In origine, l'area faceva parte dell'ampia Foresta del Middlesex e veniva denominata Marylebone Park, traendo il nome dal vicino villaggio e dalla vicina Manor House. Si trattava di terreni isolati, lontani da Londra (tanto che ancora al principio del XVIII secolo, il villaggio di Marylebone continuava ad essere circondato da campi e distava circa un miglio da qualsiasi parte di Londra). I boschi erano fitti, soprattutto lungo il pendio che conduceva a Primrose Hill. Tuttavia, nella parte più bassa, i boschi erano meno fitti e rappresentavano l'habitat ideale per i cervi, il che attirò l'attenzione del Re Enrico VIII, il quale pensò di appropriarsi dell'area che riteneva utile a permettergli un percorso tonificante da Whitehall Palace. Pertanto, nel 1538, il Re sequestrò il Parco dal proprietario, la Badessa di Barking e trasformò 554 acri in riserva di caccia. La presenza di un fossato e di una fortificazione impediva che i cervi fuggissero ed i bracconieri entrassero. Nel corso dei successivi cinquanta anni, si trattò di uno dei diversi Parchi reali di Londra dove il Re o la Regina intrattenevano le persone importanti in visita. Infatti, la Regina Elisabetta I (che regnò dal 1558 al 1603), soleva intrattenere nel Parco gli Ambasciatori stranieri con battute di caccia, il che è confermato in "Old and New London" Volume 5 (1878), che riferisce che nei conti del "Board of Works" del 1582, si legge la rilevazione di un pagamento "for making of two new standings in Marebone and Hide Parkes for the Queene's Majestie and the noblemen of Fraunce to see the huntinge.". La storia di Mary-Le-Bone Park (e di Regent's Park, come si denominò successivamente), a partire da tale momento, è ben spiegata da Thomas Smith, in "A Topographical and Historical Account of the Parish of the Parish of St. Mary-Le-Bone (1833), alle pagine 242 e seguenti. Infatti, tale Autore ricorda che in data 3 febbraio 1600, l'Ambasciatore dell'Imperatore di Russia e relativo seguito cavalcarono attraverso la City of London sino a Marybone Park, dove cacciarono con piacere, e poco dopo tornarono a casa.". Tale pratica fu seguita anche dal suo successore, Giacomo I (che regnò dal 1603 al 1625), che concesse il Manor of Marylebone ad Edward Forest, ma riservò il Parco "in his own hands". Il carattere ancora rurale del sito nel 1638 è testimoniato da una Commedia di Thomas Nabbs, Tottenham Court, dato che nella scena, che si svolge a Marylebone Park (come allora si chiamava il Parco), si ascolta il canto di una mungitrice:
"What a dainty life the milkmaid leads,
When o'er these flowery meads
She dabbles in the dew,
And sings to her cow,
And feels not the pain
Of love or disdain.
She sleeps in the night, though she toils all the day,
And merrily passeth her time away.".
Marylebone Park rimase riserva di caccia reale sino al 1646, visto che, in tale anno, Carlo I (che regnò dal 1625 al 1649), lo concesse in data 6 maggio, a Sir George Strode e John Wandesforde, con atto ufficiale, a garanzia di un debito di £2,318 11s. 9d., che aveva contratto nei loro confronti per la fornitura di armi e munizioni. Dopo la morte di Carlo I, tra il 1649 ed il 1660, il Governo di Oliver Cromwell fu costretto ad abbattere molti alberi per pagare i debiti contratti durante la Guerra civile, come pure a vendere i cervi, che non vennero mai più rimpiazzati. Infatti, non si diede peso alle rivendicazioni dei due creditori citati ed il Parco venne venduto dal Parlamento al Londinese John Spencer, per conto del Reggimento dei Dragoni del Colonnello Harrison, su cui si optò per pagarli. La somma definita fu 13.215 £ 6s. 8d., compresi 130 £ per i cervi (erano centoventiquattro di diversi tipi), 1.744 £ per il legname, tranne 2.976 alberi destinati alla Marina. Con la morte di Cromwell, la Restaurazione della Monarchia e l'ascesa al Trono di Carlo II, il Parco tornò alla Corona e Sir George Strode e John Wandesforde vennero reimmessi nel possesso di Marylebone Park, che trattennero sino al pagamento di quanto loro dovuto, tranne il "Great lodge" o "Palazzo, come veniva talvolta chiamato e sessanta acri di terra che erano stati concessi a Sir William Clarke. Venne anche concesso un risarcimento a John Carey per la perdita del posto di guardia forestale che aveva esplicato prima del Protettorato. I terreni vennero fittati nel 1688 ad Henry, Conte di Arlington, nel 1696, a Charles Bertie ed altri, come amministratori del Duca di Leeds, nel 1724, a Samuel Grey, il cui interesse nel fitto venne comprato da Thomas Gibson, John Jacob e Robert Jacomb, che rinnovarono nel 1730, 1735, 1742. Nel 1754, venne concesso il fitto a Luci Jacomb, vedova e Peter Hinde. Nel 1765, William Jacomb, ottenne "a fresh lease for an undivided share, being 15 parts in 24." La scadenza di questa quota venne prolungata nel 1772 e nuovamente nel 1780 per otto anni, con inizio dal 24 gennaio 1803. Nell'anno 1798, il Signor Jacomb vendette il suo interesse nella tenuta al Duca di Portland, "in whom the said share was vested until the expiration of the lease in Jan. 1811". Nel 1765 e nel 1772, Jacob Hinde, "had new leases of the remaining undivided share, being nine parts in 24": Questo non venne mai rinnovato e scadde nel 1803. La situazione al 1794 è chiaramente illustrata sempre da Thomas Smith, in "A Topographical and Historical Account of the Parish of the Parish of St. Mary-Le-Bone (1833) alle pagine 244-246, dove sotto il titolo "Summary of a Plan of the Estate called Mary-le-Bone Park Farm, in the Parishes of St Mary-le-Bone and St. Pancras, in the County of Middlesex, belonging to the Crown; taken by Order of the Right Honourable the Lords Commissioners of His Majesty's Treasury, and under the direction of John Fordvce, Esq. His Majesty's Surveyor-General, by G. Richardson, 1794". Sotto questo lungo titolo, segue l'elencazione dei terreni e si vede che sono nel possesso di tre persone (denominate Tenants e relativi Under Tenants): Thomas Willian (288 acri), Richard Kendall (133 acri), Richard Mortimer (117 acri), in totale, quindi, 543 acri. Infine, si specifica che tale Estate confina a sud con quella del Duca di Portland, ad ovest con quella di E. B. Portman e Col. Eyre, a nord dalla Barrowhill Farm ed una piccola porzione di terra del College ed lungo l'intero lato orientale con l'Estate di Lord Southhampton. John Fordyce, "Surveyor General to H.M. Land Revenue", citato poco sopra, aveva pianificato lo sviluppo di Regent's Park. Nel 1793, convinse il Tesoro a concedere un premio di mille sterline a chi avesse presentato il miglior progetto per un Parco. Ne corso dei successivi sedici anni, soltanto tre progetti erano stati proposti, per giunta dal medesimo Architetto, John White, che era il "Surveyor" del Duca di Portland. John Fordyce morì nel 1809 ed il suo Ufficio venne riunito a quello dei Boschi e delle Foreste e posto sotto il controllo di tre Commissari. La Corona si rese conto del profilarsi di una grande opportunità finanziaria, dato che Londra si stava espandendo con molta velocità, per cui, si poteva incamerare molto danaro edificando su Marylebone Park, piuttosto che utilizzandolo come suolo agricolo. Pertanto, decise di non rinnovare il fitto all'ultimo dei citati "Tenants", il Duca di Portland, il cui contratto sarebbe scaduto nel 1811. Al tempo stesso, però, il nuovo Principe Reggente, poi Re Giorgio IV, era intenzionato a lasciare il suo segno nella storia di Londra. In particolare, desiderava un nuovo Palazzo estivo nella zona settentrionale di Londra che si trovasse in un ambiente esclusivo. Di conseguenza, i contratti di fitto su Marylebone Park non vennero rinnovati. I tre Commissari sovracitati richiesero agli Architetti ufficiali dei due Dipartimenti, Leverton e Chawner per le Imposte sui terreni, e Nash e Morgan per i Boschi e Foreste, di preparare dei nuovi progetti. John Nash, presentò un progetto audace che piacque al Principe. L'area venne ridenominata in suo onore "The Regent's Park", venendo progettata come un ampio cerchio, con un lago, un canale ed all'interno la nuova residenza reale. Fu prevista una bella strada cerimoniale per collegare l'altra residenza del Principe, St James's Palace. Per reperire le risorse finanziarie, John Nash previde cinquantasei ville nel Parco ed una serie di grandi case a schiera stile "Regency" attorno ad esso. Kevin Flude e Paul Herber, in "The Citisights Guide to London: Ten Walks Through London's Past" (1990), alla pagina 41, fanno comprendere l'importanza del progetto di Nash, come espressione della potenza e ricchezza dell'Impero britannico: "In London, the physical expression of the wealth of the empire was an unprecedente building boom in prestigious public buildings. Nash's Regent's Park scheme was one of the first and the grandest of these undertakings ...". Non a caso, il Parco è noto come "Jewel in the crown". Il progetto di Nash venne accettato il 28 gennaio 1813, di modo che, il Tesoro autorizzò il pagamento delle mille sterline offerte nel 1793. Tuttavia, non venne realizzato l'intero progetto, dato che il Principe cambiò parere e pensò, invece, di migliorare Buckingham Palace, per cui, l'idea originaria di un Palazzo estivo venne lasciato cadere. Vennero realizzate solo otto ville ed il canale venne spostato lungo il confine settentrionale del Parco, anche se molti elementi del progetto di John Nash sopravvivono. La strada cerimoniale verso St James's Palace venne effettivamente realizzata, divenendo Regent's Street. All'interno del Parco, ciascuna villa venne circondata da alberi al fine di dare l'impressione ai residenti di vivere in una tenuta privata. Le case a schiera erano orientate verso ciò che sembrava un parco di campagna. Verso il 1820, un dipinto ad olio di John Glover, raffigura, dall'alto di Upper Baker Street o Clarence Gate, Primrose Hill e le acque ornamentali di Regent's Park. Uno dei residenti nell'area di Regent's Park, all'inizio della sua storia, fu Ugo Ugo Foscolo, che fece realizzare una casa che addobbò con sontuosamente e con gusto, anche se la occupò per poco tempo, perché venne sequestrata dai suoi creditori. Morì a Turnham Green nel 1827 ed è sepolto a Chiswick. In un primo tempo, solo i residenti delle ville e delle case a schiera potevano entrare nel Parco ed effettuare gite in carrozza settimanali. Nel 1835, il lato orientale del Parco venne aperto al pubblico, ma solo per due giorni alla settimana, ed alla fine, si permise a tutti di visitare l'intero Parco e la vicina Primrose Hill. Il Visconte di Arlingcourt, nel raccontare la sua visita in Inghilterra del 1844, riferisce che "The Regent's Park, above all, is a scene of enchantment, where we might fancy ourselves surrounded by the quiet charms of a smiling landscape, or in the delightful garden of a magnificent country house, if we did not see on every side a countless number of mansions, adorned with colonnades, porticoes, pediments, and statues, which transport us back to London; but London is not here, as it is on the banks of the Thames, the gloomy commercial city. Its appearance has entirely changed. Purified from its smoke and dirt, and decked with costly splendour, it has become the perfumed abode of the aristocracy. No artisans' dwellings are to be seen here: nothing less than the habitations of princes.". Alcune "Societies" locali fittarono gli spazi lasciati liberi dalle ville non edificate. Una delle prime a trasferirsi fu la "Zoological Society", che utilizzò un proprio Architetto, Decimus Burton. La "Royal Botanic Society" realizzò il cerchio interno con prati ed un lago. La "Royal Toxophilite Society" introdusse il tiro con l'arco nel Parco. Tra di loro, le "Societies" realizzarono una combinazione di giardini ed edifici ancora esistenti. Nel 1875, venne effettuata una estesa aggiunta ai giardini, includendo circa quattro acri di terreni sul lato settentrionale del canale, attraversato da un ponte, consentendo così alla "Society" di aprire una entrata aggiuntiva nello "Outer Circle" del Parco, di fronte ai piedi di Primrose Hill. Nel 1876, in tali giardini venne alloggiata, in una costruzione temporanea, la collezione di bestie ed uccelli portata dall'India dal Principe di Galles, compresi diversi cuccioli di tigre, capre, pecore, tori, elefanti e diverse varietà di fagiani. Nei successivi cento anni, poco cambiò. Negli anni '30 del XIX secolo, la Royal Botanic Society non rinnovò il suo contratto di fitto ed al suo posto venne creato un tappeto di rose dei Queen Mary's Gardens. All'incirca nello stesso periodo, iniziò ad operare l'Open Air Theatre, ancora attivo. Il Parco subì i bombardamenti tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, dato che le macerie degli edifici colpiti coprivano i prati. Ma il danno venne rimediato, per cui, ancora oggi Regent's Park è un capolavoro di progettazione del paesaggio e di pianificazione urbana che trasmette al visitatore l'idea di come dovesse essere elegante la vita nella "Regency London". Oggi, Regent's Park si estende per trecentonovantacinque acri e comprende i citati Queen Mary's Gardens, dove si ammirano più di dodicimila di quattrocento varietà differenti, come pure i restaurati William Andrews Nesfield's Avenue Gardens. Degli edifici e dei monumenti del Parco, solo due ville St John's Lodge e The Holme, residuano dell'originaria concezione del Parco di John Nash. Il Parco offre anche spazi per lo sport all'aria aperta, il già citato Open Air Theatre, lo Zoo di Londra, Primrose Hill, nonché la più grande raccolta del Paese di uccelli acquatici e cento specie di uccelli selvatici. Il Parco apre tutto l'anno alle cinque del mattino, mentre l'orario di chiusura dipende dal periodo dell'anno.
Regent's Park
Area | City of Westminster |
Indirizzo | Regent's Park |
Metrop. | Regent's Park, |
Perchè? | Oasi di pace appena a nord del centro di Londra. |