Sintesi
Dagenham Dock è una stazione ferroviaria che serve un'area da riqualificare. Altre due stazioni portano il nome "Dagenham": Dagenham Heathway e Dagenham East.
Distanza dal centro: 13,4 miglia.
Attrattiva: nulla. L'area ospita depositi e residue attività industriali, offrendo solo una zona di riqualificazione urbana. Salvo un interesse specifico, non vi è motivo di visitare l'area.
Descrizione dell'area attorno alla stazione
E' inutile uscire dalla stazione, anzi, scendere dal treno!!!
Toponimo
Al fine di evitare inutili ripetizioni, relativamente alla prima parte del nome, rinviamo alla pagina dedicata a Dagenham Heathway. Per quanto attiene alla seconda parte, "Dock" significa "Banchina" o "Molo", che come leggerete nella parte Storica, venne costruito nel 1887.
Storia
Informazioni fondamentali sulla Storia dell'area sono contenute nel "Cartolarium Saxonicum", Edizione Walter de Gray Birch (1883-1893); si leggono in "Survey of London Monograph 11, Eastbury Manor House, Barking" (1917), alla voce "Eastbury Manor House: Historical notes" (pagine 13-18); in "A History of the County of Essex: Volume 5" (1966), alle voci "The ancient parish of Barking: Manors" (pagine 190-214), "Dagenham: Economic history and local government" (pagine 281-294), che traduciamo e sintetizziamo liberamente. Chi fosse interessato ad approfondire la tematica delle inondazioni del Tamigi e la nascita di Dagenham Dock legga "London Borough of Barking and Dagenham Local Studies Information Sheet No. 36 THE HISTORY OF DAGENHAM BREACH", un interessante file pdf reperibile su Internet.
1. Eventi storici di rilievo
"Dock" significa "Banchina", "Molo". Questo venne costruito presso il sito di "Dagenham Breach", originariamente una bella area paludosa, inondata nel 1707 dal Tamigi che ruppe una diga marina, e più volte inondata nel corso del XVIII secolo. Dopo vari tentativi infruttuosi, nel 1865, Sir John Rennie realizzò un molo ed un ramo ferroviario, ma la società fallì. Il sito venne venduto e nel 1887, Samuel Williams realizzò su di esso "Dagenham Dock" su più di 30 acri (120.000 metri quadrati). Il Fondatore dei "Docks" fu William Varco, che visse presso "Mardyke Farm" in quella che sarebbe divenuta "South Hornchurch". "Dagenham Dock" divenne un grande porto rifornimento di carbone. Nel 1911, venne qui completata ed armata la HMS Thunderer (la banchina è ancora denominata "Thunderer Jetty"), l'ultima grande nave da guerra costruita sul Tamigi, che partecipò nella Battaglia dello Jutland cinque anni dopo. Col termine di "Barking Power Station" venivano indicate una serie di centrali elettriche situate nell'area, esattamente verso est a River Road (alla foce del Torrente Creek). La loro attività cessò alla fine degli anni '80 del XX secolo e vennero abbattute. Tra il 1992 ed il 1995, a Chequers Lane, la "Barking Power Ltd" realizzò una centrale elettrica privata, che iniziò ad erogare energia elettrica alla rete nazionale dal 1995 (oggi è alimentata a metano). Il suo nome era "Barking Reach Power Station". Il sito delle vecchie centrali forma oggetto di riqualificazione come "Barking Riverside", verso ovest, con piani edilizi. Nei tardi anni '20 del XX secolo, la Ford impiantò una enorme fabbrica di automobili, che cessò la sua produzione nel 2001, anche se ospita ancora alcune attività, come, ad esempio, la produzione di motori e lo stampaggio, continuando ad dar lavoro a migliaia di persone, rappresentando, quindi, ancora una notevole fonte di lavoro industriale. Oggi, "Dagenham Dock" funge da piccolo terminale autorizzato per la gestione dello scarico del carbone. In aggiunta, vi sono diverse attività fluviali collegate, tra cui un'area di 25 acri (100.000 metri quadrati) con circa 200 serbatoi contententi benzina, distillati, carburante per aerei, biocarburanti, sego (grasso animale), etanolo. Quindi, la condizione di "Dagenham Dock" può essere efficacemente sintetizzata come un'area industriale e di stoccaggio realizzata sulle antiche Paludi di Dagenham (Dagenham Marshes), dato che in parte è ancora occupata dalla Ford, dai depositi di petrolio, carbone e melassa, rigeneratori di vetro, spazi di demolizione auto ed un'area per "containers".
Il cartello alla stazione
L'area limitrofa alla stazione
Una delle pale eoliche che si vedono dalla ferrovia