L'extra si pagherà!
Corriere della Sera (E ora il governo diventa low cost "L'extra si paga come in aereo", di Fabio Cavalera) e La Repubblica (Londra, la burocrazia low-cost, di Enrico Franceschini) - 29/8/2008 (riprendendo una notizia data da "The Guardian").
L'erogazione, o se volete, la fornitura dei servizi pubblici a tutti e di qualità rappresenta la meta l'ideale, il massimo obiettivo perseguibile. Il suo conseguimento, tuttavia, presuppone, da un lato, la disponbilità di adeguate risorse, dall'altro, di persone capaci ed al tempo stesso oneste. Tralasciando l'ultimo aspetto, ognuno può meditare a riguardo, il primo punto, è un tema "bollente" ancor più in periodi di crisi economica, come quello che stiamo vivendo. Si comprende, perciò, la voglia da parte dei politici e degli amministratori di combinare adeguatamente l'erogazione dei servizi pubblici con un livello sopportabile di costi che garantisca a tutti il minimo, caricando su chi desideri di più il costo addizionale. Se questa impostazione ha una sua logica, non va dimenticato (e i Laburisti lo hanno rimarcato), che uno Stato che assicuri a tutti il minimo a basso costo ma che faccia pagare gli extra a chi li desideri (e se li può permettere!!!), in realtà, è iniquo, perchè preclude migliori condizioni di vita a chi non ha e non assicura eguali opportunità per tutti.
Nella municipalità di Barnet, nella zona settentrionale della capitale britannica, nella sua parte esterna, detta Outer London, i Conservatori che hanno il controllo dell'amministrazione pubblica, posti di fronte alle esigenze di bilancio sempre più ristrette, e quindi, di risparmiare per ridurre i costi dei servizi erogati, hanno proposto di adottare una formula sul tipo di quella che nei decenni scorsi sancì il successo delle c.d. low-cost company o anche no-frills company. Si tratta delle compagnie aeree che si posero sulla scia della Southwest Airlines, che nel 1971 lanciò negli USA la nuova formula secondo cui chi volava col biglietto si assicurava solo il trasporto in classe economica, chi voleva gli extra doveva pagarseli (es. pasti, giornali, bagaglio). La Ryanair e la Easyjet (che in precedenza si chiamava Go), sfruttando questa filosofia gestionale, si sono affermate ed hanno sbaragliato la concorrenza! Per sottolineare tale filosofia applicata al campo dell'amministrazione della cosa pubblica, si è coniata l'espressione "Easyconcil" (Council si riferisce al Consiglio comunale) o anche "Ryancouncil".
Va detto, però, che non tutti i Conservatori sono d'accordo su tale soluzione estrema, cosicché Barnet è divenuto una sorta di laboratorio politico per valutare la sua applicabilità e vedere se è proponibile come formula a livello nazionale in vista delle prossime elezioni politiche generali.
Una notazione ulteriore è doverosa: Barnet è una municipalità (borough) abitata in prevalenza da bianchi, con minoranze indiane, pachistane, cinesi ed africane. La formula "assicurare a tutti i servizi essenziali a costo zero o a basso costo, mentre si fanno pagare gli extra personalizzati" può andare bene in un'area non povera, ma in altre?
Per chiudere, quali potrebbero essere questi extra per cui i cittadini sarebbero richiesti di un contributo specifico? Ipotizzate di dover fare la fila per ritirare un certificato o pagare un bollettino: pagate una sterlina in più ed il servizio è istantaneo! Oppure, potete beneficiare di aiuti governativi alla famiglia, di assistenza agli anziani, di sussidi per il tempo libero: potete optare per la soluzione che più vi aggrada, pagando però (anche molto) qualora scegliate l'opzione migliore; o anche, volete meno tasse per lo smaltimento dei rifiuti? Producetene di meno! Come? Riducendo la dimensione dei bidoni, ci costringeranno a ridurre i consumi!!!