Uno dei simboli britannici che siamo abituati ad ammirare è rappresentato dal taxi nero, che vediamo girovagare per Londra anche a notte fonda, che qui chiamano "Black cab" o anche familiarmente "Hackney carriage".
Dal 1948, ne sono stati prodotti 100.000 esemplari. Da tempo, il produttore Mbh Manganese Bronze Holding (fondato nel XVII secolo come produttore di eliche per navi) con sede a Coventry, che ne realizzava 2.700 all'anno, non navigava in "buone acque" (era in amministrazione dallo scorso ottobre, a seguito di perdite continue nel corso degli ultimi quattro anni), tanto che il 20% del capitale era già passato ad un gigante asiatico produttore di veicoli, Geely Holding Group, di Zhejiang.
Il "colpo di grazia" è giunto con la necessità di dover bloccare la produzione, vista la necessità di dover sostituire o riparare e, quindi, richiamare, ben 500 black cabs a causa di un difetto allo sterzo nel modello TX4.
I Cinesi non si sono lasciati scappare l'occasione di un "boccone così ghiotto" e si sono accaparrati la restante parte del capitale, appropriarsi di questo "pezzo di britannicità" per la somma di 11 milioni di sterline.
Il Sindaco di Londra Boris Johnson, si è dichiarato felice di questo salvamento: "I am delighted that Geely has successfully secured the future of the London Taxi Company, ensuring the continuing manufacture of a world famous, fully accessible and instantly recognisable vehicle synonymous with London.".
Dal canto loro, i Cinesi si sono detti fiduciosi di essere in grado di creare nuova occupazione, anche grazie a nuovi modelli di taxi molto più efficienti. Non è una novità, i Cinesi si stanno "mangiando" il mondo.
Nel campo dell'auto, ad esempio, si erano già impossessati della Volvo. Nel caso inglese, il "gioco è valso la candela", visto che a Londra circolano 23.000 taxi ed il giro di affari è stimato in 50 milioni di sterline.
Quando ci rimetteremo a lavorare come loro?