London Stone è una pietra dal passato incerto e dall'importanza storica notevole per la storia di Londra. Per quel che se ne sa ufficialmente, la Pietra ha cambiato posizione diverse volte nel corso della sua storia, ma è sempre rimasta nei dintorni di dove si trova ora, a Cannon Street. Nel corso dei secoli, si ritrova scritta anche come London ſtone, London stone, London-ſtone, Londonſton.
Utili informazioni sulla storia della pietra sono fornite da John Stow in "Survey of London" (1598); Henry A. Harben, alla voce "Candlewick Ward - Card Court", in "A Dictionary of London" (1918); Michael Prestwich, in "Thirteenth Century England VI: Proceedings of the Durham Conference 1995" (1997), Francis Grose in "The Antiquities of England and Wales, Volume 1" (1783); Walter Thornbury alla voce "Cannon Street", in "Old and New London: Volume 1" (1878), pagine 544-550; Henry Benjamin Wheatley in "The Story of London" (1909), pagine 366-367, John Clark, in "London Stone", in un file pdf reperibile su Internet che sintetizza quanto dallo stesso scritto alla voce "Jack Cade at London Stone" in "Transactions of London and Middlesex Archaeological Society" n. 58 (2007), pagine 169-89, "London Stone: Stone of Brutus or fetish stone - making the myth" in "Folklore n. 121 (2010), pagine 38-60.
Riteniamo interessante proporre prima alcune leggende su tale Pietra, per poi soffermarci sulla sua storia, cioè, su quanto si sa realmente sulla Pietra, passando poi alla posizione di diversi Autori, finendo per "tirare le somme".
1. Leggende sulla Pietra
Nel corso dei secoli si diffusero numerose leggende sulla Pietra:
2. Storia della Pietra
Innanzitutto, rifacciamoci a quanto asserisce John Stow (op. cit. pagine 22, 201, 202). Candlewick Street segnava il confine tra Candlewick Street Ward sul lato settentrionale della strada e Walbrook Ward su quello meridionale: "On the south side of this high streete, neare vnto the channell is pitched vpright a great stone called London stone, fixed in the ground verie deepe, fastned with bars of iron, and otherwise so strongly set that if Cartes do runne against it through negligence, the wheeles be broken, and the stone it selfe vnshaken.". Quindi, sul lato meridionale di questa importante strada, Candlewick Street (attuale Cannon Street), presso il canale di scolo delle acque, che al tempo di Stow si trovava al centro della strada, era piantata in posizione verticale una grande pietra chiamata London Stone, fissata nel terreno molto profondamente, assicurata da sbarre di ferro, e altrimenti così fortemente sistemata, che qualora i carri si fossero scontrati con essa perr negligenza, si sarebbero rotte le ruote, mentre la Pietra stessa non si sarebbe mossa. John Stow fa una importante affermazione: "La ragione per la quale la pietra venne collocata lì, il tempo in cui ciò avvenne, o altre ragioni, sono sconosciute, ma che la stessa sia stata a lungo lì è evidente, vale a dire, dal momento (o meglio prima) dell Conquista (ndr Normanna, 1066); perché alla fine di un chiaro Vangelo scritto dato a Christ's Church di Canterbury (ndr la Cattedrale) da Ethelstane, Re dei Sassoni occidentali (ndr solitamente identificato come Æthelstan, Re d'Inghilterra da 924 al 939), ho trovato indicazioni di terre o affitti a Londra appartenenti alla detta Chiesa, di cui un lotto è descritto giavere presso la London Stone.". Tuttavia, non è possibile confermare il racconto di Stow, dato che non possiamo identificare con certezza il documento che Egli vide. Però, la prima lista esistente delle proprietà londinesi di Christ's Church, datata tra il 1098 e 1108, contiene un riferimento ad una proprietà data alla Cattedrale da un uomo chiamato "Eadwaker æt lundene stane", in Inglese moderno "Eadwaker at London Stone". Non si trova in un libro dei Vangeli, ma in un volume di testi medioevali diversi provenienti da Canterbury (conservati presso la British Library): John Stow potrebbe aver visto tali documenti o altri testi similari. John Stow continua la sua narrazione scrivendo: "Successivamente, leggiamo che nell'anno 1135, il primo del Re Stefano (ndr alla pagina 22 indica però l'anno 1136), scoppiò un incendio in casa di un tal Ailewarde, presso la London Stone, che si propagò ad est verso Aldgate, bruciando il Priorato della Sacra Trinità, e ad ovest al Santuario di St. Erkenwald, nella Chiesa di Powle; il fuoco attaccò anche il ponte del legno sul Tamigi, che successivamente venne riparato. E queste sono le più antiche note che sono riuscito a leggere della stessa (pietra).". Stow, non riuscendo ad individuare l'origine della Pietra, riporta quanto ritenuto da diverse Fonti: "Alcuni hanno detto che questa pietra rappresentasse un segno nel cuore della City all'interno delle mura; ma in verità si trova molto più vicino al Tamigi che alle mura della City; alcuni altri hanno detto che la stessa serviva per l'offerta ed il pagamento da parte dei debitori ai loro creditori nei giorni e tempi stabiliti, dato che i pagamenti in passato erano solitamente effettuati al Fonte nella Cattedrale di San Paolo, ed ora più comunemente al Royal Exchange; alcuni altri hanno immaginato che la stessa (pietra) fosse stata sistemata da un tal John o Thomas Londonstone per dimorarvi; ma è più probabile che tali uomini abbiano preso il nome dalla pietra che la pietra da loro ...". Il primo Sindaco di Londra, tra il 1189 ed il 1193, fu Henry Fitz-Ailwin de Londonestone (circa 1135–1212), che significa Enrico, figlio di Ailwin di London Stone, che governò la City sino all'anno della sua morte. La casa dei Fitz-Ailwin si trovava nei pressi di Candlewick Street, sul lato settentrionale di St Swithin's Church, quindi, vicino alla London Stone. Nel 1881, Henry Charles Coote sostenne che la London Stone fosse l'ultimo frammento superstite della casa del citato Henry Fitz-Ailwin (a quel tempo, era l'unico edificio in pietra di Londra), nonostante che la London Stone fosse stata menzionata circa cento anni prima del tempo di Enrico e la casa dei Fitz-Ailwin fosse a distanza dalla pietra sull'altro lato di St. Swithin's Church. Edoardo III rese la Pietra l'asse principale del commercio cittadino nel 1328, quando ha concesse ai Londinesi il diritto di tenere i mercati, nel raggio di 7 miglia (11 km) dalla Pietra, dato che ormai divenuta nota. Nel poema satirico anonimo del principio del XV secolo, "London Lickpenny", spesso attribuito a John Lydgate (circa 1370 - circa 1451), il protagonista, smarrito e frastornato, passa accanto alla London Stone durante le sue peregrinazioni nelle strade di Londra:
"Then went I forth by London Stone
Thrwgheout all Canywike Strete...".
John Stow (op. cit. pagina 25), riporta che nel 1450, Jack Cade (un Irlandese il cui vero nome era John Mortimer) e gli altri ribelli del Kent contro il governo corrotto di Enrico VI (un Re impopolare, che aveva imposto tasse eccessive impoverendo tutti, anche i ricchi proprietari terrieri ed il Clero prominente, mentre egli era accusato di vita stravagante e di circondarsi da una Corte corrotta), entrarono nella City attraversando London Bridge. I ribelli volevano la giustizia e sostenevano che il Re non aveva mantenuto i giuramenti solenni a cui si era impegnato. In particolare, una richiesta dei ribelli era che Riccardo Plantageneto, il Duca di York, (che Cade rivendicata come cugino) andava richiamato dall'esilio in Irlanda e fatto Re. Cade capeggiava non solo contadini, ma anche proprietari terrieri e nobili terrieri. La stima dei ribelli è altalentante, talvolta si legge 6.000, altre volte tra 20.000 e 46.000. Ad ogni modo, essi si riunirono a Blackheath (Cade Road è vicino all'Heath e vi è una grotta sigillata chiamata Caverna di Jack Cade sul bordo in cui è stato ipotizzato egli svolse rituali pagani prima di continuare). Cade condusse poi i ribelli del Kent attraverso Deptford Bridge e Londra. Si fermarono alla London Stone e Cade colpì la pietra con la sua spada quando si proclamò padrone della città nella maniera tradizionale e si definì Signor Mortimer. Il gesto di Jack Cade si comprende considerando che i Re medioevali, dopo l'incoronazione, erano soliti colpire la pietra con la loro spada come segno della sottomissione della City. L'episodio è riportato anche in "Chronicles of England, Scotland and Ireland" (1577, 1587), nota normalmente come Holinshed's Chronicles (da Raphael Holinshed, una delle otto persone che contribuirono al lavoro), nonché nella seconda parte di Enrico VI di William Shakespeare. Now is Mortimer lord of this city. And here, sitting upon London-stone, I charge and command that, of (at) the city's cost, the pissing-conduit run nothing but claret wine this first year of our reign. And now henceforward it shall be treason for any that calls me other than Lord Mortimer.
- Enrico VI, parte 2, Atto IV, Scena VI (rappresentata per la prima volta nel 1591 o 1592).
Robert Fabyan (morto nel 1513) in "The new chronicles of England and France", che Egli chiamò "The concordance of histories" (1516) riporta l'evento di Cade: "He rode thorough dyuers ſtretes of the cytie, and as he came by London ſtone, he ſtrake it with his ſwerde, and ſayd 'Nowe is Mortymer lorde of this cytie.".
Tuttavia, furono gli stessi Londinesi a metterli in fuga. La ribellione fallì, ma il Re sembrò consentire ai capi il perdono ed essi lasciarono Londra. Tuttavia molti, tra cui Cade, furono uccisi con diffidenza nelle settimane successive, lontano dalla città. Il Re ordinò che il corpo di Cade fosse portato a Londra, dove venne trascinato e squartato e la sua testa posta in mostra con molte altre su un palo al London Bridge. Nel XVI secolo, alla soppressione dei Monasteri, la casa degli Ailwin passò ai Conti di Oxford. Il quindicesimo ed il sedicesimo Conte di Oxford, entrambi di nome John de Vere, la elessero a loro casa. Stow racconta in "Of Customs and Orders" che quest'ultimo raggiungeva a cavallo questa casa con un grande seguito di ottanta persone in uniforme e cento persone alte in simil-uniforme. Questo ritorno spettacolare a casa del Conte sicuramente faceva effetto sugli abitanti di Candlewick Street. Conosciuta dai contemporanei di Stow come Oxford House o "Oxford Place by the London Stone", la casa fu la residenza di altri due Sindaci, di cui Stow indica i nomi: Sir Ambrose Nicholas, un produttore di sale (1576) e John Hart, Sceriffo (1579-1580). La figlia di Sir John Hart sposò Humphrey Smith, Assessore della Walbrook Ward, e continuarono a vivere nella casa vicino la London Stone. La casa è stata acquistata dalla Salter's Company nel 1641 e divenne la sede dell salone della società sino al 1941. La Pietra in origine si trovava sul lato meridionale di Candlewick Street, di fronte alla parte terminale occidentale di St Swithin’s, nota come "St Swithin in Candlewick Street" (nel 1597, si legge "St Swithin at London Stone", divenuta la sua denominazione abituale). Al 1561, risale "Civitas Londinum", una mappa di Londra con vista a "volo d'uccello" che mostra in maniera dettagliata edifici e strade, anche se nessuna delle mappe originarie è giunta sino a noi, mentre disponiamo di una successiva versione modificata, stampata nel 1633. La Mappa è nota com e "Mappa di Agas", perché venne attribuita erroneamente a Ralph Agas (circa 1540-1621). Osservando la Mappa, si individua un piccolo rettangolo tra Saint Swithin's Lane e Wallbrook, sotto il gruppo di consontanti nb nell'etichetta Londonſton. Durante il XVII secolo, la Pietra continuò ad essere impiegata come punto di riferimento per indicare l'area. Infatti, Thomas Heywood in Englands Elizabeth (1631), la biografia della Regina Elisabetta I, come indica il frontespizio, venne stampata da John Beale, per Phillip Waterhouse, e doveva essere venduta presso il suo negozio "at St. Pauls head, neere London stone". Analogamente, l'English Short Title Catalogue (lavori pubblicati tra il 1473 ed il 1800), elenca oltre trenta libri pubblicati tra il 1629 e gli anni '70 dello stesso secolo con riferimenti simili alla "London Stone" nell'indicare l'Editore. John Crouch, in "Londinenses Lacrymæ. Londons Second Tears mingled with her Aſhes" (1666-1667), una elegia (poema melanconico) per la città bruciata, piange la perdita di tutte le cose belle, evidenziando però che la London Stone era rimasta indenne:
"ſhatter’d loſt and gone;
Little of London whole but London-ſtone.".
Nel 1720, la Pietra venne protetta da una nicchia coperta da una cupola di pietra. Nella metà del XVIII secolo, si decise di allargare la strada in modo da poter gestire il traffico crescente che la attraversava. La London Stone ostruiva i movimenti dei veicoli, carrozze e carri, per cui, il 13 dicembre 1742, si decise di spostarla sul lato settentrionale della strada e di collocarla sul marciapiede contro il muro della Chiesa progettata da Wren, St Swithin, che proprio per la pietra si disse St Swithin London-Stone. La Chiesa sorse sul sito di una pregressa che era stata distrutta dal Grande Incendio del 1666. Nel 1798, gli ufficiali parrocchiali della Chiesa di St. Swithin rimossero la London Stone "perchè provocava fastidio". Thomas Maiden, un Antiquario locale e Tipografo, che viveva in una casa vicina, in Sherborne Lane, era un sostenitore appassionato e protestò contro la decisione della Chiesa, sostenendo che doveva essere conservata a causa della sua importanza. Le sue argomentazioni furono convincenti, per cui, la Pietra venne ricollocata, ma a 35 piedi dalla sua posizione originaria in mezzo alla strada, incastonata nella parete meridionale della Chiesa, piuttosto che contro di essa presumibilmente perché avrebbe arrecato meno fastidio. Nel 1828, venne incorporata nel muro meridionale in una nicchia protettiva di pietra. Al Smith in "Dictionary of City of London Street Names" (1970) riporta che, nel 1833, durante la costruzione del London Bridge, venne scoperta una sezione di una strada romana che portava nella direzione della London Stone. Nel 1869, la London and Middlesex Archaeological Society decise di "proteggere meglio" la Pietra e predispose una griglia di ferro "per la protezione più attenta e la trasmissione alle future generazioni". Sul muro della Chiesa sopra di essa, venne posta una targa in Inglese e Latino per ricordare tale azione. Charles Dickens, nel 1879, scrivendo in una serie giornalistica in merito a luoghi storici di Londra, definì la Pietra "quella curiosa reliquia della vecchia Londra". Nel 1941, St. Swithin venne sventrata dai bombardamenti tedeschi. La Pietra, per fortuna, non subì danni, dato che era compresa nella porzione di muro che rimase in piedi. Venne collocata temporaneamente nel Guildhall Museum, affinché fosse custodita al sicuro. La Chiesa venne demolita nel 1960-1962, per essere rimpiazzata da un edificio per uffici. Mentre si scavavano le fondamenta, si rinvenne uno strato bruciato risalente al tempo della Regina Celtica Boudicea (che aveva combattuto i Romani nel I secolo), delineando probabilmente l'importanza del sito anche prima della costruzione della Chiesa (già documentata nel XIV secolo, ma probabilmente anteriore). Nel 1962, venne ritrasferita nella sua attuale posizione, sul sito di St Swithin’s, sul lato settentionale di Cannon Street, di fronte alla stazione di Cannon Street, ospitata in una apertura nella parete al numero 111, La Pietra venne messa nello stesso posto che aveva precedentemente occupato, nel centro della facciata del nuovo edificio, in prossimità della precedente nicchia di pietra. L'attuale collocazione della Pietra non le "fa giustizia". Si discute se trasferirla altrove e dove. Vi è chi propone il Museum of London, chi di spostarla lasciandola a Cannon Street. Un portavoce della Victorian Society ha descritto la Pietra come una "parte tangibile del paesaggio urbano londinese", potendosi ancora toccare attraverso la sua griglia metallica in Cannon Street. Tale Istituzione e l'English Heritage si sono opposti strenuamente allo spostamento della Pietra dalla sua posizione.
3 La posizione di altri Autori
4. Ubicazione e situazione
La Pietra si trova al numero 111 di Cannon Street. E' circondata da una fascia decorativa di pietra Portland con una griglia di ferro. Sulla parte superiore inclinata della struttura che contiene la Pietra, si trova una targa di bronzo, che risale al 1962, su cui si legge:
LONDON STONE
This is a fragment of the original piece of limestone once
securely fixed in the ground now fronting Cannon Street Station.
Removed in 1742 to the north side of the street, in 1798
it was built into the south wall of the Church of St. Swithun London Stone
which stood here until demolished in 1962.
Its origin and purpose are unknown but in 1188 there was a
reference to Henry, son of Eylwin de Lundenstane, subsequently Lord Mayor
of London.
Si tratta di un blocco di calcare oolitico, "di un tipo portato per la prima volta a Londra per scopi edilizi e scultorei nel periodo romano, ma anche usato in epoche sassoni e medioevali" (John Clarke). L'attuale pietra è solo un pezzo (forse la parte più in alto della porzione superiore) di quello originale, che venne descritto come un "pilastro", inserito in profondità nel terreno. Non vi è alcuna traccia di come o quando venne frammentato, né quello che sia successo alla sua restante parte (forse ancora interrata in prossimità della stazione di Cannon Street). Ad ogni modo, la riduzione deve essere accaduta già da secoli, dato che una xilografia (incisione sul legno) di circa il 1700 mostra una pietra delle medesime dimensioni odierne. Una "luce" in tale direzione si ritrae leggendo la storia di "The Worshipful Company of Spectacle Makers". "La Venerabile Società dei produttori di occhiali" ricevette l'autorizzazione reale nel 1629. Doveva garantire elevati livelli qualitativi dei suoi membri. Gli Ispettori della Società potevano entrare in un negozio di un produttore e controllare la qualità degli occhiali. Qualsiasi prodotto che fosse risultato di quantità inferiore al livello previsto dalla Concessione reale, avrebbe fatto scattare una multa ed il caso sarebbe stato portato all'attenzione della Corte del Sindaco. Qualora questa avesse rilevato che gli occhiali erano di qualità scadente, questi sarebbero stati rotti in modo formale sulla London Stone. Ciò premesso, è importantissimo ai nostri fini quanto si legge in un documento del 1671: "two and twenty dozen (= 264) of English spectacles, all very badd both in the glasse and frames not fitt to be put on sale... were found badd and deceitful and by judgement of the Court condemned to be broken, defaced and spoyled both glasse and frame the which judgement was executed accordingly in Canning (ndr Cannon) Street on the remayning parte of London Stone where the same were with a hammer broken in all pieces.". Il riferimento a "the remayning parte of London Stone" lascerebbe ipotizzare che la Pietra fosse stata danneggiata e fatta a pezzi dal Grande Incendio di Londra del 1666 (cinque anni prima), che aveva distrutto St Swithin's Church e gli edifici adiacenti. Il residuo giunto sino a noi misura 53 x 43 x 30 cm. Se era davvero un "Milliarium", le sue dimensioni in altezza potevano essere 2 metri e mezzo. E di certo, al tempo di Stow (1598), Egli la descrive come "molto alta". In aggiunta, nel 1671 "the remayning parte of London Stone" su cui si distruggevano gli occhiali scadenti con un martello doveva avere un'altezza congrua per l'azione, per cui qualcosa di altezza simile ad un tavolo. Oggi, evidenti sono i segni dei danni subiti nel tempo. Che fine ha fatto la parte restante della Pietra? Se ne impossessò il Dottor Lee che visse nei pressi del sito nel XVI secolo? Alcuni credono che Egli la abbia rubata per un poco e di certo egli rimosse un piccolo campione per i suoi esperimenti. La Pietra fu danneggiata nel 1742, quando venne spostata dal centro di Cannon Street alla Chiesa, lasciandone il resto sotterrato in attesa di essere ritrovato? Sino a quando venne rimossa perchè ostruiva il traffico, i veicoli ne ruppero dei pezzi? Se nel 1798 la ragione della sua rimozione totale dalla strada fu che provocava fastidio, allora significa che qualcosa ci aveva cozzato contro? La spiegazione per gli ulteriori lavori nel 1869 fu per "una più attenta protezione", il che significa ulteriori danni subiti? Nel corso degli anni, erano stati prelevati dai turisti dei piccoli pezzi come souvenirs? Oppure, la Pietra, essendo di calcare, era deperita a causa degli agenti atmosferici e dell'inquinamento? Di certo, non fu efficacemente protetta dagli elementi sino al 1962. Ad ogni modo, nonostante le incertezze relative alla storia della London Stone, essa è stata, nel corso dei secoli, il luogo tradizionale dove approvare le leggi, effettuare proclami, recuperare i debiti, giurare, a volte in maniera cerimoniale, forse accompagnata da tamburi e trombe o di fronte a una folla. I richiedenti colpivano la pietra con le carte al fine di rendere nota la loro posizione alle Autorità. Concludiamo avvertendo il lettore che John Clark, che fu esperto curatore medioevale del Museo di Londra riferische che nel 1884, costruzione della Metropolitan District Railway lungo Cannon Street, per la tecnica utilizzata (cut-and-cover), non interessò la London Stone o St Within's, ma, gli scavi ad una profondità di 33 piedi (11 metri), avrebbero finito per rimuovere totalmente ogni traccia nel terreno dell'originaria posizione della Pietra.
Fascia decorativa di pietra Portland con la griglia che protegge la "London Stone"
Il testo scritto sulla targa di bronzo che si trova sulla parte superiore inclinata della struttura che contiene la Pietra