nella loro Casa di Holborn. Mancando di proprietà e sostentamento, ricevettero in elemosina carne e bevande. Il primo giorno, il Re venne al loro Capitolo, procurò loro carne e bevande, e cenò con loro. Un altro giorno, la Regina portò cibarie: successivamente, il Vescovo di Londra, poi gli Abati di Westminster, di St. Albans, Waltham, e altri. La Fonte di tale informazione è Matthæi Parisiensis (op. cit.). I dati di cui sopra rappresentano una sintesi di quanto si legge in Latino (a lato pagina è indicato l'anno, A.D. 1250):
"De Capitulo Fratrum Praedicatorum Generalissimo"
"Diebus vero sub eisdem, videlicet circa festum nati-ut de divitum [copia] inopia egentium sullevaretur."
Enrico III (che regnò dal 1216 al 1272) fu molto legato ai Domenicani; nel 1256, scelse il Priore di Holborn, John de Darlington, come suo Confessore e lo trovò così utile negli affari politici che, nel 1265, chiese che venisse nominato nuovamente come suo aiuto. Il favore del Re si estese naturalmente alla Darlington's House, che ricevette da lui in questo periodo (1258-1261) pietre per le sue operazioni di costruzione e piombo per il suo acquedotto. Forse a causa di questo legame con la Corte, che sembra ininterrotto sino al Regno di Enrico IV (che regnò dal 1399 al 1413); il Reverendo C. F. R. Palmer riteneva, invece, che il Confessore del Re fu un Domenicano sino alla caduta di Riccardo II ( che regnò dal 1377 al 1399); , i Frati Neri non furono mai popolari come i Francescani nella Città. Nel 1255, infatti, il Convento suscitò estremo risentimento da parte dei Cittadini, intercedendo in favore degli Ebrei imprigionati con l'accusa di complicità nella morte di Hugh di Lincoln. E' possibile che vedendo il successo dei Frati Minori, i Frati Neri si siano resi conto che essi erano penalizzati dalla loro posizione al di fuori della City. Tale limite venne rimosso come segue: una Torre o Castello, che sporgeva anche sulle sponde del Tamigi, costruito non molto lontano dal Castello di Baynard (verso ovest) era il Castello di Mountfiquit, di un Nobile, il Barone di Mountfiquit, il primo Costruttore dello stesso, che venne con Guglielmo Il Conquistatore e da allora venne detto Sir Mountfiquit. Nel 1276, Robert Kilwardby (o Kilwerby), l'Arcivescovo Domenicano di Canterbury, ottenne dal Sindaco Gregorie de Rocksley ed i Baroni della City un sito dominante sul Tamigi all'interno di Ludgate, per la precisione due sentieri o vie vicine alla strada del Castello di Baynard ed alla Torre di Mountfiquit, per essere distrutti. Anche la Torre di Montfichet venne abbattuta ed il materiale di risulta utilizzato per costruire la nuova Casa dei Frati Neri. Il Re Eduardo I diede ai Domenicani cinque acri di terra. Per accogliere i loro edifici, ebbero il permesso di abbattere una piccola sezione delle mura della City of London (dato che la loro Casa era limitrofa alle mura) al fine di fornire loro un nuovo confine settentrionale e nord-occidentale. Inizialmente, i Domenicani incontrarono una forte opposizione ai loro piani di costruzione da parte del Diacono e dei Canonici della Cattedrale di San Paolo, che si trovava a solo 200 yarde di distanza. Tuttavia, nel 1278, riuscirono ad iniziare la costruzione, erigendo una grande Chiesa e quello che deve essere stato un nutrito gruppo di strutture circostanti, di cui, però, oggi non rimane alcuna traccia. In particolare, nel 1278, Edoardo I concesse per il suo aiuto tutti i "deodands", cioè, gli oggetti o strumenti incamerati dalla Corona perché avevano causato la morte di una persona, durante i successivi tre anni, ed oltre ad altre somme, nel 1280, un dono di 200 marchi per la costruzione della loro Chiesa, iniziata nel 1279 e dedicata a Santa Maria Vergine e San Giovanni Evangelista. Nel 1282, Edoardo I (che regnò dal 1272 al 1307) concesse a Robert Kilwarby, Arcivescovo di Canterbury, licenza per l'ampliamento della Chiesa dei Frati Neri, per rompere e abbattere una parte delle mura della Ciy da Ludgate al Tamigi. I lavori dovettero durare diversi anni, dato che la Chiesa era ancora incompiuta nel 1288, il Chiostro era in via di realizzazione nel 1292, tanto che il Re comminò una multa di 50 marchi nei confronti dei lavori dei Frati neri, e nel 1312 e 1313, occorrse ulteriore terra per allargare i quartieri del Convento, dato che una casa per settanta Fratelli richiedeva un poco di spazio. E così i Frati Neri lasciarono la loro (vecchia) Chiesa e Casa di Holborn e partirono per questa loro nuova. Tale circostanza risulta da una concessione, la quarta di Edoardo I, il quale divenne il principale Patrocinatore di questa nuova Casa dei Frati Neri, mentre la vecchia Casa dei Frati Neri di Holborn venne data, nel suo sedicesimo anno di Regno, dal Re Eduardo I (che regnò dal 1272 al 1307) ad Henry Lacy, Conte di Lincoln. Questi costruì la sua "Inn" e per la maggior parte del suo tempo vi risiedette e morì nel 1310, per essere sepolto nella nuova fabbrica della Cattedrale di San Paolo, di cui fu un grande benefattore. Purtroppo non vi è alcuna traccia, come esiste invece per Frati Bigi, dei contributori di questi edifici, il cui costo non venne assunto totalmente da parte del Re. I Frati Neri, certamente, avevano ottenuto 550 marchi per la loro casa ad Holborn da Henry de Lacy, Conte di Lincoln, e senza dubbio avevano ricevuto molti lasciti simile a quello di Richard de Stratford, un novizio della Casa, che, nel 1281, destinò i proventi della vendita della sua proprietà a Londra a favore della costruzione della Casa del Capitolo. I Frati Neri di Londra ottennero gran parte dei favori che Eduardo II (che regnò dal 1307 al 1327) indirizzò a favore dell'intero Ordine. A riguardo, Henry Thomas Riley (op. cit.), riporta, sotto il titolo di "Writ and Letters patent in favour of the Friars Preachers of London", la traduzione in Inglese di due provvedimenti dell'Ottavo anno del Regno di Eduardo II (1314), a favore dei Frati Neri di Londra:
Siamo andati alla ricerca del testo originale in Latino. Purtroppo, non lo abbiamo trovato consultando Chronica Monasterii S. Albani - Johannis de Trokelowe et Henrici de Blaneforde, Monachorum S. Albani, necnon Quorundam anonymorum, Chronica et annales, regnantibus Henrico Tertio, Edwardo Primo, Edwardo Secundo, Ricardo Secundo, et Henrico Quarto edito da Henry Thomas Riley (1866). Ad ogni modo, la benevolenza di Eduardo II a favore dei Frati Neri permise loro di godere di particolari agevolazioni all'interno della loro residenza (nel 1347, gli abitanti di Londra reclamarono al Re la presenza di un debitore che si era rifugiato presso i Frati Neri, dato che essi erano liberi dalle leggi e giurisdizione della City e dall'arresto all'interno del Convento). Il Re, talvolta. dimorò presso la Casa dei Frati Neri; infatti, il Martedì dopo l'Assunzione della Beata Maria del 1311, un tal Richer apparve al cospetto del Re che si trovava presso i Frati Neri. In aggiunta, la quantità di affari di Stato effettuati lì nel suo Regno è sufficiente a dimostrare l'importanza del Convento, confermata da David Wilkins, un Prussiano Orientale (il cui vero nome era Wilke or Wilkius), nato a Memel, che si stabilì in Inghilterra (op. cit.), il quale riporta la presenza del Priore dei Frati Neri di Londra al giudizio dei Templari nel 1309. E' possibile che il potere abbia loro "dato alla testa" (nel Capitolo generale del 1314 che si tenne a Londra, vi furono accuse contro l'Ordine a causa di Frati poi "apostatised") ed abbia fatto loro perdere la capacità di divenire umili, cosa di cui furono poi accusati. Ciò nonostante, l'affetto del Re fu di per sé sufficiente a spiegare l'odio con cui essi venivano considerati nella City, dove divennero così impopolari, che quando il Re cadde. esso temettero per la loro vita e fuggirono, come riportato nelle "Chroniques de London" conservate presso il British Museum, tradotte da Henry Thomas Riley, in Chronicle of London (1863), che alla pagina 264, relativa all'anno 1326-1327, riporta: ".... upon the Vigil of Saint Luke (18 October) ... the Friars Preachers took to flight, because they feared that they should be maltreated and annihilated; seeing that the commonalty entertained great enmity against them by reason of their haughty carriage, they not behaving themselves as friars ougth to behave.". E lo stesso Henry Thomas Riley (op. cit.) scrive: "The Friars Preachers (Dominicans, or Black Friars) were stranch adherents to the cause of King Edward II, to the close of his disastrous reign; at which time, they were submitted to great persecution in London.". Un altro lascito a favore dei Frati Neri fu quello di Elisabetta de Bohun, Contessa di Northampton, che lasciò alla Chiesa 100 marchi e la Croce di legno della Santa Croce, oltre tovaglie per l'Altare ed altro. Ciò risulta dal testamento del 31 maggio 1356, come riportato da Harris Nicolas (op. cit.): "Elizabeth de Bohun, Countess of Northampton, on the last day of May 1356, with the leave of my husband, do make this my will. My body to be buried in the quire of the Church of the Friars Preachers, London; to that Church c marks sterling, and also the cross made of the very wood of our Saviour's Cross, which I was wont to carry about me, and wherein is contained one of the thorns of his crown; also, I bequeath to the said Church two fair altar cloths of one suit, two of cloth of gold, one chalice, one missal, one grayle and one silver bell, likewise thirty-one ells of linen cloth for making of albes, one pulpitary, one portfory, and an holy water pot of silver; to the Friars Preachers at Oxford one hundred marks, two whole vestments, with two whole copes thereto appertaining, two cloths of gold of one suit and one chalice; to the Friars Preachers of Cambridge fifty pounds; to those of Chelmsford twenty pounds; to those of Exeter twenty pounds; also I will that one hundred and fifty marks be distributed to several other convents of Friars Preachers, in such manner as Friar David de Stirington shall think best, for my soul's health; to the Grey Friars in London five marks; to the Carmelites five marks; and to the Augustines five marks; to the Church of Rochford one pair of vestments which I used on holidays in my own Chapel; to the Earl of Hereford my lord a tablet of gold with the form of a crucifix thereon; to Humphrey, my son, a cup of silver gilt with two basons and one ewer of silver; to Elizabeth, my daughter, a bed of red worsted embroidered; to my sister, the Countess of Oxford, a black horse and a nonche; to my sister Roos a set of beads of gold and jet, with a firmaile ; to Agnes Devereux; John Avenell; Richard Waldegrave.". Il potere del Convento di Londra aveva avuto un arresto da cui occorsero alcuni anni per riprendersi; almeno ciò sembra essere la spiegazione della durata della disputa con l'Abbazia di Hyde, dato che sia l'Abbazia di Hyde che il Convento di Londra ritenevano un certo Arnold Lym come appartenente alla loro Comunità. Il Vescovo di Winchester decise a favore dei Frati Neri, ma i Monaci di Hyde scavalcarono la sua sentenza con Bolle papali, mantennero il possesso di Arnold per circa dieci anni e bloccarono tutte le azioni da parte dei Frati Neri, finché nel 1347, in risposta ad una petizione in Parlamento, il Re ordinò ciò che andava fatto. Nello stesso 1347, i Frati Neri erano di nuovo in buoni rapporti con la City, tanto che nel 1350 il Sindaco ed i Popolani indirizzarono al Papa una petizione affinché concedesse maggiori poteri al Fratello John de Worthyn e potesse concedere l'assoluzione e, in caso di sua morte, di consentire al Priore di Londra, con il consiglio ed il consenso del Sindaco, di nominare un Fratello dello stesso ordine, e anche se è possibile che siano stati indotti ad agire in tal modo da un'idea sbagliata dell'influenza di John de Worthyn col Papa, non ci deve essere stato alcun motivo di interesse personale nelle loro lettere al Papa (24 novembre, a favore di Robert Pynk, "English Provincial"). La stima generale da cui furono circondati i Frati Neri nel corso dei due successivi secoli è dimostrata dal numero di Cittadini che scelsero la loro Chiesa e Cimitero-Giardino come luogo di sepoltura. L'elenco delle persone celebri sepolte nella Chiesa dei Frati Neri dimostra ancora di più l'importanza del Convento: Hubert de Burgh, Isabe, moglie di Roger Bigod, Conte Marshal, Elizabeth, Contessa di Northampton, i Conti di March ed Hereford, Elizabeth, Contessa di Arundel, John of Eltham, Duca di Cornovaglia, Richard Lord St. Amand, la Contessa di Huntingdon, la Duchessa di Exeter, Lord Fanhope, Tiptoft, Conte di Worcester, Sir Thomas Brandon ed altri. Una delle numerose Confraternite fondate nel secolo XIV, vale a dire la Confraternita dell'Assunzione di Nostra Signora, venne istituita presso i Frati Predicatori nel 1375. I Calzolai, che nel 1387 avevano cercato di costituire una Corporazione, tennero un incontro presso i Frati Neri, e William Barton, uno del Convento, promise loro farli riconoscere del Papa. Probabilmente, l'area interna fu scelta dai Calzolai per la sua speciale immunità. I Dominicani ebbero una importante parte nella discussione sul'Eresia di Wycliffite, soprattutto la Casa di Londra, grazie alla presenza di una Scuola di antica fondazione ed alla sua importante posizione: ad esempio, Frate Thomas de Jartz (nato verso il 1230) insegnò a Parigi, Londra ed Oxford. Il Consiglio del 1382 fu tenuto presso i Frati Neri di Londra ed il Priore William Syward e due altri del Convento vennero scelti per partecipare al procedimento. Anche l'esame di Sir John Oldcastle per Eresia, nel 1413, ebbe luogo lì. Tuttavia, i campioni espressione dell'ortodossia, uintamente agli altri Ordini Mendicanti, si esposero all'accusa di Eresia nel 1465 ed il Frate Nero che nella sua omelia aveva mantenuto le dottrine Carmelitana riflettendo sui benefici del Clero, venne sottoposto a giudizio davanti al Vescovo di Londra e costretto a smentire quanto aveva prima pubblicamente predicato. Il Convento aveva acquisito l'esperienza di astenersi saggiamente dagli affari politici, e sebbene Riccardo II fosse stato il loro Patrocinatore, concedendo loro nel 1394 l'esenzione perpetua da tutti le decime, quindicesime, sovvenzioni e gabelle, essi vennero coinvolti nei movimenti successivi alla sua caduta. La loro prosperità, di conseguenza, rimase intatta dalla salita della Dinastia dei Lancaster, e quando Enrico IV, tornò alla moda dei suoi predecessori di scegliere un Domenicano come Confessore ed incaricò di questo ufficio uno di loro, il Frate John Tylle (o Tilley), al quale, in data 4 gennaio del suo Quattordicesimo Anno di Regno, conesse un vitalizio di 40 marchi annui. Gli Ambasciatori del Duca di Bretagna (nord-ovest della Francia) nel 1413 e gli Ambasciatori Francesi nel 1445, dimorarono presso il Convento, e fu lì che il Parlamento del 1449 si riunì. Né la dimensione, né la situazione comoda dei loro edifici giustificherebbero da soli questo loro uso. Sir John Cornewaill, Lord Fanhope, legato alla Famiglia dei Lancaster per matrimonio, nel 1436, nella Cappella che aveva fatto costruire in onore della Vergine Maria sul Sagrato della Chiesa dei Frati Neri, previde canti o messe per le anime dei fondatori o per persone da questi nominate, dotandola di un reddito di 40 Marchi, per il cui pagamento era responsabile la "Fishmongers' Company". I Frati Neri non dovrebbero essere stati di parte per John Tiptoft, Conte di Worcester (o di alcuni membri della sua Famiglia), il quale fondò la Cappella della navata centrale della loro Chiesa in cui, nel 1470, fu sepolto dopo la sua esecuzione. Inoltre, la sovvenzione annuale di 20 sterline che il Convento di Londra, al posto del Capitolo generale, aveva ricevuto dalla Corona dall'inizio delle Guerre Francesi di Edoardo III, era proseguita sia con i Re della Casa di York, che con quelli della Casa di Tudor, mentre la Casa dei Frati Neri continuò ad essere il sito preferito per l'effettuazione degli affari di Stato. Durante il Regno di Enrico VIII, se, da un lato, nulla dovette cambiare da un punto di vista esteriore, dato che la loro Chiesa continuava ad essere un centro di attività religiosa (la Confraternita di Santa Barbara in questa Chiesa venne confermata dal Vescovo di Londra nel 1511, la Confraternita della Concezione della Vergine Maria ottenne l'autorizzazione di Enrico VIII nel Ventitresimo Anno del suo Regno) ed il luogo preferito di sepoltura per tutte le classi sociali, dall'altro, il loro numero diminuì significativamente rispetto all'inizio del XIV secolo; infatti, durante il Regno di Eduardo II, c'erano 70 Frati, alla Soppressione dei Monasteri solo 16 o 17. Tra gli eventi storici di cui è stato testimone il Convento dei Frati Neri, spicca l'audizione di divorzio, avvenuta nel 1529, tra Caterina d'Aragona (1485-1536) ed il Re Enrico VIII (1491-1547). John Stow, nella prima edizione del suo "Survey of London" (1598), sottolinea come gli edifici del Convento dei Frati Neri dovevano essere impressionanti, dato che nel corso di trecento anni dalla costruzione (1278) vennero utilizzati spesso per importanti funzioni di governo: "This was a large church, and richly furniſhed with Ornaments: wherein diuers Parliaments and other great méetings hath béene holden: namely in the yeare one thouſand foure hundred and fiftie, the twentie eight of Henry the ſixt, a Parliament was begun at Weſtminſter, and adiourned to the Blacke-Fryers in London. In the yeare, 1527 the Emperor Charles the fifth was lodged there. In the yeare 1524. the fiftéenth of Aprill, a Parliament was begun at the Black-Fryers, wherein was demaunded a ſubſidie of 800000. pound to bee rayſed of goodes and lands [...] In the yeare 1529 Cardinal Campenis the Legat with Cardinall Woolſey, ſate at y ſaid Black Fryers, where before them as Legats and Iudges, was brought in queſtion the Kings marriage with Quéen Kathren as to be vnlawfull, before whom thè King and Quéen were cited and ſummoned to appeare [...] The ſame yeare in the moneth of October, began a Parliament in the Blacke-Fryers, in the which Cardinall Woolſey was condemned in the priminerie [...]". Il nesso intimo tra il Convento dei Frati Neri di Londra e la Corte finì per soffocare molto dello spirito della Casa, dato che i cambiamenti Religiosi del XVI secolo incontrarono lo stesso tacito consenso dei cambiamenti dinastici del XV secolo. È, tuttavia, impossibile giudicare il carattere della Casa in conformità del suo Capo. Considerando che John Hilsey come Provinciale fu residente presso il Frati Neri e che in collaborazione con Browne, il Frate di Austin, ebbe incarico dal Re di visitare i Conventi in tutto il Regno, è naturale che nessuna difficoltà fu fatta verso il riconoscimento della supremazia Reale, firmata dal Priore Robert Strowdyll, a nome del Convento, il 17 aprile 1534. Ciò, però, assicurò a Strowdyll il suo posto. Hilsey fu del tutto sottomesso al Re ed a Cromwell, divenendo, di conseguenza, una testa conveniente per il Priorato di Londra: il Convento, essendo in debito con lui, fu costretto a sostenerne la candidatura. Il Vescovo di Rochester, quindi, venne reso Priore elogiativo dei Frati Neri di Londra nel marzo 1536, e rendendosi conto della difficile convivenza di Strowdyll con i Frati Neri, lo mandò a Dartford per essere lì Presidente, per il disgusto della Priora. Sotto tale Priore, quelli come Frate Giovanni Maydland, contrari ai nuovi insegnamenti ed a tutti i suoi sostenitori, trovarono conveniente o lasciare la Casa o sopprimere le loro opinioni. A riguardo, si ricorda che il 18 novembre del Ventisettesimo Anno del Regno di Enrico VIII, John Maydland disse a Jasper Tyrell che "avrebbe voluto vedere la testa di ogni sostenitore dei nuovi insegnamenti ad un palo, cioè del suo Principale fra loro, e vedere il Re morire di morte violenta e vergognosa e per vedere la Regina bruciata.". La politica perseguita dal Re in relazione alla nomina di Hilsey fu presto evidente: nel giro di circa due anni, era diventato così convinto che l'intera istituzione era anti-Cristiana, da voler far cambiare ai Frati le loro abitudini, dato che pensava che gli onesti tra loro avevano cambiato i loro sentimenti. Nel 1536, Enrico VIII e Thomas Cromwell iniziariono ad appropriasi delle Istituzioni della Chiesa Cattolica d'Inghilterra. Due anni, dopo, esattamentre il 12 novembre 1538, fu il turno dei Frati Neri: essi furono costretti a consegnare alla Corona il loro Convento. Le proprietà del Monastero, che erano date da diverse costruzioni su un vasto spazio, furono divise e vendute o fittate. E. K. Chambers (op. cit.) così spiega gli eventi: la spartizione del bottino sotto la supervisione della "Court of Augmentations" fece il suo corso, e tra il 1540 e il 1550, varie proprietà del Convento dei Frati Neri vennero svendute ed i proventi affluirono nelle casse della Corona. Va sottolineato che, mentre il Monastero dei Frati Neri passò in nuove mani, Enrico VIII mantenne le "liberties" della zona accordate in passato ai Frati Neri. Di conseguenza, il c.d. "Recinto" dei Frati Neri rimase un quartiere semi-autonomo, al di fuori della giurisdizione e la portata delle Autorità civili di Londra. Al tempo della soppressione, nel Convento c'erano il Priore John Hilsey, Vescovo di Rochesterer e quindici Frati. Hilsey ricevette un vitaliazio di 60 sterline, nonché gli appartamenti del Priore a Blackfriars, come risultavano al tempo della Soppressione. Il reddito del Convento, dagli affitti delle case e dei negozi all'interno del sito erano pari a 104£ 15s. 4d. (essendo rimasti in pochi, i Frati avevano fittato gli spazi rimasti liberi), e sembra non comprendere le varie Cappelle e necrologi ivi stabiliti. Tra questi rientrava la Cappella Cornewaill, dotata di 4 marchi e mezzo per l'anima di Enrico VII, e un altra di pari importo per Thomas Rogers. La somma di 13£ 6s. 8d. venne anche pagata annualmente dalla "Goldsmiths' Company", in parte per le Messe e in parte per il mantenimento di un Maestro di Scuola. L'ammontare di lastre contenute nella Chiesa non era grande come quello di proprietà dei Frati Bigi, ma comprendeva 400 once di oro, 400 once laminate d'oro e 332 once di oro bianco. Durante la breve rinascita sotto la Regina Maria, i Frati Predicatori vennero sistemati a Smithfield. Infatti, Henry Machyn (op. cit.) scrive: "The xxij of August (1558) was bered dochtur (Peryn) master of frers blake in Smythfeld, the wyche was the (first) howsse that was sett up by quen Mare('s) tyme, (buried) at the auter syd afor sant Bathelmue"; ed alla pagina 204: "The xiij day of July (1559) whent the frers blake in Smythfeld went a-way.". L' unico Frate citato oltre al Priore è il Sub-Priore. Concludiamo soffermandoci sui sigilli usati dai Frati Neri. Un sigillo del XIV secolo, dalla forma ovale appuntita, rappresenta Nostro Signore sulla croce, tra la Vergine Maria, con la scritta a sinistra al suo fianco "ECCE MATER TVA", e San Giovanni Evangelista a destra, con la scritta sulla destra "ECCE FILIVS TVVS". Leggenda: "CONV s . . TVS . FSM" . Predicatore LVNDONIEN".' Un altro sigillo dle XV secolo, presenta anch'esso la forma ovale appuntita, ma rappresenta, invece, Nostro Signore tra la Vergine Maria e San Giovanni in una nicchia a baldacchino . In epigrafe vi è un ornamento floreale. Leggenda: "CONVENTVS. . . . . . .". Infine, il sigillo della nuova fondazione della Regina Maria è ancora a forma ovale appuntiva. Sotto un baldacchino a forma di cupola o baldacchino dello stile del Rinascimento sostenuta da due pilastri si erge San Bartolomeo, con la testa circondata da un'aureola. Tiene nella mano destra un coltello e nella sinistra un libro. In epigrafe vi è un ornamento floreale. Il bordo interno è in rilievo. Leggenda: "SIGILLB CŌVĒT SCTI BARTHOLMEI: ORDINIS FRATRE PREDICATORE LŌDŌ.".
3. Pub Blackfriars
Al numero 174 di Queen Victoria Street (London EC4V 4EG) trovate il Blackfriars Pub, un pub storico ispirato all' "Art Nouveau", ritenuto il più belli "Arts and Crafts pub" di Londra. Risale originariamente al 1875, quando, però, presentava una struttura ordinaria, caratterizzata solo per la sua peculiare forma a cuneo. Venne rimodellato (quasi ricostruito) nel 1905, su parte del sito del vecchio Convento, su progetto dell'Architetto Herbert Fuller-Clark e da parte di un grupo di Artisti-Artigiani, dei quali il più significativo fu lo Scultore Henry Poole, entrambi legati al libero pensiero del movimento "Arts and Crafts". All'esterno, si notano deliziosi tocchi decorativi, ma ciò che colpisce è l'interno, con motivi monacali, mosaici e bassorilievi in rame che abbondano tra gli specchi e marmi policromi. Il pub venne salvato dalla demolizione da una campagna guidata da Sir John Betjeman.
4. Teatro Blackfriars
Avete letto che l'Ordine dei Frati Neri venne sciolto in Inghilterra da Enrico VIII nel 1538. A differenza di alcuni altri edifici religiosi, il Priorato dei Frati Neri non sopravvisse per altri scopi. Nel 1576, durante il Regno di Elisabetta I, alcuni degli edifici del Priorato vennero affittati a Richard Farrant, che fu Maestro dei giovani Coristi, chiamati "Figli della Cappella Reale". Essi furono anche Attori e gli edifici vennero ustai per le prove di rappresentazioni e spettacoli privati. Questo è quello che viene definito "Primo Teatro di Blackfriars", dove si tennero rappresentazioni sino al 1584, quando venne chiuso a causa di varie obiezioni da parte degli Ufficiali della City. Il sito del vecchio Convento si era ridotto ad un cumulo di macerie quando l'Attore James Burbage comprò per 600 sterline, dagli Esecutori della Sir Thomas Cawarden Estate, che era il precedente proprietario, gran parte del sito per costruire il Teatro Blackfriars nel febbraio 1596. La piena proprietà era per una "collezione di camere, grandi e piccole, cantine e cortili e comprendente sette grandi sale superiori", che in precedenza erano state una sola grande stanza. Burbage trasformò queste camere in un teatro "privato" al coperto (Playhouse). Anche se sotto il controllo della Corona e non degli Ufficiali della City, che erano fermamente contro il Teatro, gli uomini del "Chamberlin" non furono in grado di utilizzare Blackfriars come loro sede invernale a causa delle risentite proteste dei residenti. Nel 1600, Richard Burbage affittò Blackfriars a Henry Evans per 21 anni per 40 sterline annue, ma nel mese di agosto 1608, Richard Burbage riprese il contratto di locazione da Evans e William Shakespeare e altri divennero proprietari parziali di parte di quella che sarebbe diventata la "Blackfriars Playhouse". In particolare, William Shakespeare, nel marzo 1613, pagò 140 sterline per una struttura nelle vicinanze, dove oggi insiste Ireland Yard. L'edificio corrispondeva all'ex Portineria del Priorato, a cui egli fece dei miglioramenti, come risulta da un documento legale del 1615. Tuttavia, a tale data egli sembra aver speso molto del suo tempo a Stratford, dove morì l'anno seguente. A differenza dei teatri anfiteatri pubblici aperti, i teatri privati come il Blackfriars avevano tetti ed attiravano i ricchi, anche se veniva ammessa anche la gente comune, anche se il prezzo era 2d, il doppio del costo del Globe. Blackfriars fu dotato di illuminazione artificiale e altri servizi che gli altri teatri non possedevano. Sebbene più piccolo del Globe, con solo 700 posti a sedere, Blackfriars era in grado di presentare i vari effetti speciali per le sue botole e fili e cinture per appendere oggetti di scena e gli Attori più bassi. Gli Attori lavoravano presso Blackfriars durante i mesi invernali, continuando a passare le estati al Globe. Nel 1619, i residenti locali cercarono di far chiudere nuovamente il Teatro, ma non vi riuscirono per l'intervento del "Privy Council". Il Teatro continuò sino al 1642 quando, come con la maggior parte dei Teatri, rimase chiuso durante la Guerra Civile Inglese. Il teatro di Blackfriars cadde in rovina e fu demolito il 6 agosto 1655. Il sito è ancora ricordato da Playhouse Yard.
La stazione di Blackfriars
New Bridge Street
Il tratto terminale di Queen Victoria Street
Il Pub Blackfriars
Millennium Bridge
St Andrew by the Wardrobe