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Londra vissuta dagli Italiani ...

I Romani (54 A.C. - 550)

Nel 54 A.C. Giulio Cesare, mentre era impegnato nella conquista della Gallia (Francia), sbarcò con le sue truppe in Britannia. La spedzione fu infruttuosa, scontrandosi contro la fiera resitenza dei Bretoni (Britons), in prevalenza Celti.

Prima della successiva venuta, questa volta fruttuosa, dei Romani, il secolo seguente, la maggior parte della Britannia meridionale visse un periodo prospero e tranquillo sotto un capo belga, Cunobelin (che Shakespeare chiamava Cymbeline), che i Romani chiamarono Rex Brittonum. In questo periodo, i mercanti romani raggiunsero la Britannia e vi si stabilirono, avviando commerci di schiavi, ferro e grano ottenendo in cambio beni di "lusso". La capitale fu Colchester. Venne coniata moneta sulla falsariga di quella romana. La morte di Cunobelin determinò la fine del primo regno unito della Britannia meridionale. I Romani ne approfittarono e, nel 43, l'Imperatore Claudio inviò il suo esercito per conquistare queste terre.

I Romani non conquistarono tutta la Britannia, visto che incontrarono la fiera resistenza delle tribù celtiche in Scozia, da cui si protessero eridificando il celebre Vallo di Adriano (Hadrian's Wall), da Solway alla bocca del Tyne e costruirono degli accampamenti fortificati (castra) a Caerleon, Chester e York. Neanche invasero la Cornovaglia, ritenuta troppo remota, il Norfolk, strenuamente difeso dai militi della regina Boadicea, l'Irlanda, che non presero neanche in considerazione. Il Galles, invece, sebbene formalmente sottomesso, in pratica era troppo montagnoso per essere interessante ai fini insediativi. In pratica, quindi, l'occupazione romana finì per essere limitata alla sola Inghilterra.

Una zona del Tamigi dove era non difficile mettere a contatto le due rive a mezzo di ponti, venne protetta da mura. Si trattò dell'insediamento di Londinium, nell'attuale City of London. Da qui vennero edificate quattro strade principali pavimentate che consentivano di raggiungere i punti estremi delle località conquistate. Le popolazioni locali acquisirono la cittadinanza romana e beneficiarono di tre secoli e mezzo di prosperità e di pace (43-410), lasciandosi alle spalle precedenti periodi alquanto tormentati.

Ciò favorì lo splendore di Bath e Verulamium, che cercarono di riprodurre l'opulenza della capitale Roma. I traffici mercantili divennero floridi ed i porti divennero luoghi di spedizione di grano per nutrire la capitale, ferro (Dean), oro (Galles) e piombo (Shropshire e Mendips). E' probabile che il II secolo sia stato il più prospero della storia, non a caso, le campagne videro il fiorire di ville in stile romano, i campi erano coltivati da servi e schiavi.

Nell'impero romano c'era ancora il paganesimo, ragion per cui, al principio del IV secolo vi fu il primo martire cristiano, St. Alban, anche se dopo poco, l'imperatore Costantino emanò il celebre Editto di Milano (313) che consentì il culto cristiano, ponendo fine alle persecuzioni.

L'impero era però in crisi un pò dappertutto, con i Barbari che premevano in più punti lungo le sue frontiere. Nel 367 i Celti del nord, i Pitti (Picts) e gli Scotti (Scots) oltrepassarono il Vallo, mentre pirati sassoni raggiunsero la costa orientale, facendo razzie in quasi tutta l'Inghilterra. Sebbene era ormai evidente che la fine era vicina, i Romani riuscirono a mantenere questa provincia ancora per mezzo secolo. L'impossibilità di difendere i confini gallesi e scozzesi e le coste minacciate dai Sassoni (Saxons) dal Norfolk al Kent, indusse i Romani all'abbandono, all'inizio del V secolo, tra il 410 ed il 450. Il problema fu che i Britannici, "ammorbiditi" dal benessere loro portato dai Romani e di cui avevano goduto per più di tre secoli e mezzo, si erano disabituati alle guerre e fatiche, il che li rese incapaci di difendersi dai Barbari che ora li circondavano e che stavano per invadere l'Inghilterra.

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