L'odierna Banqueting House insiste sul luogo posseduto originariamente dagli Arcivescovi di York, i quali costruirono, nel XIV secolo, un edificio denominato "York Place" opportunamente vicino al Palazzo di Westminster del Re. Nel XV secolo, gli Arcivescovi che vi abitavano, non erano soltanto grandi uomi di Chiesa, ma occupavano anche alte cariche statali. Tali incarichi portarono grandi ricchezze, per cui, York Place divenne una grande residenza, tanto da far dire all'Ambasciatore Veneziano che York Place era "davvero un bel Palazzo dove occorre attraversare otto stanze prima di raggiungere la Stanza dei ricevimenti". Nel 1514, divenne Arcivescovo di York Thomas Wolsey, il quale iniziò a lavorare per ampliare ulteriormente York Place, che divenne ben presto uno dei luoghi di visita preferiti del Re Enrico VIII. Tuttavia, negli anni '20, i rapporti tra il Re e Wolsey iniziarono a deteriorarsi, per cui, Enrico VIII lo privò di tutti i suoi beni nel sud dell'Inghilterra, compreso York Place. Tale ultima spoliazione fu strumentale: il vecchio Palazzo di Westminster, come già avete letto sopra, era stato distrutto dal fuoco nel 1512, costringendo Enrico VIII ad usare Lambeth Palace in sostituzione. Pertanto, si appropriò di York Place, che rinominò Whitehall in modo da avere nuovamente una residenza reale a Westminster. In aggiunta, il Re comprò un grande lotto di terra di fronte al Palazzo e fece costruire per sé una serie di edifici di piacere e spazi per giochi. I principali edifici del Palazzo, comprendenti la "Great hall", la Cappella e gli appartamenti reali, andavano dal sito dell'attuale Banqueting House al Tamigi. Vennero erette due porte, "King Street Gate" e "Holbein Gate", in modo da consentire ai membri della Corte di passare da St James's Park al Whitehall Palace senza attraversare la strada pubblica. Alla morte di Enrico VIII, Whitehall Palace copriva ventitre acri ed era il più vasto Palazzo reale in Europa. Il Palazzo di Whitehall aveva un certo numero di ampi spazi comuni per intrattenimento, che comprendevano la "Great Hall", la Cappella, ma in speciali occasioni, venivano realizzate delle strutture temporanee. La più grande di queste venne fatta costruire da Elisabetta I, che volle una grande "Banqueting House" per tenere degli spettacoli connessi ai suoi negoziati di matrimonio col Duca di Alençon nel 1581. Tale edifico temporaneo, sul sito dell'attuale omonima Banqueting House, durò in realtà ben venticinque anni, finché il Re Giacomo I di Inghilterra e VI di Scozia (1602-25) volle rimpiazzarlo con un edificio permanente. La nuova Banquesting House, di mattoni e pietra, venne terminata nel 1609, con un grande salone sopra un grande pianterreno. La nuova costruzione venne realizzata specificamente per provvedere un adeguato sito dove svolgere un nuovo ed elaborato tipo di intrattenimento di Corte, chiamato "Masque" (= Maschera), una bizzarra produzione teatrale che combinava poesia, danza, musica e canzoni, accompagnati da effetti spettacolari ed imprevedibili effetti scenici. Celebravano i benefici della divina regalità e mostravano come i due primi Monarchi Stuart, Giacomo I e Carlo I, avevano portato pace e prosperità in una Terra inquieta. Tali rappresentazioni erano pezzi di raffinata propaganda mascherate sotto la forma di storie mitologiche ambientate nell'Età dell'Oro con personaggi simbolici che personificavano, dapprima, disordine ed angoscia, poi, l'armonia portata dal dominio Stuart. Le "Masques" solitamente si tenevano durante le scure serate invernali ed erano illuminate da torce fiammeggianti e lampade colorate. L'atmosfera era magica e misteriosa. Fu così che la Banqueting House bruciò il 12 gennaio 1619, ma Giacomo I decise immediatamente di ricostruirla. Il progetto del nuovo Palazzo fu di Inigo Jones, che si ispirò ad Andrea Palladio (Architetto al tempo della Repubblica di Venezia) e venne esaltato dalle tele del soffitto, installate nel marzo 1636, opera del celebre Artista Fiammingo, Sir Peter Paul Rubens (1577-1640). Gli vennero commissionate dal Re Carlo I, probabilmene nel 1629-30, quando l'Artista lo visitò in Inghilterra quando fungeva da inviato del Re Spagnolo Filippo IV. Le grandi dimensioni delle tele da realizzare non intimorirono Rubens, al contrario lo stimolarono, come risulta da una lettera scritta nel 1621 ad un agente di Giacomo I: "Confesso che sono, per istinto naturale, meglio adatto ad eseguire lavori su vasta scala piuttosto che piccole curiosità. Ognuno secondo i propri doni; il mio talento è tale che non esiste attività, grande in dimensione o diversificata nell'oggetto, che abbia mai sopravanzato il mio coraggio". Osserviamo, ma per caso, il suo nome "nascosto" era "Modestino"????? Le tele vennero realizzate da Rubens e dai suoi assistenti ad Anversa. Nell'ottobre 1635, vennero trasferite via mare a Londra e nel marzo 1636, vennero collocate nella Banqueting House. Non risulta che Rubens abbia accompagnato le tele durante il viaggio, tanto che non le vide collocate a destinazione. Dovette attendere due anni per incassare le tremila sterline pattuite. In aggiunta, Carlo I lo ricompensò anche con una pesante catena d'oro. Da tale momento, per evitare che le fiamme ed i fumi danneggiassero le preziose tele di Rubens, cessarono le rappresentazioni delle "Masques" all'interno della Banqueting House e vennero trasferite in un nuovo edificio a pannelli di legno accanto ad essa, che divenne, pertanto, la grande stanza cerimoniale della Corte, sede dei più importanti ricevimenti reali e delle tradizionali cerimonie della vita di Corte. Nel 1625, l'Ambasciatore veneziano scrisse: "Sua Maestà ci ha ricevuto in un grande salone di nuova costruzione per gli spettacoli pubblici, sontuosamente adornata con meravigliosi arazzi ed oro". L'accoglienza degli Ambasciatori rappresentò probabilmente la sua destinazione più rilevante, che crebbe quando Giacomo I tentò di negoziare un matrimonio spagnolo per suo figlio, Carlo, Principe di Galles. Nel 1649, dopo anni di dissidi tra l'autorità del Parlamento ed il potere del Re, che sfociarono nella Guerra Civile (1642-1649), Carlo I venne condannato a morte per tradimento. Dopo tale sentenza, i carpentieri cominciarono ad approntare il patibolo contro le mura della Banqueting House. Alle dieci del mattino del 30 gennaio una triste processione partì da St James's Palace verso Whitehall, con il Re circondato da un gruppo di alabardieri. All'ora prevista, venne condotto per le gallerie del Palazzo di Whitehall e nella Banqueting House, da cui salì direttamente sul patibolo tramite una finestra del primo piano, rimossa appositamente per l'occasione. Nonostante Carlo I fosse nascosto alla maggior parte della folla presente da un drappeggio nero, i tetti dei palazzi limitrofi erano affollati da spettatori. Erano stati ancorati al suolo degli elementi metallici collegati con corde, al fine di trattenere il prigioniero, nel caso si fosse reso necessario l'uso della forza. Per l'impossibilità di rivolgersi alla folla, Carlo I parlò a quelli che lo attorniavano sul patibolo, che comprendevano cronisti stenografici che erano in grado di scrivere il suo discorso finale. Nel ricercare informazioni su tali ultimi momenti, ci hanno colpito molto le ultime parole da lui pronunziate. Innanzitutto, va rilevato come non voleva che vennisse visto tremare, visto che la gente avrebbe potuto pensare che avesse paura, mentre, invece faceva molto freddo, per cui, chiese dei vestiti che lo progeggessero: "the season is so sharp as probably may make me shake, which some observers may imagine proceeds from fear. I would have no such imputation.". Ciò, ovviamente, accadde prima di salire sul patibolo. Poi, sul patibolo disse: "I must tell you that the liberty and freedom [of the people] consists in having of Government, those laws by which their life and their goods may be most their own. It is not for having share in Government, Sir, that is nothing pertaining to them. A subject and a sovereign are clean different things. If I would have given way to an arbitrary way, for to have all laws changed according to the Power of the Sword, I needed not to have come here, and therefore I tell you ... that I am the martyr of the people.". Infine, prima di essere giustiziato, esclamò; "I go from a corruptible to an incorruptible Crown, where no disturbance can be.". Poi, si tolse l'orologio, dandolo a Juxon, Vescovo di Londra, e pose il capo sul ceppo. Dopo una piccola pausa, stendendo avanti le sue mani, il becchino in un sol colpo, lo decapitò. Dopo la morte di Carlo I, il Palazzo di Whitehall rimase deserto per diversi anni. Una Commissione era stata già nominata dal Parlamento per disfarsi delle proprietà del Re, con la conseguenza che la splendida collezione d'arte Stuarty stava gradualmente disperdendosi. Tale disgregazione venne interrotta quando Oliver Cromwell divenne formalmente il nuovo Capo di Stato in qualità di "Lord Protector" con residenza in Whitehall nel 1654. Di conseguenza, la Banqueting House divenne divenne la sede di ricevimento del Lord Protector dove tenne la prima accoglienza per gli Ambasciatori degli Stati Generali in Olanda. Ovviamente, l'etichetta doveva essere profondamente diversa da quella praticata dal precedessore, il Monarca decapitato. La figlia di Cromwell si sposò nel Palazzo di Whitehall. Il matrimonio venne accompagnato da quarantotto violini e cinquanta trombe, con le danze che si protrassero sino alle cinque del mattino. Cromwell morì a Whitehall nel settembre 1658. Invano si tentò di vendere il Palazzo, che rimase vuoto sino al 1660, quando il nuovo Parlamento volle la restaurazione della Monarchia ed il Palazzo tornò al nuovo Re. La nuova vita di Whitehall iniziò il 29 maggio 1660, quando Carlo II sfilò trionfalmente nelle strade di Londra, passando per Charing Cross ed arrivando alla Banqueting House alle sette di sera, dove venne salutato dai membri di entrambe le Camere, che pronunziarono discorsi dichiarandogli la loro fedeltà. La Banqueting House venne ricondotta al suo uso come grande stanza cerimoniale della Corte, luogo di ricezione degli Ambasciatori e per lo svolgimento delle tradizionali cerimonie della vita di Corte. L'ultimo Re che visse al Palazzo di Whitehall fu Giacomo II, che regnò solo quattro anni, dal 1685 al 1688. Durante tale periodo, la Banqueting House venne usata come deposito degli arredi ed altri articoli degli appartamenti reali, mentre modifiche al Palazzo vennero apportate per il Re. Una delle ultime grandi cerimonie tenute alla Banqueting House fu l'offerta della Corona al Principe ed alla Principessa di Orange (i futuri Re Guglielmo III e Regina Maria II), che si ebbe il 13 febbraio 1689, alla presenza dei membri della House of Lords e House of Commons. Dopo di che, Whitehall Palace e Banqueting House videro declinare la loro importanza. La ragione fu che Guglielmo III soffriva d'asma e non amava stare al Palazzo di Whitehall, a causa dell'umidità derivante dalla sua prossimità al Tamigi. Quando doveva stare a Londra, preferiva di gran lunga dimorare nel nuovo Palazzo di Kensington, ubicato più in alto ed all'aria più pura. La morte della Regina Maria II, avvenuta nel 1694, avvenne nella Banqueting House, per cui, l'edificio venne usato ancora una volta come sede di una cerimonia, funebre ovviamente, in cui i suoi resti mortali vennero collocati in una bara progettata da Sir Christopher Wren. A dispetto della nuova normativa più rigorosa introdotta nel 1662, che stabiliva che ogni camino dovesse essere dotato di un secchio di pelle pieno d'acqua, il Palazzo venne quasi bruciato nel 1691. A ciò, dopo sette anni, il 4 gennaio 1698, seguì un corposo incendio nel 1698, che pose fine alle cerimonie ed alla grandezza della Banqueting House. Venne originato da alcune lenzuola lasciate ad asciugare vicino ad un fuoco a carbone, che vennero avvolte dalle fiamme: in sole cinque ore quasi tutto il Palazzo venne distrutto, risparmiando la Banqueting House e le "Whitehall Gate" e "Holbein Gate". Così venne descritto l'evento: "E' uno spettacolo tetro osservare tale Palazzo glorioso, famoso e molto conosciuto, ridotto ad un cumulo di immondizia e ceneri, che il giorno precedente poteva giustamente competere con ogni altro palazzo nel mondo per ricchezza, nobiltà, onore e grandezza". A dispetto della volontà di ricostruzione del Palazzo di Whitehall sia da parte del Re Guglielmo III che della Regina Anna e dei vari progetti approntati, nessun lavoro venne iniziato. Quattro giorni dopo l'incendio, Sir Christopher Wren venne incaricato di sistemare la Banqueting House come "Chapel Royal" per prendere il posto della Cappella Tudor. Il 25 dicembre 1698, Guglielmo III assistette lì ad una messa. Durante il XVIII secolo, fu necessario effettuare profonde riparazioni sia alla struttura che al soffitto dipinto. Nel 1732, William Kent supervisionò le riparazioni ai dipinti di Rubens ed alle decorazioni del salone. I primi lavori esterni sulla Banqueting House dalla data della sua edificazione si ebbero con Sir William Chambers (1723-96), che sostituì l'originaria pietra Oxford del piano interrato con la più duratura pietra Portland, eliminando in tal modo, però, alcuni dei colorati effetti di Inigo Jones. Nel 1796, Giorgio III, la Regina Carlotta e cinque delle loro quattro figlie presero parte ad un Festival di commemorazione di Handel nella Banqueting House. Ciò sarebbe divenuta una caratteristica costante della costruzione durante il XIX secolo, quando si tenevano dei concerti in aiuto dei rifugiati di guerra tedeschi durante le Guerre Napoleoniche. Dal 1808, la Chapel Royal acquisì carattere militare essendo utilizzata per fornire un luogo di celebrazione religiosa per la Guardia a cavallo. L'Architetto James Wyatt fu incaricato di fornire più di ulteriori duemila posti a sedere per i soldati, il che richiese la costruzione di una seconda galleria (successivamente rimossa). Al tempo stesso, Wyatt ricreò la dépendance settentrionale, che conteneva la scala dell'entrata principale. Il giornale The Times del marzo 1815, riporta che "nuove modifiche ed un nuovo organo di Elliot hanno reso affollata la Cappella'. Dal 1829, gli Architetti Sir John Soane (1753-1837) e Sir Robert Smirke (1780-1867) realizzarono il più notevole restauro della Banqueting House, durante il quale tutto l'esterno venne coperto con pietra Portland. La Banqueting House continuò ad essere utilizzata come Cappella sino al 1890, quando i Commissari della Chapel Royal ottennero il permesso di porre fine alla Whitehall Chapel come luogo di preghiera. L'organo di Schmidt del 1676 venne strasferito nella Cappella di San Pietro ad Vincula nella Torre di Londra, come pure vennero rimossi altri accessori ecclesiastici. Nel 1893, la Regina Vittoria permise che la Banqueting House venisse usata dal vicino Royal United Services Institute (RUSI) come Museo. Il salone principale venne usato per mostrare articoli personali di famosi comandanti, compreso lo scheletro di Marengo, il cavallo di Napoleone, trofei di vittoria, con insegne colorate e storiche appese lungo le gallerie. La Cripta ospitava mostre militari contemporanee. Il Museo venne chiuso nel 1962 e la grande finestra meridionale, in precedenza bloccata dall'edificio RUSI, venne restaurata.
Banqueting House
Municipalità | City of Westminster |
Indirizzo | Whitehall, London SW1A 2ER |
Metrop. | Westiminster, Embankment, Charing Cross |
Perchè? | Interessante dal punto di vista storico ed architettonico |