Se chiedete in giro, o vi limitate a leggere una delle tante recensioni turistiche dei mercati londinesi, "Probably the most famous and oldest of all London's street markets" o anche "The largest market in London" è quanto vi sarà detto in merito a questo mercato. Sebbene esagerate, le definizioni fanno comunque capire che ci troviamo di fronte ad un mercato importante, che pur non presentando il fascino di un altro dei mercati dell’East End, Spitalfields, ha comunque mantenuto un contatto con le sue genuine radici.
Ma procediamo con ordine. Al tempo dei Tudor, Middlesex Street si chiamava Hogs Lane e si pensa che i macellai della City avessero il permesso di vendervi i maiali, fuori delle mura della City, anche se altre ipotesi sussistono. La natura rurale del sito mutò, tanto che entro il 1590, delle case sorsero nei pressi delle mura della City. Fu la trasformazione economica della zona, che già nel 1608 appare denominata "Peticote Lane" (Ryther's map). E’ opinione diffusa che il mercato, progenitore dell'attuale, venne fondato da tali Ugonotti, che in gran numero giunsero qui sul finire del XVII secolo per sfuggire alle persecuzioni religiose a cui erano sottoposti in Francia. Cominciarono a vendere "petticoats and laces", sottogonne e merletti, il che sottolinea ancora di più il nome della strada. Qui vi fu la residenza dell'Ambasciatore spagnolo, il che attrasse altri Spagnoli. La grande peste del 1665 fu tremenda per Peticote Lane, che perse ben il 20% della sua popolazione. Dalla metà del XVIII secolo, vennero create delle manifatture di vestiti.
Nel 1846, la morale vittoriana impose un ulteriore cambiamento del nome, per evitare il riferimento all'intimo femminile, la strada divenne Middlesex Street, per sottolineare il confine tra Portsoken Ward, nella City of London e Whitechapel, che coincideva con Lane, anche se la vecchia denominazione continuò ad essere usata. Un ulteriore flusso immigratorio si ebbe a partire dal 1882, quando giunsero gli Ebrei perseguitati in Polonia e Germania. Chi fosse interessato ad approfondire gli aspetti di vita della comunità ebraica a Petticoat Lane può leggere la novella "Children of the Ghetto" (1892) scritta da Israel Zangwill. Le cappelle ugonotte si trasformarono in sinagoghe ebraiche. Gli Ebrei subentrarono agli Ugonotti nelle lavorazioni e consentirono la sopravvivenza del mercato, che ottenne un riconoscimento ufficiale dal Parlamento solo nel 1936, essendo stato svolto fino al quel momento in maniera irregolare, non essendo stato mai disciplinato. Sebbene i danni subiti dall’East End durante il secondo conflitto mondiale spinsero gli Ebrei a traslocare altrove, il mercato continuò, grazie ad un nuovo flusso immigratorio al principio degli anni '70 del XX secolo, rappresentato da Asiatici, che si concentrarono nella vicina Brick Lane.
Oggi, ci troviamo di fronte ad un mercato che, se non certamente elegante, attrae visitatori da tutto il mondo, in ragione delle oltre 1000 bancarelle presenti, dove potete comprare di tutto. Inoltre, poiché spesso i venditori evitano di esporre i prezzi, questo agevola noi Italiani abili nel negoziare al ribasso! Il mercato si tiene a Wentworth Street (dal lunedì al venerdì), non di sabato (che era il giorno di riposo degli Ebrei) e si espande notevolmente di domenica anche su Middlesex Street (ex Petticoat Lane), Goulston Street e strade adiacenti. Questo è il giorno più affollato. Si parla lo slang Cockney. Oltre a gioielli, giocattoli, tessuti, articoli per la casa e prodotti elettrici, orologi, artigianato, articoli di seconda mano, scarpe, vestiti ed articoli in pelle sono le merci per cui il mercato è rinomato, soprattutto ad Aldgate East. Per concludere, un'avvertenza: attenti alla microdelinquenza,
Petticoat Lane Market - Una bancarella di frutta
Municipalità | Tower Hamlets |
Indirizzo | Middlesex St. Wentworth St. Goulston Street Aldgate London E1 |
Metrop. | Liverpool Street , Aldgate, Aldgate East |
Apertura | Lunedì-Venerdì 10 - 16,30 , Domenica 9 - 14 |
Merci | Variegate |
Perchè? | Il fascino dell’East End, con a due passi ben cinque mercati (Spitalfields da non perdere) |