Londra è immensa, non a caso è la maggiore città dell’Europa occidentale per numero di abitanti. Già sfiora gli 8 milioni di abitanti, che raggiungerà, stando alle previsioni statistiche nel 2016 ed i 9 nel 2024. Ciò prescindendo dagli ulteriori diversi milioni di pendolari e stranieri, siano essi turisti, studenti o quant’altro. Per girare in lungo ed in largo tale metropoli, "to get around London" come si dice qui, le possibilità sono diverse: è bello passeggiare, magari scoprendo angoli caratteristici che ci sfuggirebbero correndo in auto, sul torpedone, in taxi o in metropolitana. Tuttavia, la frenesia della vita moderna ed i suoi ritmi incalzanti ci impongono sistematicamente di utilizzare il mezzo più rapido e proporzionalmente più economico, la metropolitana, "underground" o "tube", la più estesa del mondo, la cui rete è capillare, ottimamente integrata, tra l’altro, da un efficiente sistema di trasporti pubblici su ruota, treni locali e battelli sul Tamigi. Le statistiche dicono che ogni giorno, tre milioni di viaggiatori transitano per le 275 stazioni della metropolitana, percorrendo le oltre 253 miglia (408 Km) di rete ferrata e prevedono che nell’arco di un ventennio, si passi da 1 miliardo di viaggiatori all’anno ad 1,5 miliardi, cioè, un incremento di ben il 50% . Mentre eravamo su uno dei treni della metropolitana sulla Northern Line (la linea nera per intenderci), precisamente all’uscita di Warren Station (che vedete nella foto), ci è venuto lo "sfizio" di informarci sulla sua storia, sulla piantina della metropolitana e su alcuni aspetti architettonici caratteristici, di cui ora vi rendiamo edotti.
L’inaugurazione della metropolitana di Londra, la più antica del mondo, risale al 10 gennaio 1863, quando venne aperta la linea di circa 4 miglia (6 km) tra Paddington (Bishop's Road) e Farringdon Street, realizzando un collegamento con treno a vapore tra le stazioni di superficie e la City. Inizialmente si impiegò un metodo di costruzione rapido ed efficiente, detto "cut and cover" (taglia e copri), consistente nel perforare le strade lungo il percorso, collocare i binari, creare una galleria di mattoni e risistemare la superficie. Tuttavia, tale metodo creò congestione durante la costruzione, tanto che venne abbandonato verso la fine del XIX secolo. Da allora, la "Metropolitan" cominciò ad estendersi (Middlesex, Hertfordshire, Buckinghamshire). Fu un successo, tanto che per il Natale del 1868, alla London Underground si affiancò una nuova società che inaugurò la Metropolitan District con la linea tra Westminster e South Kensington. Entro il 1884, tale linea fu collegata con l’iniziale "Met", a Edgware Road e con la realizzazione di estensioni a est, da parte delle due compagnie, realizzò la Circle Line. A tal punto, l’espansione della rete divenne irrefrenabile. Per renderci conto di dove siamo, consultiamo ogni giorno la cartina della metropolitana, soprattutto nella pratica e comoda versione tascabile o "pocket map". Avreste mai potuto immaginare che esiste un collegamento tra tale piantina e la rete elettrica? E’ proprio così: nel 1933, Harry Beck basò la mappa sui diagrammi di circuito che dipinse per il suo lavoro, riducendo la rete della metropolitana ai lineamenti essenziali. Il risultato fu una piantina chiara ed immediatamente comprensibile, che sarebbe diventata uno schema generale per le mappe dei trasporti di tutto il mondo e, con alcune modifiche ed integrazioni, ancora oggi punto di riferimento fondamentale per i viaggiatori della metropolitana. Tuttavia, sarebbe riduttivo considerare la metropolitana di Londra solo dal punto di vista del traffico passeggeri, visto che anche dal punto di vista architettonico siamo di fronte ad un'opera interessante. Per rendervene conto, recatevi a Victoria Station: sebbene gli interni e soprattutto le pavimentazioni siano stati modificati, alterando senz’altro la percezione che si aveva sino alla fine degli anni '80, quella di una stazione "imperiale", basta recarsi all’esterno, per avere conferma di quanto diciamo. Inoltre, tutte le stazioni della Victoria Line sono state caratterizzate: ad esempio, a Stockwell, Abram Games ricorse ad una figura che richiama il nome di un’attrattiva locale, il celebre Swan (public house = pub). Lo stesso vale per tantissime altre stazioni della metropolitana, come a Brixton, a Oxford Circus, a St. Jame's Park (le cui sculture nel 1929 suscitarono molte discussioni, mentre oggi vengono riguardate come fra le più importanti sculture pubbliche britanniche del XX secolo, in particolare quella dovuta a Jacob Epstein), a Finsbury Park, a Blackhorse Road (dove colpisce il cavallo nero a rilievo in fibra di vetro, opera di David McFall), a Tottenham Court Road, a Embankment, a Charing Cross, a Holborn, a Heathrow. a Wapping, a Baker Street.
Relativamente ai costi (ingenti) dei biglietti, tenete conto che Londra è divisa in zone concentriche, pertanto, più vi allontanate dal centro, più si paga. Per risparmiare avete due alternative:
La stazione della metropolitana di Warren Street