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Londra vissuta dagli Italiani ...

L'esperienza di Fatima Cherni

(Alla fine dell'articolo, trovate diverse fotografie)

Ho associato il mio primo viaggio a riferimenti e spunti come orizzonte e verticalità, ascolto e rifugio, tradizioni ed esperienza.

Il lettore di questo mio testo è condotto passo a passo, come da una guida, attraverso le idee e le esperienze di pensatori, scrittori e artisti che condividono una visione originale: Londra, fonte di vita e conoscenza piuttosto che oggetto di sfruttamento e scenario ludico.  Vorrei concentrarmi su piccoli concetti ovvero: il valore esperienziale del cammino, l'elaborazione di una cultura raffinata del limite, a contatto con natura e cose, la riscoperta della civiltà e dei valori di fraternità e grazia, verità e libertà.

Il mattino seguente mi svegliai con un raggio di luce che mi colpì il viso. Devo dire che quello fu il risveglio più bello della mia vita. Appena svegliate  ci coprimmo per bene (perché dovete sapere che lì fa molto freddo) pronti per affrontare la prima giornata a Londra. Prendemmo una metropolitana, e … in un batter d’occhio, arrivammo a destinazione. Un venticello fresco mi accarezzava il viso e venni attratta da un bellissimo autobus rosso a due piani (i primi autobus fecero la loro comparsa nel 1829 a Paddington) e rimasi a bocca aperta vedendolo, dato che era il primo che avessi visto in tutta la mia vita. Dopo una lunga ma favolosa camminata per le strette vie di Londra, ci trovammo sotto al magnifico “London Eye” (una gigantesca ruota panoramica situata sul lato sud del fiume Tamigi). Purtroppo non ci siamo saliti per due ragioni: la prima è che per fare un giro completo la ruota panoramica impiega un'ora e mezzo e la seconda ragione è che prima di salire avremmo dovuto affrontare una fila chilometrica e questa è una cosa che io davvero detesto. Quello stesso giorno "visitammo" il "Big Ben" , per modo di dire ... lo intravedemmo, putroppo era in ristrutturazione (una torre realizzata in stile neogotico, alta 96 metri, iniziata nell’anno 1834 ed ultimata nell'anno 1858).

Il giorno seguente, erano circa le 15,30 e quello era l’orario in cui i ragazzini iniziavano a uscire da scuola. Una delle prime cose che mi colpì e che mi fece realizzare di essere realmente a Londra, fu proprio vedere dei ragazzini fermi alla fermata dell’autobus che indossavano le loro divise scolastiche. Era proprio come avevo visto nei film o sulle foto dei libri d'inglese a scuola. Altra cosa che mi colpì all’arrivo dell’autobus: le persone in attesa si erano messe ordinatamente in fila per salire a bordo; altra regola fondamentale: si sale rigorosamente dalla porta anteriore. Queste sono regole che dovrebbero valere ovunque nel mondo, ma ammettiamolo, in Italia non funziona proprio così; anzi, salire sull’autobus in Italia nelle ore di punta è una lotta per la sopravvivenza all’ultimo sangue, quasi come la "Battaglia dei bastardi" del Trono di Spade. Provando un po' di vergogna e disagio per quello cui ero abituato in Italia, anch'io mi misi in fila.

Ad ogni modo, non fui per niente pentita di aver scelto il bus anziché la metro per raggiungere l'hotel a Shepherd's Bush, perché potei vedere scorci della città che da sottoterra non avrei mai potuto scoprire, come ad esempio Hyde Park, Marble Arch e Royal Crescent, uno degli angoli di Londra che preferisco, con la sua schiera a mezzaluna di case bianche in stile vittoriano, situata tra Holland Park e Shepherd’s Bush (West London).

La mia prima sera a Londra è stata un mix di emozioni. Da un lato ero felicissima di essere lì, ma dall’altro, mi ero resa conto di essere in un posto completamente diverso dalla provincia italiana e di essere sola in una megalopoli di 8 milioni di abitanti. Era più che altro paura dell'ignoto, timore di non riuscire a muovermi in una città così grande, dagli spazi così enormi e affollati di persone di ogni tipo e da ogni dove. Ero un po' presa dallo sconforto, tanto da riuscire a dormire poco durante la notte, nonostante il letto e la mia camera d’albergo fossero molto confortevoli.

Per fortuna, la mattina seguente la curiosità di esplorare quella città così tanto sognata ha vinto su tutto. Ho iniziato il mio tour, e man mano che camminavo per le strade londinesi, ogni preoccupazione è scivolata via, lasciando spazio all'entusiasmo. Mi ero preoccupata per nulla. Al contrario, quel luogo che all’inizio mi faceva un po' paura, mi ha accolto alla grande e mi ha regalato dei giorni incredibili. Viaggiare da sola mi ha fatto entrare in una connessione stretta con il luogo che stavo visitando perché guardavo ogni cosa senza distrazioni, ma è stata anche l’occasione per mettere alla prova i miei limiti. Quando si viaggia in compagnia, al contrario, ci si distrae facilmente rischiando di perdere i piccoli dettagli.

London Bridge

London Bridge

London Eye di notte ed il Tamigi

London Eye di notte ed il Tamigi

Municipio di Londra e The Shard

Municipio di Londra e The Shard

Buckingham Palace

Buckingham Palace

Westminster Abbey

Westminster Abbey

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