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Londra vissuta dagli Italiani ...

Elisabetta I (1558-1603)

Elisabetta I, ascese al trono alla giovane età di venticinque anni ed ebbe in eredità una situazione difficile: il Paese era povero, debole, diviso, circondato da potenti nemici, la Spagna possedeva l'Olanda e la Francia controllava la Scozia, dove vi era la reggenza della madre francese della sedicenne Maria Regina degli Scozzesi, e per i Cattolici, Elisabetta I non era legittimata, essendo Maria la vera Regina d'Inghilterra.

Elisabetta I, però, seppe "dipanare la matassa", avendo il coraggio dei Tudor, l'intelligenza mascolina e l'intuizione femminile, ciò che le permise di comprendere la sua gente e scegliere i giusti consiglieri, in testa ai quali vi era William Cecil, Lord Burghley, che la servì devotamente fino alla morte (1598). Elisabetta era per combinare il compromesso con la dilazione, ma la risoluzione del problema religioso era urgente. Lei non aveva forti convinzioni religiose, per cui, il problema era sostanzialmente politico, e cercò un compromesso che avrebbe unito la maggior parte possibile della sua gente. Convocò il Parlamento e le relazioni con Roma vennero nuovamente tagliate con l'Act of Supremacy e la reintroduzione di un Prayer Book leggermente modificato. La soluzione era accettabile per tutti tranne i più zelanti Cattolici ed i Protestanti estremi o Puritani, come si incominciava a chiamarli. In Scozia, i Protestanti estremi, capeggiati da John Knok, insorsero contro l'esercito di occupazione francese e, per la fine del 1559, furono assediati a Leith. Knock chiese l'aiuto di Elisabetta I ed una flotta inglese aiutò gli Scozzesi a liberarsi dei Francesi per sempre. Si trattò di un cambiamento epocale: nel 1558, l'Inghilterra era un Paese cattolico soggetto alla Spagna e la Scozia un Paese cattolico soggetto alla Francia: dal 1560, entrambi i Paesi si erano liberati della soggezione agli stranieri ed avevano una chiesa nazionale protestante. In aggiunta, ben presto la Francia venne coinvolta in una guerra civile che la ridusse all'impotenza per generazioni. Come fonte di pericolo, rimaneva solo la Spagna. Elisabetta I e William Cecil potevano ora dedicarsi alla ricostruzione. In epoca medioevale, l'agricoltura e l'industria erano state governate localmente, ma adesso che feudatari e corporazioni non badavano più alle persone, era divenuto indispensabile che lo Stato assumesse le loro funzioni. Con lo Statuto degli Artigiani (Statute of Artificers) tutti gli artigiani dovevano effettuare un praticantato settennale sotto la direzione di un maestro, che era responsabile del loro benessere e del loro apprendistato. La nobiltà locale, da un lato, venne autorizzata a fissare i salari nel proprio distretto, dall'altro, era responsabile di incassare delle somme dalle parrocchie per sostentare i poveri. Vennero fatti dei tentativi di dare lavoro ai disoccupati. Ma il ripristino della coniazione della moneta e la conseguente espansione della produzione e del commercio, ridussero, anche se non risolvero, il problema disoccupazionale, e per il 1568, dopo dieci anni dall'ascesa al trono di Elisabetta I, l'Inghilterra era ben avviata verso la prosperità. Questo fu l'anno in cui Francis Drake, all'età di 23 anni, effettuò il suo primo viaggio nel Nuovo Mondo con John Hawkins, che nei Caraibi vendeva schiavi africani agli Spagnoli, e l'anno in cui Maria Regina degli Scozzesi venne espulsa dal suo Paese per aver sposato l'assassino di suo marito. Lasciando suo figlio Re Giacomo VI, cercò rifugio in Inghilterra; si trattava di un ospite imbarazzante e l'unica cosa ragionevole fu quella di tenerla in isolamento. I successivi venti anni furono un periodo di trame cattoliche e complotti spagnoli per sostituire Elisabetta I con Maria di Scozia come Regina: un periodo di guerra fredda con la Spagna, poiché Elisabetta I era consapevole che l'Inghilterra non era ancora sufficientemente forte per poter sfidare apertamente la Spagna che dominava sia in Europa che in America. Nel 1569, i semifeudali nobili del nord si ribellarono; nel 1570, il Papa scomunicò Elisabetta I; nel 1571, ci fu un tentativo di far sposare il Duca di Norfolk con Maria di Scozia, che stava per diventare Regina, ma il Duca, ultimo duca inglese superstiste, venne giustiziato.

Nel frattempo, Francis Drake era impegnato nella "pirateria patriottica", effettuando attacchi improvvisi nelle Indie Occidentali e veleggiando attorno al mondo per tornare carico di bottino sottratto agli Spagnoli. Elisabetta amoreggiava con il suo favorito, il Conte di Leicester, che la intratteneva a Kenilworth. Vennero erette le grandi case di campagna (Longleat, Burghley, Montacute) e lo stesso dicasi per i primi teatri londinesi. Nicholas Hilliard, il successore di Holbein, venne nominato pittore della Regina. Nel 1575, Thomas Tallis e William Byrd pubblicarono un libro dei loro mottetti (composizioni musicali corali) dedicati ad Elisabetta. Thomas Morley trasformava i mottetti religiosi in madrigali secolari, facendo avanzare l'epoca d'oro della musica inglese. Phiph Sidney scriveva il suo Arcadia ed i Sonetti a Stella e nel 1579 Edmund Spenser pubblicò il suo Shepherd's Calendar. La decade degli anni '70 del XVI secolo fu la primavera dell'Epoca Elisabettiana, la spontanea impennata improvvisa di spirito creativo, l'espressione trionfante di un popolo unito e sicuro preparato per qualsiasi avventura.

La crisi venne nella decade successiva. L'ambasciatore spagnolo fu coinvolto in un complotto per assassinare Elisabetta e venne espulso dal Paese, e due anni più tardi, Maria, Regina degli Scozzesi venne coinvolta in una simile tresca ed il Parlamento ed il Privy Council chiesero la sua morte: sebbene Elisabetta fosse riluttante, accettò ed al principio del 1587, Maria venne giustiziata. La Guerra dei vent'anni con la Spagna era iniziata senza che vi fosse stata una dichiarazione ufficiale che avesse aperto le ostilità. Filippo II di Spagna preparava l'invasione dell'Inghilterra dall'Olanda ed Elisabetta inviò una piccola forza condotta da Leicester per sostenere la rivolta dei protestanti olandesi contro gli oppressori Spagnoli. Sidney venne ferito mortalmente, ma il disastro venne parzialmente rimediato con l'attacco a Cadige, dove Drake danneggiò una parte rilevante della flotta di invasione di Filippo II. Anche questi eventi si ebbero nel 1587. L'attesa invasione si ebbe nel successivo 1588, ma i goffi galeoni spagnoli della Invincibile Armada non erano agili come le agili navi inglesi: la nuova tattica inglese d'attacco laterale, unitamente ad una tempesta che colpì le isole britanniche, determinò la sconfitta degli spagnoli, tanto che, mentre gli Inglesi persero solo una nave, solo la metà della flotta spagnola tornò in Patria. L'Inghilterra era divenuta "padrona" dei mari ed il Nuovo Mondo si apriva ai suoi avventurieri, come Raleigh, che già stava tentando di stabilire una colonia in Virginia. Probabilmente, in tale anno Shakespeare giunse a Londra e vide la prima commedia di Marlowe, Tamburlaine, che dava voce alle eroiche aspirazioni dei nuovi uomini del Rinascimento.

Gli Inglesi raccolsero la flotta di navi spagnole ed aiutarono i protestanti olandesi e francesi. Nel 1591, Sir Richard Grenville, morì nella Battle of Flores, lottando contro soverchianti forze spagnole, rifiutando di arrendersi. Morì anche Francis Drake nel gennaio 1596, di dissenteria, all'età di 55 anni, mentre la sua nave era ancorata lungo la costa di Panama, dove alcune navi tesoriere spagnole avevano cercato riparo: a seguito della morte di Drake, la flotta inglese si ritirò. In aggiunta, nel 1598, Elisabetta perse il suo affezionato consigliere Burghley e Robert Cecil prese il posto di suo padre nel Privy Council. La prima cosa di cui si interessò fu l'Irlanda, dove era scoppiata una ribellione in tutto il Paese contro gli Inglesi. Il Conte di Essex, il giovane favorito della Regina, vi venne inviato per reprimerla, ma fallì miseramente e cadde in disgrazia. Poi, poiché gli Inglesi aiutavano i protestanti olandesi, gli Spagnoli aiutarono i cattolici irlandesi e solo alla fine del Regno di Elisabetta l'Irlanda venne sottomessa. Si trattò di una conquista senza pietà, come quella dell'Inghilterra da parte dei Normanni, ed Elisabetta fallì tragicamente nell'applicare i suoi principi-guida della moderazione e del compromesso. Nel frattempo, in Inghilterra si stava svolgendo una più gloriosa rivoluzione: la trasformazione del teatro inglese nel più grande di tutti i tempi. Marlowe morì nel 1593, ma nell'ultima decade del regno di Elisabetta, Shakespeare scrisse circa venti commedie, da Enrico VI a Amleto, e nel 1598, recitò nella prima importante commedia di Ben Johnson. Ad esclusione di Wyatt, l'Inghilterra non aveva prodotto poeti di rilievo dal tempo di Chaucer, finalmente era giunto il momento della "rifioritura". Spenser, Chapman, Daniel, Drayton, Johnson e Donne scrivevano tutti in questo periodo e complementari ad essi, vi era la nuova generazione di musicisti, da Downland a Orlando Gibbsons, che con Byrd e Morley, resero l'Inghilterra, unico momento nella sua storia, il Paese-guida in Europa. Nella prosa vi era Voyages and Discoveries of the English Nation di Hakluyt, con il viaggio di James Lancaster alle Indie Orientali, che portò alla fondazione della East India Company nel 1600. Vi era anche la saggezza dei componimenti di Bacon ed il giudizioso sistema ecclesiastico di governo di Richard Hooker, una difesa della chiesa anglicana e l'ordine precostituito per "obedience of creatures unto the law of nature is the stay of the whole world". Lo stesso Shakespeare disse lo stesso ripetutamente. L'ordine regnava, ma non era stato imposto dispoticamente, ma era il frutto del lavoro della Corona e del Privy Council, di accordo col Parlamento. E' vero che si trattava di decisioni delle classi alte e medie, dato che in Parlamento non era rappresentata la gran parte della popolazione, ma si trattava di una società ampiamente prospera, unita dal Common Law, da una comune Bibbia, un una lingua comune ed anche una letteratura comune, tanto che Daniel riuscì in una sua poesia, a presagire una futura maggiore unione. Nonostante ciò, l'ordine raggiunto non era assicurato: c'era ancora un certo numero di cattolici non riconciliati e, dall'altro lato, i Puritani erano una forza repressa ma in espansione, mentre Elisabetta aveva raggiunto i 70 anni, non aveva figli e non aveva designato il successore. Nel 1601, lo scontento Essex cercò di far insorgere i Londinesi e liberare la Regina dai suoi cattivi consiglieri. Ma Cecil era preparato alla sfida e l'Essex non riuscì nel suo intento: quando morì Elisabetta nella primavera del 1603, Cecil assicurò la transizione pacifica dai Tudor agli Stuart, e Giacomo I di Scozia divenne Giacomo I di Inghilterra (incoronato a Westminster Abbey il 25 luglio 1603 – la cerimonia fu molto celere, perché a Londra era appena iniziata una grave epidemia).

Persecuzioni religiose a danno dei cattolici e roghi

Difficoltà per il Paese

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