Henry II Planagenet regnò dal 1154 al 1189. Fu il primo dei Re Angioini. Ereditò il vigore da suo nonno, Guglielmo il Conquistatore, il sangue dei Re Inglesi da sua madre, angioino dal padre e aquitano da sua moglie. A parte la Normandia, le altre
Province francesi dell'Impero Angioino non appartenevano alla Corona Inglese; Henry II le tenne in qualità di Conte di Anjou e vassallo feudale del Re di Francia, ma esse lo resero molto più potente del suo sovrano e di tutti i Re Normanni che lo avevano preceduto. Fu il primo a fregiarsi del titolo di "King of England". Sebbene fosse molto giovane (21 anni), aveva già governato i suoi possedimenti francesi per alcuni anni, prima del suo ritorno per ripristinare l'ordine in Inghilterra. Il primo passo fu l'abbattimento di centinaia di castelli non autorizzati realizzati sotto il regno di Stephen. Poi, invece di pretendere la prestazione del servizio militare dai suoi baroni, richiese loro danaro, il che gli consentì di assoldare mercenari che rispondevano direttamente a lui. Al fine di mantenere l'ordine in casa, creò un esercito formato da uomini liberi e prescrisse come dovessero essere armati. Rilevanti furono le conseguenze di tale decisione ed i cambiamenti occorsi nel secolo precedente: Henry II si fece aiutare dagli Inglesi liberi per controllare la sua nobiltà (francese), la quale pretendeva eccessivamente. In altri termini, all'anarchia baronale era preferibile un efficiente dispotismo.
Dal punto di vista dell'importanza
della permanenza degli effetti, ancora maggiori furono le riforme legali apportate da questo monarca. Egli trasformò la Curia Regis in una corte regolare di ufficiali addestrati ed avvocati. Egli licenziò la maggior parte degli sceriffi feudali e li sostituì con tali uomini. Altri vennero inseriti in speciali corti di giustizia, the King’s Bench, e cosa più importante di tutte, egli inviò i giudici viaggianti o itineranti (Justices in Eyre), che portarono una legge comune (common law) in ogni Shire Court del Paese. Tale forma di giustizia si affermò grazie alla sua economicità ed alla sua minore arbitrarietà rispetto alle corti feudali, anche perché il sistema giudicante rimpiazzò il rito barbaro di giustizia tramite combattimento
(trial by combat). Quindi, cominciò a prendere forma un sistema di leggi nazionali e governi locali ed amministrazione civile. Tutto ciò significò ulteriore riduzione del potere dei baroni, poiché i redditi erano sottratti alle loro corti private per farli confluire nel tesoro reale. La conseguenza fu un incredibile incremento del potere reale, in quanto il governo veniva svolto da“professionisti”, sia al centro che nelle contee, e gli sceriffi ed i giudici viaggianti trasmettevano l'autorità reale e la legge in ogni parte del regno. Si trattava, in aggiunta, di un ordine non completamente dipendente dal carattere del re, visto che era in grado di sopravvivere persino in caso di monarchia debole o assente, tanto che lo stesso Henry II trascorse metà del suo regno in Francia (dove è sepolto a Fontevrault). L'ordine derivava anche dalla forza della gente comune, ormai unita da una legge comune e dalla fedeltà alla corona. Henry II riuscì a stabilire una qualche forma di ordine persino in Irlanda, per la prima
volta invasa dall’Inghilterra, e venne riconosciuto, almeno nominalmente, come suo re. Egli, però, fallì in una cosa: il suo arcivescovo, Thomas Becket, si oppose al suo tentativo di portare il Clero che era stato accusato di crimini nelle corti religiose prima che la corte reale sentenziasse.
Becket venne assassinato nella Cattedrale di Canterbury nel 1170 e divenne martire. Henry II dovette sottomettersi al Papa, e durante il Medioevo, il Clero – chiunque potesse leggere il Latino poteva dichiarare di essere un prete – poteva commettere i crimini più gravi senza incorrere nelle peggiori punizioni salvo la riduzione al livello di laico. Quindi, a parte il fallimento citato, il regno di Henry II fu sostanzialmente un successo, tanto che il Paese non ritornò all'anarchia baronale sotto i suoi due figli.
Il primo fu Richard I, (che regnò dal 1189 al 1199), il quale trascorse quasi tutto il suo regno, eccetto pochi mesi, partecipando alle crociate contro i Mori in Terra Santa o combattendo i suoi sovrani in Francia, dove venne ucciso nel 1199. Sebbene egli fu un monarca costoso che non ci tenne per l’Inghilterra, fu un eroe popolare.
Suo
fratello John (che regnò dal 1199 al 1216) fu probabilmente il più detestabile dei re inglesi. Abusando del potere trasmessogli dal padre, egli estorse danaro alla Chiesa, ai Baroni ed ai contadini, per difendere i suoi domini francesi, ma finì per perdere le sue province settentrionali, inclusa la Normandia. Assassinò il suo giovane nipote Arthur e litigò col Papa in merito alla nomina di Stephen Langton come Arcivescovo, e poi vilmente si arrese, accordandosi di pagare un tributo per l'Inghilterra come vassallo papale. Langton divenne il capo dei baroni che stanchi della sua incompetente tirannia, lo indussero a rispettare le leggi, ma John ruppe il giuramento, portò il Paese alla guerra civile e morì al momento giusto (era solito mangiare eccessivamente). Al tempo stesso, il governo di John fu una totale sventura. I suoi baroni gli si rivoltarono contro spinti dalla Chiesa e per
la prima volta gli stessi Inglesi, che lo costrinsero a firmare la Magna Carta Libertatum, nel giugno 1215 a Runnymede. Si trattò di un atto di classe, visto che rafforzava i privilegi dell'Aristocrazia e della Chiesa, senza alcuna menzione della maggioranza degli Inglesi, i contadini. I baroni non poterono distruggere il sistema amministrativo creato da Henry II, ma potevano
diventare persino più potenti di quanto fossero stati in passato se potevano controllare il governo al centro. La Magna Carta controllava il potere dispotico del monarca,e fu il primo passo nella lotta secolare
per l'affermazione dell'oligarchia baronale. La clausola 39, tuttavia, doveva avere un'applicazione più vasta di quanto essi anticiparono: "Nessun uomo libero sarà arrestato o imprigionato o privato dei suoi beni o gli sarà vietato alcunché o espulso o in alcun modo molestato … salvo che per giudizio legale dei suoi pari e la legge della terra". Senza dubbio gli uomini liberi erano pochi, eccetto i nobili ed i cavalieri, ma il loro numero era destinato a crescere rapidamente. John, a corto di danaro, favorì inconsapevolmente un processo che già era iniziato, quello di vendere atti di autogoverno a città che potevano permettersi di pagare questo privilegio, tanto che durante il suo regno, Londra si assicurò il diritto di nominare il suo sindaco (Mayor). Era la maggiore città, ma altre
stavano crescendo rapidamente, come pure il commercio, particolarmente l'esportazione della lana. Oxford e Cambridge erano diventate città universitarie e, sebbene in principio non vi fossero i college, gli studenti, la maggior parte poveri, aggiunsero molto al fermento intellettuale del XIII secolo, che per tale ragione, fu un eccitante secolo di cambiamenti. Poco dopo la Magna Carta, i frati giunsero in Inghilterra. A differenza dei monaci, non stavano nei monasteri, ma vagavano per pregare per e con i poveri. Aprirono delle boarding houses per gli studenti di Oxford, e qui il più celebre dei Francescani, Roger Bacon, insegnò metodi scientifici di osservazione e sperimentazione. Fu il primo chiaro barlume di luce nel buio medioevale, in pratica un Newton del suo tempo. Molti di questi studenti universitari divennero avvocati nelle corti specializzate che derivarono dalla Curia Regis. Lavorarono a Westminster Hall, ma subito dopo la fondazione dei primi college a Oxford (fu il primo, denominato Merton, nel 1274) e Cambridge, essi stessi costruirono the Inns of Court, fra Westminster e Londra, collegando in tal modo le capitali politiche e commerciali. La legge era il principale strumento cui tramite la povera gente poteva salire nella scala sociale. Al tempo stesso, la lotta tra baroni e monarchi continuò.
John aveva lasciato il Paese nella guerra civile e suo figlio Henry III aveva solo nove anni, ma l’ordine venne ripristinato e quando Henry III raggiunse la maggiore età, tentò di reinstaurare il dispotismo di suo nonno. Ma a quel tempo, particolarmente dopo la perdita della Normandia, i baroni erano più Inglesi che Francesi, e Henry III li fece infuriare riempendo gli uffici con favoriti stranieri, come pure fece infuriare la Chiesa vendendo benefici a stranieri; stizzì anche la gente comune per la sua sottomissione al Papa. Al tempo stesso, il Great Council si stava trasformando in un piccolo parlamento. Non aveva potere legislativo o esecutivo, ma qualche volta rinforzato dai cavalieri delle Contee eletti nelle corti delle Contee, discuteva di affari di Stato e fu l'inizio delle rivendicazioni di una forma di partecipazione al governo. Entro il 1258, Simon de Montfort era divenuto capo dell’opposizione, non, tuttavia, dei suoi colleghi baroni, che seguivano una politica di classe piena di sé, ma di un nuovo partito nazionalista che richiese riforme e l’Inghilterra per gli Inglesi. Ne seguì una breve guerra civile in cui Henry III fu sconfitto e, nel 1265, Simon divenuto virtualmente dittatore, convocò un Parlamento che includeva non solo i cavalieri della Contea ma anche i borghesi dalle città che lo sostenevano. Si trattò di un'assemblea momentanea, anche se rappresentò la prima forma dei futuri "Commons". Alcuni mesi più tardi, Simon venne ucciso nella battaglia di Eversham, dove il figlio di Henry III, il Principe Edward lo sconfisse. L'autorità reale venne restaurata e Henry III regnò in pace fino alla sua morte nel 1272.
Suo
figlio Edward I, era davvero un re, forte sia fisicamente che mentalmente, e poiché, come Simon de Montfort, identificava se stesso con il nascente spirito nazionalistico fra la sua gente, e godeva del suo appoggio, fu in grado di tenere sotto controllo i baroni e la Chiesa. Fece ciò limitando i privilegi dei baroni, prevenendo la moltiplicazione dei potenti feudatari e proibendo regalie di terreni alla già opulenta Chiesa. Accrebbe ulteriormente la giurisdizione reale a spese dei baroni ed il Tesoro (Exchequer), Common Pleas e King’s Bench divennero corti separate. Promosse il commercio ma mostrò il lato violento del nazionalismo espellendo gli ebrei. Per fare ciò, egli ebbe bisogno del sostegno delle classi sociali più umili, pertanto, solo a partire da tale momento possiamo parlare della "nazione" inglese. Le classi più elevate
cominciarono ad imparare il linguaggio delle classi umili, i loro figli si avviavano ai commerci ed i figli dei contadini andavano alle università e cominciarono a salire nella scala sociale, tanto nella Chiesa che nella legge. Si ritrovarono persino nel Parlamento, visto che gli incontri del Great Council cominciarono ad essere organizzati, ed i macellai, panettieri, sarti, negozianti di vestiti sedevano accanto a cavalieri, vescovi ed abati nel Parlamento di Edward I. Essi non avevano alcuna intenzione di prendervi parte, poiché Edward I non aveva alcuna intenzione di conferire alcuna forma di controllo: egli voleva solo i loro soldi, sostenendo anche la desiderabilità del loro consenso, sostenendo che "ciò che riguarda tutti, deve essere approvato da tutti". Si trattò di una massima che ebbe importanti conseguenze. L'Inghilterra
fu il primo Paese europeo ad essere pervaso rapidamente dal sentimento nazionalista, già espresso dall'espulsione degli ebrei ed ora si manifestava crudelmente tramite l’aggressione degli altri Paesi delle isole britanniche. Le regioni montagnose del nord (Scozia) e dell’ovest (Galles) non erano mai state realmente sottomesse, ma quando Llewelyn condusse una ribellione celtica, Edward I gli diede la caccia e lo distrusse e costruì castelli per rendere sicuro il nuovo Principato. Il suo figlio più anziano nacque in uno di questi castelli, Carnarvon, e pochi anni più tardi divenne il primo Principe di Galles. Il Principato non venne incorporato nell’Inghilterra, ma venne governato separatamente e la metà orientale del Galles venne lasciata nella giurisdizione dei Marcher Lords. La situazione in Irlanda non era dissimile da quella gallese prima della conquista, visto che l'Irlanda era amministrata come contea inglese, ma oltre ciò, il feudalesimo anglo-irlandese si ridusse gradualmente fino a scomparire nelle zone centrali umide, fino a che i capi delle tribù celtiche più occidentali comandarono senza interferenza inglese. Edward I non fece pesare la sua conquista, ma durante il suo regno il potere inglese raggiunse il suo picco massimo ed il Paese godè di una prosperità a cui non era abituato. La Scozia, anche, era etnicamente e geograficamente divisa: tra tribù celtiche delle Highlands di lingua gaelica ed i predominanti Sassoni e Lowlands feudali. Una successione contrastata al trono diede ad Edward I la possibilità di intervenire e nel 1296 invase il Paese, sconfisse gli Scozzesi e trionfalmente trafugò The Stone of Scone su cui i loro re venivano incoronati. Ma ovviamente il nazionalismo accende altri nazionalismi e l’aggressione di Edward I condusse alla ribellione guidata dagli eroi nazionali.
Sebbene il primo, William Wallace, venne sconfitto e barbaramente ucciso nel 1305, la Scozia non venne sconfitta; Robert Bruce venne incoronato e sotto il suo comando la lotta continuò. Questo tentativo di conquista condusse alla lunga alleanza tra Scozia e Francia. Edward I era impegnato nella guerra contro la Francia che aveva tentato di impadronirsi della Guascogna. Furono queste difficoltà che gli fecero ordinare il Model Parliament del 1295, in cui erano rappresentati tre Stati, baroni , Clero e Commons, sebbene ciò non gli impedì di estorcere una tassa sull’esportazione della lana per finanziare le sue campagne militari. I bisogni finanziari di Edward I rappresentarono un'opportunità per i baroni, che nel 1297 lo costrinsero a firmare la conferma della Magna Carta con clausole addizionali secondo cui il re non doveva
pretendere tasse in eccesso degli aiuti soliti consentiti dal comune senso del reame. In tal modo, il Parlamento aveva ottenuto il suo diritto al controllo della tassazione. Mentre si preparava ad invadere la Scozia per la quarta volta, Edward morì nel 1307 vicino Carlisle, quando ormai era concluso il XIII secolo.
Tale secolo, per quanto avete potuto leggere, fu un secolo di grande storia inglese: una primavera Plantageneta, dopo l'inverno normanno, quando il popolo inglese finalmente cominciò a liberare il suo spirito e genio , cosa palesata dal passaggio dallo stile delle chiese, non più sobrio latino, ma vitale gotico, lo stile inglese dei primi tempi. Fu il secolo dell’edificazione della Cattedrale di Salisbury, quando la scultura medioevale e la colorazione e composizione del vetro raggiunsero la loro perfezione, di Roger Bacon ed del suo amico Robert Grossteste, Vescovo di Lincoln, della fondazione delle università e delle Inns of Courts, lo sviluppo della common law, l'evoluzione del Parlamento, la creazione di un ordine sociale che non negava più ma garantiva la libertà (tuttavia ancora) limitata, la realizzazione dell’unità, la scoperta di una nazione e l’emergenza dell'inglese come lingua. Tale secolo, uno dei più pacifici, può essere considerato uno dei più grandi della sua storia, come una primavera che preannunzia l'estate: tale concetto si ritrova nella prima lirica inglese scritta nella parte centrale del regno di Henry III:
Sumer is icumen in,
Lhude sing cuccu!
Groweth sed, and bloweth med,
And springth the mude nu-
Sing cuccu!
Purtroppo, si trattava di una primavera prematura, visto che un reale significativo progresso sarebbe giunto solo dopo due secoli di guerra e discordia.
Impero Planageneta